Lavoro 12 Maggio 2021 09:57

Giornata dell’infermiere, Mazzoleni (FNOPI): «Infermiere di famiglia e comunità indispensabile per raggiungere gli obiettivi del PNRR»

Al via, da Firenze, il primo Congresso itinerante della FNOPI. In programma 20 tappe, da maggio a dicembre per la promozione delle buone pratiche e delle eccellenze della professione infermieristica. La segretaria nazionale FNOPI: «Necessario adeguare la formazione specialistica ai nuovi ruoli dell’infermiere, per preparasi anche alla possibilità di prescrivere farmaci e presidi»

di Isabella Faggiano

Le foto, i dipinti la ritraggono sempre con un foulard tra i capelli. Il suo volto è ordinato, composto, proprio come lo sono diventate le corsie degli ospedali dopo che le sue idee rivoluzionarie sono state messe in pratica. Ad ispirare queste parole è l’immagine di Florence Nightingale, la fondatrice delle Scienze infermieristiche moderne. Fu lei ad intuire che per potenziare i risultati dell’assistenza sanitaria britannica era necessario migliorare l’igiene, l’organizzazione dei servizi e la relazione con i malati. All’epoca, nella stessa stanza, se non addirittura nello stesso letto, si accalcavano pazienti con le malattie più disparate.

La Giornata internazionale dell’Infermiere

È in memoria di questa donna dalla mente brillante (Nightingale è nata il 12 maggio del 1820) che si celebra oggi, in tutto il mondo, la Giornata internazionale dell’Infermiere. «L’anno scorso avremmo voluto celebrare il bicentenario della sua nascita – racconta Beatrice Mazzoleni segretaria nazionale FNOPI, la Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche -, ma non è stato possibile a causa della pandemia in corso. E così abbiamo deciso di rimandare i festeggiamenti al 2021».

Al via il Congresso nazionale

“Ovunque per il bene di tutti. Infermieristica di prossimità per un sistema salute più giusto ed efficace” è lo slogan della Giornata che, oltre a celebrare questa ricorrenza internazionale, inaugura da Firenze (città natale di Florence Nightingale) il Congresso Nazionale di categoria. Per l’occasione sarà anche presentato un volume inedito sui rapporti tra Florence e l’Italia, nazione che le ha dato i natali e che ben conobbe anche dal punto di vista scientifico e professionale, durante due lunghi viaggi nel corso della sua vita.

«Per la prima volta – continua Mazzoleni – saremmo protagonisti di un congresso itinerante. Contrariamente agli altri anni, durante i quali abbiamo sempre organizzato un unico grande evento alla presenza di 5-6 mila infermieri, quest’anno, anche nel rispetto delle normative di contenimento del contagio da Covid-19, faremo 20 tappe in giro per l’Italia, da maggio a dicembre».

Gli infermieri nel Recovery Plan

Il filo rosso che legherà le esperienze di tutte le tappe del Congresso FNOPI sarà l’infermieristica di prossimità, a partire dall’infermiere di famiglia e comunità, figura già presente in Toscana dal 2018 e che, istituita per legge col decreto Rilancio del maggio 2020, dovrebbe essere presente anche in tutte le altre Regioni italiane.

«Il ruolo dell’Infermiere di famiglia e comunità – sottolinea la segretaria nazionale FNOPI – è indispensabile anche per raggiungere gli obiettivi contenuti nel Recovery Plan. Non solo per la gestione delle case di Comunità, ma anche per implementare l’assistenza territoriale. Secondo il PNRR, infatti – aggiunge -, entro il 2026, il 10% della popolazione over 65 dovrà essere assistita a domicilio. Compito dell’infermiere è anche la presa in carico della popolazione sana sin dall’età pediatrica con un doppio obiettivo: allontanare il più possibile il momento di insorgenza della malattia e guidare, a seconda della patologia, il paziente, i suoi familiari e i caregiver verso il professionista migliore e servizi più opportuni, al momento giusto. Nelle case di Comunità la figura dell’infermiere sarà necessaria pure per gestire gli assistiti più fragili, come gli anziani che, oltre a problemi di salute, potrebbero avere difficoltà di tipo sociale».

La formazione

Gli infermieri dovranno prepararsi a ricoprire questi nuovi ruoli attraverso una formazione adeguata «La laurea in Scienze infermieristiche prevede un corso di laurea triennale che può essere seguito da una specialistica della durata di ulteriori due anni. Le specializzazioni, finora focalizzate su competenze di tipo manageriale, dovranno essere orientate anche in ambito clinico. Questo – spiega l’infermiera – sia per aiutare i nostri professionisti ad affrontare al meglio le novità previste per l’assistenza territoriale, sia per prepararli a prescrivere farmaci e, soprattutto, presidi. Assistiamo moltissime persone a domicilio, eppure non ci è permesso prescrivere quei presidi che noi stessi utilizziamo per medicare e prenderci cura dei nostri pazienti. Estendere la possibilità di prescrizione agli infermieri rappresenterebbe un ulteriore atto di coraggio organizzativo che, nel prossimo futuro, potrà essere più che mai utile ad agevolare l’assistenza territoriale, permettendoci di offrire – conclude Mazzoleni – servizi sempre più prossimi ai nostri assistiti».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Piano nazionale cronicità: anche gli infermieri nella Cabina di Regia
Si è insediata oggi la cabina di regia del Piano nazionale sulla cronicità. Il suo compito sarà quello di coordinare a livello centrale l’implementazione del Piano e monitorarne l’applicazione e l’efficacia. I suoi obiettivi sono: – guidare e gestire gli interventi previsti dal Piano definendo una tempistica per la realizzazione degli obiettivi prioritari; – coordinare […]
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Politica

Il Nobel Giorgio Parisi guida l’appello di 14 scienziati: “Salviamo la Sanità pubblica”

Secondo i firmatari "la spesa sanitaria in Italia non è grado di assicurare compiutamente il rispetto dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e l'autonomia differenziata rischia di ampliare ...