Nutri e Previeni 17 Ottobre 2016 13:01

Oli essenziali di basilico e prezzemolo ‘antibiotici naturali’. Eliminano i batteri

Una ricerca, resa nota dall’Università di Pisa, rivela per la prima volta le proprietà antibatteriche degli oli essenziali di prezzemolo e basilico. Lo studio condotto dalle Università di Pisa e Pavia e da due istituzioni tunisine, la University of Monastir e il Water Research and Technologies Center, è stato pubblicato sulla rivista Microbial Pathogenesis. Lo […]

Oli essenziali di basilico e prezzemolo ‘antibiotici naturali’. Eliminano i batteri

shutterstock_362623601Una ricerca, resa nota dall’Università di Pisa, rivela per la prima volta le proprietà antibatteriche degli oli essenziali di prezzemolo e basilico. Lo studio condotto dalle Università di Pisa e Pavia e da due istituzioni tunisine, la University of Monastir e il Water Research and Technologies Center, è stato pubblicato sulla rivista Microbial Pathogenesis.

Lo studio

I ricercatori hanno analizzato l’attività antimicrobica degli oli essenziali di prezzemolo e basilico nei confronti di alcuni ceppi batterici patogeni del genere Vibrio isolati da acqua di mare o da frutti di mare crudi o poco cotti. “Le proprietà antibatteriche – spiega l’università pisana – sono state valutate sia rispetto ai microorganismi in quanto tali che alla capacità di disgregare o impedire la formazione di un biofilm batterico che una volta sviluppatosi rende il microorganismo più virulento e più difficilmente aggredibile dagli antibiotici”.

Spiega l’esperto

“Entrambi gli oli essenziali – aggiunge Guido Flamini, docente del dipartimento di Farmacia dell’ateneo pisano – si sono dimostrati capaci di inibire la crescita dei microorganismi coltivati in vitro, con il basilico che ha mostrato un’attività leggermente maggiore: nel caso di 18 ceppi di Vibrio su 41 abbiamo verificato la capacità degli oli di inibire o provocare la disgregazione del biofilm. Ovviamente le proprietà antibatteriche si riferiscono a oli che abbiano una composizione chimica come quella riportata nell’articolo: per cercare di ottenere in futuro oli simili sarà necessario stabilire un protocollo colturale e, per le specie che lo permettono, partire da piante propagate vegetativamente”.

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