Voci della Sanità 9 Novembre 2018 12:21

Paura di ingrassare dopo aver smesso di fumare: «In media si prendono 4,5kg, ma attenti alla “food addiction”»

L’aumento di peso dopo aver smesso di fumare è raramente descritto in letteratura (lo prende in considerazione solo 1 trial su 4) eppure è uno dei più forti deterrenti di chi smette senza aiuti all’idea di smettere di fumare. Dell’argomento tanto caro ai fumatori si è discusso al XIV° Congresso della Società Italiana di Tabaccologia in […]

L’aumento di peso dopo aver smesso di fumare è raramente descritto in letteratura (lo prende in considerazione solo 1 trial su 4) eppure è uno dei più forti deterrenti di chi smette senza aiuti all’idea di smettere di fumare. Dell’argomento tanto caro ai fumatori si è discusso al XIV° Congresso della Società Italiana di Tabaccologia in corso a Firenze. 

“Secondo gli studi l’aumento medio di peso di chi smette senza alcun aiuto è di 4.7kg, Smettere con un trattamento farmacologico per il tabagismo  può contemporaneamente tenere sotto controllo il peso, ma solo nel breve termine, in quanto entro un anno il peso viene comunque preso. La brutta notizia però è che l’aumento ponderale correla al numero di sigarette fumate, i fumatori forti rischiano di ingrassare di più” ha dichiarato Vincenzo Zagà Presidente della Società che riunisce i Tabaccologi “Solo il 13% degli ex fumatori guadagna più di 10kg, che in alcuni casi è un motivo di fallimento e di ricaduta, perché il paziente torna a fumare come ‘strategia dimagrante’.

L’aumento maggiore si evidenzia nel primo trimestre di astinenza, ma il peso in genere continua ad aumentare fino ad un anno dopo la cessazione” spiega Biagio Tinghino, Dirigente Responsabile UOS Alcologia e Nuove Dipendenze, Dipartimento di Salute Mentale e delle Dipendenze all’ASST di Vimercate.   Il problema è costituito – dichiara il Dottor  Tinghino – dalla Food Addiction, ossia dalla dipendenza dal cibo che in un certo numero di pazienti può prendere il posto della dipendenza da nicotina. Questi sono i dati preliminari di uno studio da lui condottoSi tratta di un campo in cui la ricerca sta muovendo i primi passi, ma che fornisce una luce nuova su molti fenomeni clinici prima inspiegati.  Alcuni alimenti in particolare, soprattutto quelli ad alta percentuale di zuccheri, carboidrati raffinati e grassi, inducono “craving”, cioè bisogno compulsivo di mangiare e rinforzano il circuito perverso della fame, con meccanismi simili delle droghe.

Per contrastare questo problema funziona un approccio integrato. Non bastano i semplici approcci educazionali, occorre ricorrere alla CBT (terapia Cognitivo- Comportamentale), associata ad un monitoraggio della dieta, con attività fisica regolare. Molta attenzione va prestata all’alcol, che facilita le ricadute nel fumo di sigaretta. Vanno preferiti i cibi a basso rischio di creare dipendenza, come quelli integrali, i cereali, le verdure, la frutta, i legumi. In questo modo non solo si hanno i benefici dell’aver smesso di fumare, ma aumenta il guadagno globale di salute.

Articoli correlati
Ecig e cerotti aiutano le donne a smettere di fumare senza rischi per la gravidanza
L'utilizzo di prodotti sostitutivi della nicotina durante la gravidanza non è associato a eventi avversi o a complicazioni. A dimostrarlo è una nuova analisi dei dati condotta su donne fumatrici incinte da un gruppo di ricercatori della Queen Mary University di Londra. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Addiction
Fumo: 91 esperti scrivono alla commissaria europea per la salute per sollecitare l’applicazione del principio di riduzione del danno
In occasione della Decima Conferenza delle Parti (COP10) che si terrà a Panama dal prossimo 25 Novembre, 91 esperti di salute pubblica e riduzione del danno hanno sottoscritto una lettera inviata alla commissaria europea per la Salute e la sicurezza alimentare, Stella Kyriakides, per sollecitare l’importanza dell’applicazione del principio della riduzione del rischio nella definizione delle politiche pubbliche di contrasto al fumo
Prevenzione, Cavallo (Assistenti Sanitari): «La lotta al tabagismo parta dalle scuole. Il target è arrivare al 5% di fumatori»
La presidente della commissione di Albo degli Assistenti Sanitari Maria Cavallo spiega il ruolo della professione nelle campagne di prevenzione. E ricorda: «Siamo stati i primi professionisti a contatto con la popolazione quando abbiamo distribuito il vaccino anti polio». Sui no vax: «Devono essere oggetto di confronti diversificati perché ogni tipologia di scetticismo necessita un approccio diverso»
I fumatori rischiano più degli altri di ammalarsi di Covid-19?
È una domanda che chiunque abbia il vizio o l’abitudine a consumare sigarette si sarà fatto almeno una volta durante questo anno di pandemia. La risposta dell’Organizzazione Mondiale della Sanità
E-cig e salute, Prof. Beatrice: «23 volte meno dannoso della sigaretta tradizionale secondo Istituto Pasteur di Lille»
Convegno a Roma sul tema del tabacco e della riduzione del danno dal titolo "La sigaretta elettronica come strumento di riduzione del rischio. Stato dell’arte della ricerca scientifica". Public Health England: le eCig meno dannose del 90-95% rispetto alle sigarette tradizionali.
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

XVIII Giornata europea dei diritti del malato. Contro la desertificazione sanitaria serve un’alleanza tra professionisti, cittadini e istituzioni

La carenza di servizi sul territorio, la penuria di alcune specifiche figure professionali , la distanza dai luoghi di salute in particolare nelle aree interne del Paese, periferiche e ultraperiferich...
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...