Voci della Sanità 3 Novembre 2021 13:58

Il PD compatto chiede di salvare le USCA: «Prorogare personale sanitario almeno per tutto il 2022»

«Introdotte per fronteggiare l’emergenza le Unità speciali di continuità assistenziali (Usca) si sono non solo rivelate utilissime per garantire assistenza e vicinanza alle persone costrette al proprio domicilio, ma hanno anche colmato un vuoto nel sistema sanitario. Per questa ragione è auspicabile che vengano rinnovate e ne sia garantita la continuità di intervento. Il Dipartimento […]

«Introdotte per fronteggiare l’emergenza le Unità speciali di continuità assistenziali (Usca) si sono non solo rivelate utilissime per garantire assistenza e vicinanza alle persone costrette al proprio domicilio, ma hanno anche colmato un vuoto nel sistema sanitario. Per questa ragione è auspicabile che vengano rinnovate e ne sia garantita la continuità di intervento. Il Dipartimento Salute del PD, che ho l’onore di guidare in questa fase, sostiene dunque convintamente la richiesta di veder proseguire questa esperienza e anzi di progettare sulla base di questa esperienza una stabile forma di integrazione socio sanitaria capace di raggiungere le persone a casa loro assistendole con continuità e competenza». Lo ha detto Sandra Zampa, responsabile Salute della Segreteria Nazionale del PD.

La medesima richiesta arriva dal Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e dall’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato: «Facciamo un appello al Governo Draghi e al ministro Speranza: manteniamo in vita la rete delle Usca, che dovrebbero chiudersi il 31 dicembre: questa innovazione del servizio sanitario è servita molto e ora non va smantellata, perché ci servirà anche nel 2022 per essere pronti ad affrontare qualsiasi situazione non in emergenza ma con un sistema sanitario che funziona».

Della stessa idea è l’Assessore alla Sanità della Regione Puglia, Pierluigi Lopalco: «Le USCA hanno rappresentato durante le ondate pandemiche un supporto imprescindibile alla assistenza di prossimità assai carente su tutto il territorio nazionale. Superate le grandi ondate, sarebbe un grave errore dismettere queste unità. Le carenze sul territorio infatti restano, anzi sono acuite dalla pandemia. In attesa di ristrutturare in maniera organica l’assistenza territoriale grazie agli interventi del PNRR è bene mantenere questi presidi di supporto all’assistenza domiciliare». Anche la senatrice del Pd Paola Boldrini, vicepresidente della Commissione Sanità spiega: «Ci auguriamo che la manovra possa prevedere i fondi per prolungare la durata delle Usca. Si deve pensare ad una soluzione da mettere a regime, come servizio integrativo fondamentale».

Anche le Capigruppo Dem in commissione Sanità On. Elena Carnevali e Sen. Vanna Iori, insieme ai colleghi On. Brando Benifei, Capogruppo Dem in Europarlamento, On. Beatrice Lorenzin, già Ministra della Salute, On. Vito De Filippo, già Presidente della Regione Basilicata, On Marco Lacarra, Segretario PD Puglia e On. Luca Rizzo Nervo, assessore al Welfare del comune di Bologna sostengono tale istanza: «Questo livello di assistenza e cura sì è dimostrato un utile punto di partenza per una riflessione concreta per riformare la sanità territoriale e domiciliare che è una delle grandi sfide contenute nel PNRR. Per questo è utile e necessario dare continuità a questa esperienza oltre il termine ad oggi fissato nel 31 dicembre, senza disperdere l’esperienza di tutti gli operatori sanitari che hanno lavorato nelle USCA. Sarebbe irrazionale chiudere esperienze che si sono consolidate in questi mesi difficili, dando ottima prova di sè, in tal senso, sarebbe utile rifinanziare queste realtà almeno fino alla fine del 2022, cominciando a ragionare su come trasformare questa esperienza di grande valore in una forma stabile di integrazione socio sanitaria e trovando i modi e le forme più opportune per garantire continuità al servizio».

Anche Stefano Manai, Responsabile organizzativo delle consulte Sanità Regionali del PD Nazionale condivide le sollecitazioni al governo: «Le USCA sono state essenziali durante tutto il periodo emergenziale, rivelandosi un importante supporto per la medicina del territorio che risulta ancora oggi essere in affanno. Auspico che questa esperienza non si chiuda il 31/12 ma che, come chiede all’unisono tutto il PD, venga prorogata senza disperdere le competenze e l’esperienza acquisita dal personale che ha lavorato nelle USCA in tutto il periodo pandemico».

Si uniscono convintamente all’appello, Tommaso Bori, Segretario PD Umbria e capogruppo PD Regione Umbria, Gianfranco Ganau, Capogruppo PD Regione Sardegna, Micaela Fanelli, Capogruppo PD Regione Molise, Maurizio Mangialardi, Capogruppo PD Regione Marche, Luca Garibaldi, Capogruppo PD Regione Liguria, Fabio Pizzul, Capogruppo PD Regione Lombardia, Paolo Cretier, Capogruppo FPPD Valle D’Aosta, Gianni Girelli, Presidente Commissione d’Inchiesta Covid19 di Regione Lombardia, Enrico Sostegni, Presidente Commissione Sanità Regione Toscana, Domenico Rossi, Vicepresidente Commissione Sanità Regione Piemonte, Anna Maria Bigon, Vicepresidente Commissione Sanità Regione Veneto, Francesca Maletti, Vicepresidente Commissione sanità Regione Emilia-Romagna, Massimiliano Manfredi, Vicepresidente Commissione Ambiente Regione Campania, Bruna Fiola, Presidente Commissione Istruzione e Cultura, Ricerca e Politiche Sociali Regione Campania, Luca Zeni, Consigliere del Trentino e già Assessore alla salute, Mariagrazia Santoro, Commissione Sanità Regione Friuli Venezia Giulia, Massimo Cialente, Responsabile Sanità PD Regione Abruzzo, Teresa Esposito, Responsabile Sanità PD Regione Calabria e Franco De Domenico, Responsabile Dipartimento Sanità Regione Sicilia.

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