Pandemie 6 Settembre 2022 14:01

Quanto durano i sintomi del Long Covid?

La durata dei sintomi collegati al Long Covid può essere molto variabile: si va da qualche settimana fino anche a 24 mesi
Quanto durano i sintomi del Long Covid?

Mentre iniziamo ad avere un quadro molto più preciso su cosa sia il Long Covid, quante persone colpisca e quali i sintomi più o meno comuni, ci sono ancora poche certezze sulla durata di questa sindrome. I tempi di recupero possono essere più o meno lunghi, la variabilità dipende anche dall’entità dei disturbi. Si va da poche settimane a mesi o addirittura due anni.

Il Long Covid può durare anche 24 mesi

Uno studio pubblicato sulla rivista  The Lancet Respiratory Medicine, e coordinato dal China-Japan Friendship Hospital, ha mostrato che la metà delle persone con Long Covid riportano ancora alcuni sintomi dopo ben 24 mesi. La ricerca ha analizzato le esperienze di 1.192 persone – con età media di 57 anni – malate di Covid e ricoverate a Wuhan tra il 7 gennaio e il 29 maggio 2020, cioè durante la prima ondata del coronavirus. Dopo 24 mesi, il 55% dei pazienti riferiva di avere almeno un sintomo legato alla malattia.

Affaticamento e debolezza sono i sintomi più frequenti

In particolare, tra i sintomi più citati ci sono problemi di affaticamento e disturbi del sonno, scarsa qualità di vita in generale e bassa capacità di esercizio fisico, problemi di salute mentale e un maggiore ricorso ai servizi sanitari. I sintomi più segnalati erano affaticamento o debolezza muscolare: li hanno riportati il 52% dei pazienti al follow up a 6 mesi e il 30% dopo due anni dal ricovero. I disturbi del sonno riguardavano ancora il 31% dei malati. I pazienti di Covid-19 avevano anche maggiori probabilità di segnalare altri sintomi tra cui dolori articolari, palpitazioni, vertigini e mal di testa.

Segnalati anche sintomi di ansia e depressione

Nei questionari sulla salute mentale, il 35% dei pazienti con Long Covid ha riportato disagio, il 13% mostrava sintomi di ansia e l’11% di depressione La salute fisica e mentale dei pazienti, comunque, è risultata in miglioramento nel tempo: la quota di chi riferiva sintomi dopo due anni è infatti più bassa rispetto al 68% che riportava problemi associati alla malattia a 6 mesi di distanza dalla guarigione.

 

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