Voci della Sanità 12 Novembre 2021 11:18

Sanità, Misiti (M5S): «Verso revisione DRG entro fine anno, per chirurghi sarà più facile eseguire interventi innovativi»

«Il sistema DRG ad oggi risulterebbe privo di circa 4800 codici corrispondenti a tecniche e tipi di interventi, in tutte le branche chirurgiche, che necessitano di essere inseriti nell’elenco» ricorda il deputato M5S Massimo Misiti. Ora Agenas si è impegnata a portare a termine il processo entro la fine del 2021

«La revisione dei DRG (il sistema di retribuzione degli ospedali per le attività di cura), grazie alla volontà del direttore dell’Agenas, il dottor Domenico Mantoan, e al lavoro dei suoi delegati, ha finalmente ripreso una giusta marcia, e con il coinvolgimento del ministero della Salute, dell’Istituto Superiore di Sanità, di tre regioni guida e del Collegio Italiano dei Chirurghi, entro la fine di questo anno sarà portato finalmente a termine. Il lavoro è stato eseguito con il contributo del CIC che, dopo aver effettuato un censimento, attraverso le società scientifiche, delle procedure non codificate, ha costituito una commissione dedicata per la disamina e la soluzione dell’annosa problematica». Così in una nota Massimo Misiti, medico e deputato del Movimento 5 stelle.

«All’evoluzione delle metodiche e delle procedure chirurgiche degli ultimi anni – prosegue il deputato pentastellato – non ha fatto seguito la revisione e l’aggiornamento dei DRG. Infatti, il sistema DRG, presentato nel 1994 conta le ultime modifiche dei relativi codici, negli anni 2005 e 2008 e ad oggi risulterebbe privo di circa 4800 codici corrispondenti a tecniche e tipi di interventi, in tutte le branche chirurgiche, che necessitano di essere inseriti nell’elenco. Il progetto it.DRG permetterebbe, con il suo aggiornamento, di essere un sistema integrato e di guida per la riforma del SSN e di supporto al regolamento definito dal DM70 del 2015 e alle modifiche che sono in corso. La mancata revisione dei codici limita e blocca la possibilità ai chirurghi di eseguire interventi innovativi ed essere al pari con i tempi con i colleghi Europei, e non solo».

«I chirurghi italiani sono considerati tra i più bravi al mondo – conclude Misiti – e in alcune specialità chirurgiche con alcune tecniche innovative, conseguenti allo studio e alla manualità di questi medici italiani, che hanno descritto per primi determinate tecniche chirurgiche, si sono avuti dei risultati impensabili con la chirurgia di pochi anni fa. Eppure, oggi, il più grande dei problemi è legato alla lentezza burocratica che non riconosce la codifica di questi interventi tanto che fino ad ora ha impedito, ed in alcuni casi ostacolato, il riconoscimento del loro operato. Entrando nello specifico, è sufficiente osservare, ad esempio, come in ortopedia l’intervento chirurgico in artroscopia in alcune patologie e nelle articolazioni abbia soppiantato la chirurgia a cielo aperto. La burocrazia italiana e la mancanza di aggiornamento dei DRG, non riconoscendo questa metodica a cui i pazienti propendono, pone i chirurghi che l’eseguono, in un teorico contezioso e ad essere perdenti dall’inizio; questo succede anche in chirurgia generale o in chirurgia urologica per tutte quelle metodiche chirurgiche che possono essere eseguite senza o con l’utilizzo del robot. In questo mese di novembre saranno confrontati i dati ottenuti e dopo la verifica da parte dell’AGENAS, sarà effettuato in un incontro con i rappresentanti dei cluster delle società scientifiche, definiti di concerto con il CIC, per la pubblicazione dei risultati».

Articoli correlati
Sanità, Misiti (Collegio Chirurghi): «Basta ledere i diritti degli operatori sanitari»
Il segretario del Collegio Italiano dei Chirurghi chiede di «attivare un osservatorio sull’operato dei manager della sanità»
Misiti (Collegio Chirurghi): «Buon lavoro a Schillaci. Ora stop a numero chiuso e rivedere legge Gelli-Bianco»
Per l'ex deputato pentastellato altra priorità è quella di «rivedere la rete dell’emergenza-urgenza con una organizzazione che permette al cittadino di tutto il territorio nazionale di godere degli stessi diritti e ed assistenza»
L’ospedale sicuro e il “paradosso del green”
Egregio direttore, erano tutti, in realtà, orgogliosi quei semplici e immaginari cittadini che frequentavano con piena fiducia gli ambienti di quella struttura ospedaliera dove avevano trovato sempre risposte certe e soluzioni terapeutiche aggiornate verso i problemi sanitari che si presentavano a carico del loro stato di salute. Così come altamente fiero era allo stesso tempo […]
di Emilio Piccione, Emerito di Ginecologia e Ostetricia, Università di Roma Tor Vergata e Cattolica NSBC di Tirana
Chirurgia plastica, D’Andrea: «Il Covid non deve penalizzare la formazione dei futuri chirurghi»
«Giusto essere previdenti, ma non si può privilegiare l'assistenza dei contagiati Covid a danno della prevenzione e della formazione dei futuri medici» dichiara il Presidente Nazionale del Collegio dei Professori dei Chirurghi Plastici Italiani
Covid-19, la denuncia di Acoi: «Reparti di nuovo riconvertiti. Chirurghi costretti a turni massacranti»
Questa la denuncia di Marco Scatizzi, presidente dell’Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani: «Due anni passati invano»
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...