Professioni Sanitarie 5 Maggio 2020 11:49

Osteopati, fase 2: «Siamo pronti a ripartire in sicurezza»

Sciomachen (ROI): «Dodicimila professionisti di nuovo a lavoro. Seguiremo le indicazioni del maxi ordine delle professioni sanitarie e le direttive delle singole regioni. Già redatte anche le linee guida per la sicurezza degli ambienti e la gestione dell’uso dei DPI con i pazienti»

di Isabella Faggiano

Il lockdown non è finito per tutti. Mentre una parte del Paese speriementa l’inizio della fase 2, molti lavoratori si preparano ad affrontarla senza sapere con certezza quando comincerà ufficialmente. È il caso degli osteopati, un popolo di circa 12mila professionisti: «Sono oltre due mesi che abbiamo interrotto completamente la nostra attività – commenta Paola Sciomachen, presidente del Registro degli Osteopati d’Italia (ROI) -. La maggior parte di noi opera in regime libero professionale e, pertanto, come unico sostegno economico ha ricevuto il bonus di 600 euro riservato ai possessori di Partiva Iva. Ci prepariamo a riprendere la nostra attività – aggiunge la presidente Sciomachen – prendendo come riferimento le indicazioni del presidente del maxi ordine delle professioni sanitarie, Alessandro Beux, nonché i decreti delle singole regioni».

E se il numero di osteopati che ha dovuto interrompere le proprie attività professionali è stimabile, non è calcolabile, invece, quanti pazienti abbiano dovuto bruscamente rinunciare ai propri trattamenti: «L’osteopatia si integra bene nel processo di cura di malati che soffrono di più patologie, sopratutto con problematiche del sistema muscolo-scheletrico – spiega Marco Petracca, tesoriere e consigliere nazionale del ROI -. Per questo, i primi a pagare le conseguenze più gravi del lockdown sono stati senza dubbio i pazienti fragili e con malattie croniche. È difficile prevedere gli effetti di questa interruzione per la salute dei nostri pazienti: solo nel tempo, dopo un’attenta valutazione, ne capiremo gli eventuali danni. Di certo, ci siamo attivamente impegnati nel mantenere una certa vicinanza a tutti i nostri pazienti, tenendoci in costante contatto con loro e, ove possibile, offrendo dei consigli per continuare a gestire il proprio stato di salute».

LEGGI ANCHE: «COSÌ COMBATTIAMO IL VIRUS DELLA PAURA». LO PSICOTERAPEUTA GIORGIO NARDONE RACCONTA IL SUO EBOOK

La riapertura di tutti gli studi di osteopatia sarà all’insegna della massima sicurezza: «I professionisti osteopati hanno vissuto con grande senso di responsabilità la fase di lockdown, ma ora – continua Petracca – siamo in grado di affrontare la riapertura dei nostri studi professionali. Il Registro degli Osteopati d’Italia ha redatto delle linee guida affiché tutti i profesionisti, rispettandole, siano in grado di offrire trattamenti in completa sicurezza sia per sé, che per i propri pazienti. Si tratta di un documento che, sulla base di tutte le conoscenze raccolte in questi mesi sul Covid-19, indica le precise modalità con cui gestire il distanziamento sociale, l’uso dei dispositivi di protezione individuale e tutte le procedure di sanifacazione necessarie alla prevenzione dei contagi sui luoghi di lavoro».

Intanto, mentre si preparano ad affrontare la fase 2, gli osteopati pensano pure agli obiettivi da raggiungere quando l’emergenza sarà rientrata: «La nostra priorità – dice Sciomachen – è ottenere quanto prima la piena regolamentazione della nostra professione. Una mancanza che si è sentita ancor di più in questo periodo di emergenza che, per molti aspetti, ha lasciato gli osteopati senza una guida. L’osteopatia, infatti, pur essendo individuata come professione sanitaria (dall’articolo 7 della legge n.3 del 2018, che ha riformato il sistema ordinistico delle professioni sanitarie), non ha ancora ottenuto un pieno riconoscimento, a causa della mancanza dei decreti attuativi. Per questo, il Registro degli Osteopati Italiani – conclude la presidente – si impegnerà a tirare fuori i suoi professionisti da questo limbo, sollecitando le Istituzioni a riprendere l’iter legislativo, arrivando ad una definitiva istituzione della professione».

 

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SANITÀ INFORMAZIONE PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO

Articoli correlati
Covid, alcune persone potrebbero aver perso l’olfatto per sempre? L’ipotesi allarmante in uno studio
La perdita dell'olfatto a causa di Covid-19 potrebbe durare a lungo o addirittura per sempre. Uno studio rivela che una persona su 20 non l'ha recuperato dopo 18 mesi
Covid-19 e vaccini: i numeri in Italia e nel mondo
Ad oggi, 28 febbraio 2023, sono 675.188.796 i casi di Covid-19 in tutto il mondo e 6.870.894 i decessi. Mappa elaborata dalla Johns Hopkins CSSE. I casi in Italia L’ultimo bollettino disponibile (23 febbraio 2023): Oggi in Italia il totale delle persone che hanno contratto il virus è di 25.576.852 (4.720 in più rispetto a ieri). Il […]
Si possono bere alcolici quando si risulta positivi al Sars-CoV-2?
Il consumo di alcolici è controindicato quando si è positivi al virus Sars CoV-2. Gli studi mostrano infatti che gli alcolici possono compromettere il sistema immunitario
Dopo quanto tempo ci si può ammalare di nuovo di Covid-19?
Gli studi indicano che le reinfezioni con Omicron sono più frequenti. Una ricerca suggerisce un intervallo tra i 90 e i 640 giorni, un'altra tra i 20 e i 60 giorni
DL Riaperture, via libera dalla Camera. Cosa cambia per mascherine, isolamento, green pass e obbligo vaccinale
Il provvedimento recepisce la fine dello stato di emergenza. Prorogato lo smart working per i lavoratori fragili. Medici in quiescenza potranno continuare a ricevere incarichi di lavoro autonomo
di Francesco Torre
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...