Lavoro 27 Luglio 2021 11:21

Covid, con primi stop ai sanitari non vaccinati rischio buchi in reparti

Sternativo (Fials Milano): «Solo quando il datore di lavoro è impossibilitato all’assegnazione dell’operatore non vaccinato a mansioni diverse è tenuto a dare avvio al periodo di sospensione»

Covid, con primi stop ai sanitari non vaccinati rischio buchi in reparti

«Nelle ultime ore sono arrivate le prime sospensioni del personale sanitario che in Lombardia ha rifiutato la vaccinazione anti-Covid. A Milano tutte le aziende sono coinvolte e in alcuni reparti l’impatto dell’assenza di questo personale ad oggi sembra difficile da compensare». A annunciare l’arrivo a destinazione – atteso proprio in questi giorni – dei primi stop ai sanitari non vaccinati, è il segretario di Fials Milano Area Metropolitana Mimma Sternativo, che lancia anche l’allarme su due rischi che si profilano ora: il primo è che alcune strutture (perdendo sanitari, per effetto delle sospensioni) si trovino con reparti in parte scoperti, l’altro riguarda i diritti dei lavoratori.

Un problema che può presentarsi in tutta Italia

Su quest’ultimo punto Sternativo spiega che il datore di lavoro, «solo quando è impossibilitato all’assegnazione» dell’operatore non vaccinato «a mansioni diverse, è tenuto a dare avvio al periodo di sospensione». Sternativo richiama il contenuto del Dl 44/2021, che al comma 8 recita: «Ricevuta la comunicazione di cui al comma 6, il datore di lavoro adibisce il lavoratore, ove possibile, a mansioni, anche inferiori, diverse da quelle indicate al comma 6, con il trattamento corrispondente alle mansioni esercitate, e che, comunque, non implicano rischi di diffusione del contagio». E aggiunge: «Questa procedura non ci risulta che sia stata rispettata». Per la rappresentante sindacale, «l’importanza della campagna vaccinale non può confliggere con il riconoscimento dei diritti dei lavoratori».

Rischio buchi nei reparti

Un ultimo aspetto riguarda i ‘vuoti’ che si rischia di creare in alcuni reparti: «Non ultimo – dice Sternativo – non esiste traccia di progettualità né di organizzazione rispetto alla sostituzione del personale sospeso. Noi di Fials siamo come sempre disponibili ad aiutare, specie durante una pandemia e in quella che è ancora un’emergenza in corso. Non siamo disponibili però a lasciare soli i lavoratori, e non lo saremo mai».

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Covid: spray nasale con anticorpi protegge da infezione. Gli scienziati: “Approccio utile contro nuove varianti e in futuro anche contro altri virus”
I ricercatori del Karolinska Institutet, in Svezia, hanno dimostrato che lo spray nasale anti-Covid sviluppato, a base di anticorpi IgA, può offrire protezione dall'infezione. O almeno così è stato nei topi su cui è stato testato, come riportato da uno studio pubblicato su PNAS. I risultati aprono la strada a una nuova strategia per proteggere le persone ad alto rischio a causa delle diverse varianti del virus Sars-CoV-2 e possibilmente anche da altre infezioni
Dagli igienisti della SItI una Guida alle buone pratiche vaccinali
La Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) ha presentato il documento "Guida alle buone pratiche vaccinali", con l'obiettivo di promuovere e garantire servizi vaccinali di eccellenza in tutto il territorio nazionale
di V.A.
Fiaso: Covid ancora in calo, ma preoccupa l’influenza
Si conferma in calo l’indice dei ricoveri Covid. La rilevazione degli ospedali sentinella aderenti a Fiaso fa registrare un complessivo -16% nell’ultima settimana del 2023. Secondo l'ultima rilevazione Fiaso i virus influenzali stanno avendo un impatto in termini assoluti maggiore sugli ospedali
di V.A.
Grazie all’intelligenza artificiale 1 persona su 2 potrebbe lavorare solo 4 giorni a settimana
Secondo un nuovo studio incentrato sulla forza lavoro britannica e americana, l’intelligenza artificiale potrebbe consentire a milioni di lavoratori di passare alla settimana lavorativa di quattro giorni entro il 2033
Covid: le varianti sono emerse in risposta al comportamento umano
Le varianti del virus Sars-CoV-2 potrebbero essere emerse a causa di comportamenti umani, come il lockdown o le misure di isolamento, le stesse previste per arginare la diffusione dei contagi. Queste sono le conclusioni di uno studio coordinato dall’Università di Nagoya e pubblicato sulla rivista Nature Communications. Utilizzando la tecnologia dell’intelligenza artificiale e la modellazione matematica […]
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

XVIII Giornata europea dei diritti del malato. Contro la desertificazione sanitaria serve un’alleanza tra professionisti, cittadini e istituzioni

La carenza di servizi sul territorio, la penuria di alcune specifiche figure professionali , la distanza dai luoghi di salute in particolare nelle aree interne del Paese, periferiche e ultraperiferich...
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...