Nutri e Previeni 19 Luglio 2017 12:52

Il cuore ama il “verde”, ma non tutti i cibi vegetariani lo aiutano

Il cuore ama il “verde”, ma non tutti i cibi vegetariani lo aiutano

(Reuters Health) – Le diete vegetariane riducono il rischio di cardiopatia, ma non tutti i cibi che rientrano in questa categoria producono questo benefico effetto. E così i vegetariani che consumano molti cereali e zuccheri raffinati potrebbero avere molta più probabilità di sviluppare cardiopatie rispetto a coloro che seguono diete con un minimo quantitativo minimo di questi alimenti. È quanto emerge da uno studio della Harvard T.H. Chan School of Public Health di Boston.”La maggior parte degli studi sulle diete vegetariane hanno riscontrato che in generale risultano protettive nei confronti delle malattie cardiovascolari, ma non si sono soffermati davvero sulla qualità del cibo”, dice Ambika Satija, autrice principale dello studio. “Si può essere vegetariani e mangiare prodotti di origine vegetale di scarsa qualità”.

Lo studio

Satija e colleghi hanno analizzato i dati di tre studi precedenti in cui i pazienti erano stati intervistati sulla loro alimentazione a intervalli di pochi anni e hanno individuato quanti di questi avessero sviluppato una cardiopatia. I tre studi avevano coinvolto un totale di 210.298 persone. In 20 anni, 8.631 avevano sviluppato una malattia delle coronarie. Successivamente i ricercatori hanno diviso i partecipanti in 10 gruppi, a seconda di quanto strettamente avevano aderito a una dieta vegetariana. Le persone “più vegetariane” presentavano un rischio inferiore dell’8% di cardiopatia rispetto a quelle che seguivano un’alimentazione meno strettamente vegateriana. Per osservare più dettagliatamente gli effetti di questo regime aliemtare, il team di ricerca ha confrontato gruppi di persone le cui diete prevedevano i cibi vegetariani più salutari  (come riso integrale, frutta, verdura e noci) con coloro che consumavanp un quantitativo minimoo di questi cibi. I primi presentavano il 25% in meno delle probabilità di sviluppare una cardiopatia rispetto a ai secondi. Nello stesso tempo quelli che seguivano una dieta che includeva cibi vegetariani meno sani (cereali raffinati, bevande zuccherate, patate e dolci) avevano il 32% in più delle possibilità di sviluppare una cardiopatia rispetto ai soggetti che avevano ridotto al minimo questi alimenti.

 

Fonte: Journal of the American College of Cardiology 2017.

Andrew M. Seaman

(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Nutri & Previeni)

 

Articoli correlati
Salute cardiovascolare dei campani: al via tavolo di lavoro Regione-Novartis Italia
La Campania è la seconda regione italiana per numero di morti legate a patologie cardiovascolari. Da queste evidenze nasce il tavolo congiunto tra Regione Campania e Novartis Italia, con l’obiettivo principale di attuare programmi di prevenzione secondaria rivolti ai cittadini ad alto rischio cardiovascolare
Rischio cardiovascolare al femminile, le donne italiane lo sottostimano
La maggior parte delle donne italiane sottostima il proprio rischio cardiovascolare, non conosce tutti i fattori di rischio, e anche quando li conosce, non migliora il proprio stile di vita. È quanto emerge dallo studio CARIN WOMEN condotto da A.R.C.A. (Associazioni Regionali Cardiologi Ambulatoriali) , realizzato con il contributo non condizionante di Daiichi Sankyo Italia
Dalla terra la salvezza del pianeta? Lo studio
Una ricerca condotta da alcuni ricercatori dell’Università Milano Bicocca ha identificato gli enzimi di batteri del sottosuolo in grado di eliminare il monossido di carbonio dall’atmosfera
Algoritmi analitici di intelligenza artificiale per spiegare le cause della schizofrenia: lo studio del CEINGE di Napoli
Identificate “configurazioni molecolari” anomale nella corteccia cerebrale dei pazienti. «Spiragli aperti per nuovi approcci terapeutici»
Infermieri specialisti del rischio infettivo, Mongardi (ANIPIO): «In Italia siamo 497, dovremmo essere almeno il doppio»
La figura professionale è nata negli anni ’80. La presidente ANIPIO: «Dopo oltre trent’anni la formazione è ancora inadeguata e non esiste un sistema di sorveglianza nazionale»
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Unicef: il suicidio è la quarta causa di morte negli adolescenti in 43 paesi

In occasione della Settimana Europea della Salute Mentale (19 – 25 maggio) l’Unicef sottolinea come il suicidio rappresenti la quarta causa di morte in ben 43 paesi al mondo
Advocacy e Associazioni

Giornata europea dei sibling: i fratelli protagonisti non solo per un giorno

Nel silenzio quotidiano delle case in cui si convive con la disabilità, ci sono fratelli e sorelle che imparano presto a essere forti, invisibili, resilienti. Ora, grazie a Parent Project, dive...
Sanità

Obesità, nasce la Rete italiana per contrastare la malattia

A promuovere la creazione della piattaforma permanente dedicata alla prevenzione, alla cura e all’innovazione è stata la Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso)
di I.F.