Mondo 3 Ottobre 2022 11:19

La pandemia ha cambiato le nostre personalità?

Una nuova ricerca suggerisce che siamo meno aperti, piacevoli e coscienziosi. Ma possiamo tornare a come eravamo prima?

di Stefano Piazza
La pandemia ha cambiato le nostre personalità?

Per molti di noi, alcuni tratti della personalità rimangono gli stessi per tutta la vita, mentre altri nel tempo cambiano solo gradualmente. Tuttavia, eventi significativi nella nostra vita personale che inducono stress o traumi gravi possono essere associati a rapidi cambiamenti della nostra personalità.

Un nuovo studio , pubblicato su Plos One, mostra come la pandemia da Sars-CoV-2 ha effettivamente provocato cambiamenti di personalità molto maggiori di quanto ci aspetteremmo di vedere naturalmente in questo periodo. In particolare, i ricercatori hanno scoperto che le persone erano meno estroverse, meno aperte, meno simpatiche e meno coscienziose nel 2021 e nel 2022 rispetto a prima della pandemia.

Questo studio ha coinvolto più di 7.000 partecipanti negli Stati Uniti, di età compresa tra 18 e 109 anni, che sono stati valutati prima della pandemia (dal 2014 in poi), all’inizio della pandemia nel 2020 e poi nella pandemia nel 2021 o nel 2022.

In ogni momento, i partecipanti hanno completato il BigFive Inventory, uno strumento di valutazione che misura la personalità su una scala attraverso cinque dimensioni: estroversione contro introversione, gradevolezza contro antagonismo, coscienziosità contro mancanza di direzione, nevroticismo contro stabilità emotiva e apertura contro chiusura all’esperienza.

Secondo lo studio non ci sono stati molti cambiamenti tra i tratti della personalità pre-pandemia e quelli del 2020. Tuttavia, i ricercatori hanno riscontrato un notevole calo dell’estroversione, dell’apertura, della gradevolezza e della coscienziosità nel 2021/2022 rispetto a prima della pandemia, suggerendo che il trauma della pandemia di Covid aveva accelerato il naturale processo di cambiamento della personalità.

Altro aspetto interessante è che secondo lo studio le personalità dei giovani adulti sono cambiate di più. Hanno mostrato marcati cali di gradevolezza e coscienziosità e un aumento significativo del nevroticismo nel 2021/2022 rispetto al pre-pandemia. Questo può essere dovuto in parte all’ansia sociale quando si ritorna nella società, dopo aver perso completamente due anni di normalità.

Personalità e benessere

Molti di noi durante la pandemia sono diventati particolarmente attenti alla salute, ad esempio mangiando meglio e facendo più esercizio fisico, mentre altri hanno cercato qualsiasi connessione sociale (anche viruale) ed hanno cercato di rifocalizzare la propria attenzione sulla crescita psicologica, emotiva e intellettuale, ad esempio praticando la consapevolezza oppure coltivando nuovi hobby. Nonostante questo, la salute mentale e il benessere sono diminuiti in modo significativo e tutto questo è facilmente spiegabile visti i drastici cambiamenti che abbiamo subito.

In particolare, la personalità ha un impatto significativo sul nostro benessere. Ad esempio, le persone che riferiscono alti livelli di coscienziosità, gradevolezza o estroversione hanno maggiore probabilità di sperimentare il più alto livello di benessere. Tutti questi cambiamenti rilevati in questo studio potrebbero spiegare in qualche modo la diminuzione del benessere che abbiamo visto durante la pandemia.

Ora se se osserviamo il tutto più da vicino, la pandemia sembra aver influenzato negativamente le seguenti aree:

  • la nostra capacità di esprimere simpatia e gentilezza verso gli altri;
  • la nostra capacità di essere aperti a nuovi concetti e disposti a impegnarci in nuove situazioni;
  • la nostra tendenza a cercare e godere della compagnia degli altri;
  • il nostro desiderio di tendere verso i nostri obiettivi, svolgere bene i compiti o assumerci seriamente le responsabilità nei confronti degli altri.

Tutti questi tratti influenzano la nostra interazione con l’ambiente che ci circonda e, in quanto tali, potrebbero aver avuto un ruolo nel declino del nostro benessere. Ad esempio, lavorare da casa potrebbe averci lasciato demotivati ​​e come se la nostra carriera non stesse andando da nessuna parte (minore coscienziosità). Questo a sua volta potrebbe aver influito sul nostro benessere facendoci sentire più irritabili, depressi o ansiosi.

E poi?

Con il tempo, la nostra personalità di solito cambia in un modo che ci aiuta ad adattarci all’invecchiamento e ad affrontare in modo più efficace gli eventi della vita. In pratica, impariamo dalle nostre esperienze di vita e questo ha un impatto sulla nostra personalità. Con l’avanzare dell’età molto spesso vediamo un aumento della fiducia in se stessi, dell’autocontrollo e della stabilità emotiva. I partecipanti a questo studio però hanno registrato cambiamenti nella direzione opposta alla consueta traiettoria del cambiamento di personalità. Questo è comprensibile dato che abbiamo dovuto affrontare un lungo periodo di difficoltà, compresi i vincoli alle nostre libertà, il mancato guadagno, le paure e la malattia. Tutte queste esperienze hanno evidentemente cambiato noi e la nostra personalità. Questo studio fornisce diverse informazioni utili sull’impatto che la pandemia ha avuto sulla nostra psiche, ad esempio, come ha potuto influenzare molti aspetti della nostra vita, come il benessere. Sappiamo bene che la conoscenza ci consente di fare delle scelte, quindi ora potremmo riflettere nostre esperienze degli ultimi due anni e su come questi cambiamenti di personalità potrebbero averci influenzato.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Nel post pandemia raddoppiati i casi di «cecità funzionale» correlati ad ansia e disagio psicologico
Secondo un’analisi dell’Ospedale San Giuseppe di Milano, il problema, noto come «perdita visiva o cecità funzionale», ha subito un aumento significativo nel periodo successivo alla pandemia. L’ipotesi degli esperti è che il disturbo, essendo di natura psico-somatica, sia cresciuto a causa degli effetti della pandemia sul benessere psicologico della popolazione, soprattutto bambini e adolescenti
Dall’inizio della pandemia +25% della spesa per i servizi di salute mentale rivolti ai giovani
La spesa per i servizi di salute mentale per bambini e adolescenti è aumentata di oltre un quarto dall’inizio della pandemia. L’uso della telemedicina, invece, si è stabilizzato. Questo è quanto emerso da un nuovo studio pubblicato su JAMA Network Open
Covid: efficacia del vaccino sottovalutata, studio rivela «falla» in trial clinici
L'efficacia del vaccino anti-Covid potrebbe esser stata sottovalutata. A fare luce su una nuova «falla» è stato uno studio condotto da un team di scienziati del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e dell’Università di Salerno
Aviaria: nuova variante del virus più vicina all’uomo, timori per possibile pandemia
Un sottotipo del virus dell'influenza aviaria, endemico negli allevamenti di pollame in Cina, sta subendo cambiamenti mutazionali che potrebbero aumentare il rischio di trasmissione della malattia agli esseri umani. E' l'avvertimento lanciato da un gruppo di ricercatori cinesi e britannici in uno studio pubblicato sulla rivista Cell
Covid, Oms Europa: sono 36 milioni i cittadini con Long Covid, continuare con vaccini
La pandemia è stata ufficialmente dichiarata conclusa, ma ancora oggi ci sono ben mille morti a settimana in Europa. Nel frattempo, sale anche il conteggio delle vittime del Long Covid, la sindrome post-infezione, che in 3 anni è arrivata a colpire 36 milioni di persone, sempre in Europa, 1 persona su 30. Questi sono alcuni dei dati presentati questa mattina da Hans Kluge, direttore dell'Ufficio regionale europeo dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms)
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Politica

Il Nobel Giorgio Parisi guida l’appello di 14 scienziati: “Salviamo la Sanità pubblica”

Secondo i firmatari "la spesa sanitaria in Italia non è grado di assicurare compiutamente il rispetto dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e l'autonomia differenziata rischia di ampliare ...