Salute 20 Marzo 2018 17:04

Aggressioni ai medici, Antonio Magi (OMCeO Roma): «Servono protocolli di comportamento per prevenire atti di violenza»

Il presidente dell’Ordine di Roma chiede che venga applicata una vecchia circolare del ministero: «Il medico o il sanitario non devono lavorare da soli ma sempre insieme ad altri». E auspica la presenza in sala visite di un mediatore culturale

Pochi giorni fa l’ennesimo episodio, questa volta a Catania. Due medici, un uomo e una donna, aggrediti al Pronto soccorso dell’Ospedale Vittorio Emanuele della città siciliana. Il copione è più o meno sempre lo stesso: mentre la dottoressa era oggetto di minacce verbali il suo collega veniva colpito al volto riportando un trauma contusivo alla faccia e al collo. Il tema delle violenze ai camici bianchi è ormai una delle emergenze di questi mesi. Del resto i dati diramati dalla FNOMCeO parlano chiaro: ogni anno 1200 aggressioni agli operatori sanitari, una media di tre episodi al giorno. Una situazione che ha spinto il Ministro della Salute ha creare un Osservatorio nazionale sul tema. «Una delle soluzioni erano contenuto in una vecchia circolare del Ministero mai applicata: il medico o il sanitario non devono lavorare da soli ma sempre insieme ad altri», spiega a Sanità Informazione il presidente OMCeO Roma Antonio Magi.

LEGGI ANCHE: AGGRESSIONI AI MEDICI, NASCE l’OSSERVATORIO PER SICUREZZA E PREVENZIONE

Presidente Magi, i dati della FNOMCeO sul tema delle aggressioni ai medici sono molto allarmanti. Ogni giorno tre professionisti della sanità vengono aggrediti. Possiamo parlare ormai di emergenza?

«Una grande emergenza. Questa è una delle cose che ci preoccupa di più, anche perché dobbiamo recuperare quella che è l’alleanza tra medico e paziente. Purtroppo tra i tagli alla sanità e il blocco del turnover, si sono create delle condizioni di lavoro che spesso sono difficili. Il tempo che il medico può dedicare al paziente comincia ad essere sempre di meno. Manca la comunicazione. Molte di queste aggressioni sono causate proprio dalla mancanza di comunicazione tra medico e paziente per cui il paziente si sente solo. Molto spesso questo viene causato anche dalla disorganizzazione. Il paziente spesso arriva sensibilmente e comprensibilmente esasperato così che può capitare l’atto di violenza. Poi c’è la violenza sulle donne medico che ovviamente sono le più sensibili, le più facili da colpire perché sono le più deboli. Qui subentra un altro tipo di situazione, c’è una difficoltà a colloquiare in maniera garbata con una collega giovane. Molto spesso sono colleghe giovani che si ritrovano anche da sole a lavorare. Molte di queste aggressioni oltre che nei punti di emergenza accadono di frequente anche nei reparti di salute mentali. Molti degli aggrediti sono psichiatri, come accadde a Bari dove una psichiatra fu accoltellata e morì nel tentativo di fare il suo lavoro».

Venerdì si riunisce l’Osservatorio permanente del Ministero contro la violenza agli operatori sanitari. Secondo lei quali soluzioni si possono adottare per far fronte a questo problema?

«Il Ministero fa bene a fare l’Osservatorio, però voglio ricordare che qualche anno fa, nel 2007, il Ministero della Salute ha emanato una circolare sulla sicurezza nel posto di lavoro. Basterebbe rispettare quella. Una delle soluzioni lì contenute era che il medico o il sanitario non possono lavorare da soli ma sempre insieme ad altri. Tra le altre cose si prevedeva la possibilità che in ogni sala visita, oltre alla coppia di medici o alla coppia di infermieri, fosse presente anche un mediatore culturale. In questi anni abbiamo soltanto tagliato i posti di lavoro quindi altro che più persone, forse delle volte manca anche il singolo operatore. Basta rispettare quello che era stato scritto in quel momento e ovviamente creare dei protocolli di comportamento perché anche il medico dev’essere preparato a poter in qualche modo reagire e poter prevenire eventuali atti di violenza».

LEGGI ANCHE:  «L’ORDINE DIVENTERA’ LA CASA DEI MEDICI E DEI CITTADINI». INTERVISTA A MAGI

Parliamo di contratto della dirigenza medica. La trattativa sembra un po’ arenata. Lei cosa auspica?

«Io auspico che finalmente il mondo politico si renda conto dell’importanza dell’investimento umano in sanità. Voglio far notare che tra contratti della convenzione e contratti della dipendenza si sta investendo per i nuovi contratti solo un miliardo di euro su 114 di fondo sanitario. C’è qualche squilibrio, non si riesce a capire come mai con 114 miliardi a disposizione si investe soltanto un miliardo per rinnovare i contratti in un modo, come sappiamo, molto strano, addirittura senza aver avuto preventivamente l’assenso del Mef».

 

SEGUICI ANCHE SU FACEBOOK <— CLICCA QUI

 

Articoli correlati
Rendere il territorio a misura di paziente cronico, la sfida di Sicop e Sumai. Magi: «Lavoro in équipe cruciale»
Al convegno dal titolo "Le nuove sfide del territorio nell'endemia post-Covid" anche il segretario FIMMG Silvestro Scotti, il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri e il Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato che spiega: «Il nuovo modello organizzativo dove coinvolgere gli specialisti ambulatoriali interni, i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, le farmacie pubbliche e private convenzionate»
Intesa tra Ordine TSRM PSTRP e OMCeO Roma: «Subito un tavolo in Regione con le professioni sanitarie»
Al centro dell’incontro tra le due delegazioni i tanti temi che caratterizzano l’attuale dibattito sanitario: dalla riforma dell’assistenza sanitaria territoriale alla carenza dei professionisti
Omceo Roma, approvato il conto consuntivo 2021 e bilancio preventivo 2022
L’Assemblea dell’Ordine ha approvato ad ampia maggioranza il conto consuntivo 2021 e il bilancio preventivo 2022
1.200 mmg in meno in 3 anni, De Lillo (OMCeO Roma) lancia l’allarme e chiede al Lazio la graduatoria 2021
Il vicepresidente dell'Omceo Roma lancia quindi un appello alla Regione: «Noi chiediamo all'assessorato di pubblicare la graduatoria del bando 2021, per capire quanti colleghi possono essere sul campo nel concreto»
La sanità si interroga sul rapporto tra medicina e tecnologia: quale il ruolo del professionista del futuro?
Alla presentazione della piattaforma dell’Enpam Tech2Doc i rappresentanti dei camici bianchi si sono confrontati sulla relazione tra macchine e camici. Ma in ogni caso, saranno fondamentali la formazione e l’aggiornamento continuo del personale sanitario
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Giornata Mondiale dell’Obesità, Benini (FAND): “Attenzione alla Diabesità”

Per la Giornata Mondiale dell'Obesità 2024 sono molte le iniziative promosse, in Italia, in Europa e nel Mondo dalle organizzazioni contro l'obesità, gli operatori sanitari e le persone ...
Advocacy e Associazioni

Disturbi spettro autistico. Associazioni e Società Scientifiche scrivono al Ministro Schillaci

Nella lettera si sottolinea come sia "indispensabile affrontare le criticità più volte evidenziate da operatori e famiglie nell’ambito di tutti i disturbi del neurosviluppo, quale ...
Advocacy e Associazioni

Giornata Mondiale dell’Obesità: un’epidemia con 800 milioni di malati

Presentate le iniziative italiane della World Obesity Day che ricorre il 4 marzo. Nel nostro Paese le persone con obesità sono l’11,4 per cento della popolazione e oltre 21 milioni di ita...
di I.F.