Nutri e Previeni 21 Settembre 2015 13:29

Le diete ricche di proteine fanno bene ai diabetici?

Le diete ricche di proteine fanno bene ai diabetici?

shutterstock_217301185Diete ricche di proteine, sia provenienti da fonti animali che da vegetali, migliorano il controllo della glicemia nei pazienti diabetici. Lo dimostra una ricerca realizzata dall’Istituto tedesco di Nutrizione Umana presso l’Università di Medicina Charitè di Berlino e presentata al meeting annuale dell’Associazione Europea per lo Studio del Diabete (EASD).

Lo studio ha confrontato gli effetti di due diete iperproteiche con lo stesso ammontare calorico sul funzionamento metabolico e del fegato; una a base di proteine animali e l’altra di proteine vegetali.

I ricercatori hanno diviso i 37 partecipanti (24 uomini, 13 donne) con diabete di tipo 2 (età media 65 anni) in due gruppi. Ad uno è stata somministrata una dieta iperproteica (30% di proteine, 40% carboidrati, 30% di grassi) a base di carne, uova e latticini. L’altro gruppo, invece, riceveva una dieta con la stessa percentuale di proteina, ma solo da vegetali (legumi, frutta secca, soia, semi).

Dopo 6 settimane sono stati confrontati i risultati dei test ematochimici di entrambi i gruppi. E’ così emerso che i test degli enzimi epatici sono migliorati dopo l’intervento dietetico in entrambi i gruppi e sia il grasso del fegato (depositi di grasso nel fegato – “steatosi epatica”) che l’emoglobina glicata (HbA1c – un parametro che viene utilizzato per controllare il compenso della glicemia per i 3-6 mesi precedenti il giorno in cui si effettua l’analisi del sangue) si sono ridotti in tutti i partecipanti.

La sensibilità all’insulina è migliorata solo nel gruppo che ha mangiato proteine animali, mentre nell’altro c’è stata un significativo miglioramento della funzione renale.

Secondo gli autori, per confermare questi risultati, saranno necessari ulteriori studi su un numero maggiore di pazienti e prolungati oltre le 6 settimane.

Articoli correlati
Diabete, Sid: “Aumenta obesità ed accelera declino cognitivo e invecchiamento”. Ecco perché
Gli esperti Sid: "Sovrappeso e obesità sono sempre più comuni tra gli individui con diabete di tipo 1. Ancora, l’eccesso di glucosio potrebbe accelerare il declino cognitivo e la perdita di funzionalità del compartimento staminale, tipica del diabete, è uno dei meccanismi alla base dell’invecchiamento"
Tirzepatide (Eli Lilly) riduce del 94% il rischio di sviluppare diabete di tipo 2 negli adulti con prediabete, obesità o sovrappeso
Nello studio di fase III SURMOUNT-1 tirzepatide - agonista dei recettori GIP e GLP-1 – ha fatto registrare una riduzione del 94% del rischio di progressione al diabete di tipo 2 di adulti con prediabete, obesità e sovrappeso. Tirzepatide è stata valutata 1.032 adulti affetti da prediabete e obesità o sovrappeso per un periodo di trattamento di 176 settimane, seguito da un periodo senza trattamento di 17 settimane
L’olio evo contrasta diabete, ipertensione e sindrome metabolica
L'olio extravergine di oliva (Evo) gioca un ruolo chiave nel contrastare l'insorgenza delle patologie cronico-degenerative non trasmissibili come il diabete mellito, l'ipertensione arteriosa, la sindrome metabolica, i tumori, le malattie a carico del sistema nervoso e la malattia renale cronica. Lo confermano le ricerche condotte e in corso all'Università degli Studi di Roma Tor Vergata
di V.A.
Diabete di tipo 2: remissione possibile con stile di vita sano, benefici anche per cuore e reni
Il diabete di tipo 2 può essere "curato" perdendo peso e, in generale, adottando uno stile di vita sano, riducendo significativamente il rischio di malattie cardiovascolari e renali. Queste sono le conclusioni di uno studio dell’Associazione europea per lo studio del diabete (EASD), pubblicato sulla rivista Diabetologia
Diabete di tipo 1, se compare in bimbi under 10 ruba 16 anni di vita
L'Italia è il primo paese al mondo ad aver istituito uno screening del diabete di tipo 1 che come prima e importante conseguenza positiva consentirà di prevenire la chetoacidosi. Oggi infatti il 40% delle diagnosi di diabete di tipo 1 avviene in ritardo a seguito di un esordio drammatico, Senza contare che, quando la malattia ha un esordio precoce, prima dei 10 anni di età, si possono arrivare a perdere ben 16 anni di aspettativa di vita. Questi sono i messaggi lanciati da Valentino Cherubini, presidente della Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (Siedp) che lancia un appello in occasione della Giornata Mondiale del Diabete che si celebra domani
di V.A.
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Malattie croniche: cala la mortalità in Italia, ma i progressi rallentano

Lo studio internazionale pubblicato su The Lancet mostra un calo del 30% della probabilità di morire prima degli 80 anni per un italiano a causa di patologie croniche tra il 2000 e il 2019
Sanità

La tempesta estiva del NITAG: agosto 2025 tra nomine, polemiche e revoche

Quello che avrebbe dovuto essere un normale atto amministrativo, la nomina dei nuovi membri del NITAG – il Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni – si è trasformato ...
Prevenzione

Pertosse, il ritorno inatteso: cosa ci insegna l’epidemia del 2024 in Toscana

Dopo anni di silenzio durante la pandemia, la pertosse è tornata con forza. Uno studio del Meyer di Firenze pubblicato su Eurosurveillance rivela come ritardi nei richiami e scarsa adesione all...
Salute

Disturbi mentali, ne soffre oltre un miliardo di persone. Oms: “Una sfida di salute pubblica”

Lo stato dell'arte nei due nuovi rapporti diffusi oggi dall’Oms: World mental health today e Mental health atlas 2024
di I.F.