Salute 20 Aprile 2022 11:57

Addio notti insonni, presto un farmaco che riduce le apnee notturne

Un farmaco già utilizzato contro il glaucoma e l’epilessia riduce le apnee notturne dal 40 al 60 per cento

Addio notti insonni, presto un farmaco che riduce le apnee notturne

Buone notizie per tutti coloro che sono costretti a sopportare di notte il proprio partner che russa. E buonissime notizie per chi russa ed è notoriamente più a rischio di sviluppare una serie di patologie più o meno gravi. Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Göteborg (Svezia) ha aperto la strada al primo trattamento farmacologico per l’apnea notturna, in grado di ridurre la frequenza delle pause respiratorie dal 40 al 60 per cento all’ora. I risultati dello studio sono stati pubblicati sull’American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine.

Il farmaco contro le apnee notturne viene usato già contro l’epilessia

Il trattamento consiste nell’inibizione dell’anidrasi carbonica (CA),  un enzima che serve a mantenere un equilibrio tra acido carbonico e anidride carbonica nel corpo. Diversi farmaci con proprietà inibitorie del CA sono già disponibili sul mercato e utilizzati per il trattamento del glaucoma, dell’epilessia e di altri disturbi. Tuttavia, nessuna ricerca precedente ha mai testato sistematicamente gli inibitori della CA come possibile trattamento contro l’apnea ostruttiva del sonno. Lacuna colmata dai ricercatori di Göteborg con un studio clinico randomizzato in doppio cieco, completato da 59 pazienti con apnea notturna moderata o grave.

Il trattamento favorisce l’ossigenazione durante la notte

I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a due gruppi che hanno ricevuto 400 o 200 mg di CA inibitore e un terzo gruppo (il gruppo di controllo) che ha ricevuto il placebo. Lo studio è durato quattro settimane. I risultati mostrano che, nel complesso, il trattamento ha ridotto il numero delle pause respiratorie e favorito l’ossigenazione durante la notte. Alcuni pazienti hanno manifestato effetti collaterali, come mal di testa e affanno, che erano più comuni in quelli che ricevevano la dose più alta.

In un paziente su 5 il farmaco ha ridotto le apnee notturne del 60 per cento

Il fatto che sul mercato siano disponibili diversi farmaci approvati nella categoria degli inibitori della CA rende praticabile lo sviluppo rapido di un farmaco approvato per l’apnea notturna. Il farmaco utilizzato in questo studio clinico era il sultiame, già in uso per trattare l’epilessia nei bambini. «Tra i pazienti che hanno ricevuto la dose più alta del farmaco, il numero di pause respiratorie – dicono i ricercatori – è stato ridotto di circa 20 ogni ora. Per poco più di un terzo dei pazienti nello studio, è rimasta solo la metà delle pause respiratorie. In uno su cinque il numero si è ridotto di almeno il 60 per cento».

Un farmaco orale potrebbe migliorare significativamente la vita dei pazienti

Oggi, il trattamento per un paziente con apnea notturna è una terapia con apparecchi orali o una maschera CPAP (Continuous Positive Airway Pressure). «Queste opzioni terapeutiche richiedono tempo per abituarsi e spesso sono percepite come invadenti o ingombranti. Se sviluppiamo un farmaco efficace, renderà quindi la vita più facile a molti pazienti e, a lungo termine, salverà potenzialmente anche più vite», afferma Ludger Grote, professore presso l’Accademia Sahlgrenska, Università di Göteborg.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Il segreto di una vita felice? Dormire! Perdere anche un’ora di sonno butta giù l’umore
Fare le ore piccole potrebbe presto diventare un'opzione poco entusiasmante. Un gruppo di ricercatori della University of East Anglia ha scoperto che dormire meno del solito, anche solo di un'ora, fa sentire le persone meno positive e felici. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Psychological Bulletin
Dormire poco prima di un intervento chirurgico aumenta il dolore nel post
Non dormire a sufficienza prima di un intervento chirurgico è un evento molto comune, ma può aumentare il dolore post-operatorio. Lo rivela uno studio condotto su topi, presentato al meeting della Society for Neuroscience a Washington DC
Una notte “in bianco” può ridurre la depressione per diversi giorni
Uno studio dell'Università Northwestern negli Stati Uniti ha scoperto che la perdita di sonno acuta può avere un effetto anti-depressivo grazie alla sua capacità di riconfigurare il cervello
La carenza di sonno aumenta il rischio di sviluppare sintomi depressivi in futuro
Il sonno non ottimale e la depressione aumentano con l’età e con l’invecchiamento della popolazione mondiale cresce l’esigenza di comprendere meglio il meccanismo che collega la depressione alla mancanza di sonno
Sexsomnia e alimentazione notturna, mancano standard di trattamento
I disturbi dell’eccitazione possono essere molto pericolosi. Tuttavia non esistono linee guida per il trattamento dei pazienti. Mancano evidenze scientifiche. A puntare i riflettori su questa problematica è Jennifer Mundt della Northwestern University
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...