“La vaccinazione per tutti è umanamente possibile”: è questo lo slogan scelto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per celebrare la Settimana Mondiale dell’Immunizzazione 2025, “un’occasione importante per ribadire che i vaccini sono la prima arma di prevenzione che abbiamo a disposizione”, commenta la Presidente della FNOPO, la Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica, Silvia Vaccari. “Come Ostetrica – aggiunge – non posso che rivolgere il mio primo appello alle donne, ricordando ad ognuna di loro che la vaccinazione è fondamentale per la prevenzione di malattie infettive, come ad esempio il Papilloma Virus (HPV), responsabile di diversi tipi di cancro. Ma non solo: alle donne ricordo anche l’importanza di seguire attentamente quanto prescritto dal calendario vaccinale e che per qualsiasi esigenza o dubbio possono sempre contare sul supporto delle Ostetriche, professioniste sanitarie formate anche nel counseling. Che si tratti di donne in gravidanza, di madri che si prendono cura di neonati, bambini e adolescenti, di caregiver di persone malate, fragili o anziane – sottolinea la Presidente Vaccari -, accanto ad una donna c’è sempre un’Ostetrica”.
Ricalcando i cinque messaggi chiave della Settimana mondiale e europea delle vaccinazioni, la Presidente della FNOPO ribadisce che “l’immunizzazione è una delle più grandi conquiste dell’umanità e, per questo, è necessario farne tesoro mantenendo alte le adesioni vaccinali. Ancora, vaccinarsi è anche un gesto d’amore, perché protegge se stessi e gli altri. Tuttavia, sono necessari ancora innumerevoli sforzi a livello globale, poiché non tutti hanno lo stesso accesso ai vaccini salvavita. Anche per perseguire questo obiettivo le Ostetriche possono avere un ruolo strategico – continua la Presidente Vaccari -. Sono presenti in molte zone del mondo dove sono in corso le crisi umanitarie, tanto che la Giornata Internazionale dell’Ostetrica che si celebrerà tra pochi giorni (il 5 maggio) è dedicata proprio al contributo della nostra professione in questi contesti di fragilità estrema”.
“La salute del bambino e delle bambine inizia prima della nascita – ricorda Anna Domenica Mignuoli, Consigliere della FNOPO -. I primi 1000 giorni di vita di un essere umano sono un periodo di importanza strategica che pone le basi per lo sviluppo e la salute dell’intero arco della vita, pertanto, l’investimento in interventi precoci di protezione e promozione della salute dei bambini nelle prime epoche della vita tramite un approccio intersettoriale è una delle priorità individuate dalle organizzazioni mondiali in sanità pubblica, quali l’OMS e l’UNICEF. Nel periodo perinatale e nei primi anni di vita, la riduzione dell’esposizione a fattori di rischio e la promozione di fattori protettivi sono azioni efficaci per prevenire alcuni problemi rilevanti di salute”. Nel 2015 la Dichiarazione di Minsk ha ribadito che «il percorso della vita umana è influenzato da eredità genetiche, epigenetiche e intrauterine, dall’esposizione ambientale, dalla famiglia accudente e dalle relazioni sociali, da scelte comportamentali, norme sociali e opportunità che vengono portate nelle generazioni future e da contesti storici, culturali e strutturali» e ricordato la necessità di «agire precocemente». Per questo, ribadisce Mignuoli “l’investimento nello sviluppo infantile precoce è un bene per tutti i governi, imprese, comunità, genitori e caregiver, e, soprattutto, neonati e bambini piccoli, i bambini hanno bisogno di cure adeguate ovvero di condizioni che promuovano salute, nutrizione, protezione, sicurezza, cure responsive e opportunità di apprendimento precoce”.
L’allattamento è molto più di nutrizione: “È protezione, relazione, prevenzione. Il latte materno contiene anticorpi, enzimi, sostanze antinfiammatorie e immunomodulanti che aiutano il neonato a difendersi dalle infezioni e a sviluppare un sistema immunitario forte ed efficiente. Non a caso, l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda l’allattamento esclusivo per i primi sei mesi di vita e il suo proseguimento, insieme ad altri alimenti, almeno fino ai due anni. La promozione e il supporto dell’allattamento aiuta l’attaccamento tra madre e bambino e continuare con l’allattamento al seno esclusivo nei primi mesi rafforza il suo sviluppo cognitivo ed emotivo, anche il momento delle vaccinazioni rappresenta un’opportunità per parlare con i genitori dell’importanza di cure amorevoli e stimolanti per lo sviluppo del bambino – continua l’Ostetrica- .La combinazione tra allattamento e vaccinazione crea una rete protettiva integrata, capace di ridurre l’incidenza di malattie, ospedalizzazioni e complicanze, ma anche di promuovere una cultura della salute consapevole e partecipata. Risulta quindi decisivo il ruolo degli operatori del SSN (ostetriche, ginecologi, pediatri e medici di medicina generale, operatori dei consultori) per informare, accompagnare e sostenere le famiglie in tutto il percorso sin dagli incontri in gravidanza. Sostenere l’allattamento e garantire un accesso facile e sicuro alle vaccinazioni non è solo una scelta sanitaria, ma un investimento collettivo sul benessere delle generazioni future”, conclude Mignuoli.
Secondo i dati Istat, le donne italiane vivono in media circa 85,5 anni, una delle aspettative di vita più alte d’Europa. “Ma vivere a lungo non significa vivere bene – aggiunge la Presidente Vaccari -. Molte trascorrono oltre 25 anni in condizioni di limitazioni funzionali e/o con patologie croniche. Le donne italiane sono anche quelle che presentano i tassi più elevati di depressione e disturbi d’ansia, rispetto agli uomini. Per questo – conclude la Presidente Vaccari – è necessario dedicarsi alla tutela della salute di ognuna di queste donne potenziando le strategie di prevenzione”.
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