Lavoro 24 Luglio 2019 12:54

Contratto medici, la soddisfazione di Anaao-Assomed: «Premiati i giovani e riconoscimenti economici al disagio»

INTERVISTA VIDEO | «Oltre 200 euro di aumento mensile, niente guardie per gli over 62, un nuovo percorso che premia il merito». Sono tanti i motivi di soddisfazione per il Segretario del sindacato Carlo Palermo

di Cesare Buquicchio e Giulia Cavalcanti
Contratto medici, la soddisfazione di Anaao-Assomed: «Premiati i giovani e riconoscimenti economici al disagio»

Si è concluso con un brindisi e con Carlo Palermo lanciato in aria dai colleghi, il pranzo che ha interrotto l’esecutivo nazionale dell’Anaao Assomed all’indomani della firma del contratto di medici e dirigenti sanitari. Palpabile la soddisfazione nell’aria, dopo un blocco di dieci anni e un confronto tortuoso per 15 mesi con l’Aran. «È il massimo che potevamo ottenere nelle condizioni attuali – spiega Palermo, segretario nazionale del sindacato -. È un contratto che non registra alcun arretramento normativo ma significativi passi in avanti, che pur non essendo un risarcimento di quanto perso negli anni di blocco, rimette in moto la dinamica retributiva. Che, pur essendo figlio dei tempi in cui lo spazio dei diritti è occupato da quello dei numeri ed il tempo lavoro dei medici è assunto a risorsa elastica all’infinito, da pagare al massimo ribasso, ha il grande pregio di restituire cittadinanza ad una parola espulsa dal lessico della politica, colmando un vuoto in cui aziende e regioni hanno usato mano libera nella gestione delle risorse umane, pretendendosi svincolate da norme e financo da leggi».

LEGGI ANCHE: CONTRATTO MEDICI, QUICI (CIMO): «ECCO LE INSIDIE NASCOSTE». E DICHIARA LO STATO DI AGITAZIONE

PARLEMO: “ECCO PERCHE’ QUESTO CONTRATTO ANDAVA FIRMATO”

Per l’Anaao-Assomed, i vantaggi sono molteplici: «Per i giovani, che riempiono la casella zero del salario di posizione e ricostruiscono carriere frammentate; per chi è prossimo alla pensione, per innegabili vantaggi previdenziali e di TFS; per chi attendeva un sistema dinamico di carriera per legare i meriti professionali a riconoscimenti economici, finora propri solo degli incarichi gestionali; per il lavoro disagiato, con prime e significative differenziazioni nei lavori dei medici ed esenzioni al raggiungimento di un limite di età; per le donne, che vedono crescere la percentuale ammessa al part time e possono sperare di non perdere il salario di risultato per le assenze legate alla gravidanza. Certo, non basta a rispondere a tutte le attuali criticità del lavoro dipendente, messe in evidenza dalla carenza di specialisti, ma non è poco, considerati i limiti economici dati dal Governo e l’atteggiamento da piccoli padroni delle ferriere delle Regioni. Ed è significativo che abbia tenuto una sostanziale unità delle sigle sindacali, ognuna delle quali ha potuto riconoscere nell’intesa parti delle proprie proposte».

«Avremmo preferito eliminare deroghe dalle norme sul riposo dopo la reperibilità – aggiunge Palermo – ma abbiamo ottenuto una norma di sicurezza per i pazienti: i medici che hanno la reperibilità notturna, non possono lavorare nel turno del mattino successivo».

​PALERMO: “SUI TURNI MASSACRANTI ANCORA LONTANI, FAREMO RICORSO ALLA CORTE UE”

«Ora occorre completare il lavoro a livello della contrattazione aziendale – prosegue il sindacato -, cui tocca esercitare un ruolo da protagonista, e non da spettatore passivo, nelle scelte attuative. Ma anche pensare al prossimo rinnovo che è già alle porte, preparando per tempo piattaforme unitarie ed innovative e ripensando a modalità di contrattazione appropriate per professionisti del Ssn, al di fuori di vetuste logiche aziendalistiche e schizofrenici divari di competenze tra ministeri e regioni, che qui esprimono il peggio delle autonomie di ognuno».

«I contratti peggiori sono quelli non applicati – conclude -, perciò l’Anaao è impegnata ad evitare un tale destino a quello appena nato, al riparo da interpretazioni fantasiose ed interessate, per rendere attuali le molte novità di un contratto di ri-partenza».

Articoli correlati
Gb: 1 donna su 2 non va a lavoro per colpa del ciclo mestruale, ma non lo dice. La ginecologa Picconeri: “Ancora troppi pregiudizi”
Nel Regno Unito 4 donne su 5 fanno un gran fatica a lavorare quando hanno il ciclo mestruale e solo poco più della metà ha affermato di non essere stata abbastanza bene per andare al lavoro. Questi sono i risultati di una ricerca britannica, che non stupiscono la ginecologa Giuseppina Picconeri: "La vita fisiologica di una donna in età fertile è spesso fonte di grandi pregiudizi"
Donne “cenerentole” della ricerca in Europa, anche se metà dei laureati e dottorati è “rosa”
Le donne rappresentano circa la metà dei laureati e dei dottorati in Europa, ma abbandonano progressivamente la carriera accademica, arrivando a costituire appena il 33% della forza lavoro nel mondo della ricerca, e solo il 26% dei professori ordinari, direttori di dipartimento o di centri di ricerca. È il quadro tratteggiato in un articolo sulla rivista The Lancet Regional Health
L’esposizione ai PFAS aumenta il rischio cancro nelle donne
Le donne esposte a diverse sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) hanno un rischio maggiore di sviluppare vari tipi di cancro, tra i quali quello alle ovaie, all'utero, alla pelle e al seno. A lanciare l'allarme è un nuovo studio finanziato dal governo degli Stati Uniti, pubblicato sul Journal of Exposure Science and Environmental Epidemiology
Pierino Di Silverio, ritratto e obbiettivi del nuovo segretario Anaao-Assomed
Ora alla guida del sindacato Anaao, Pierino Di Silverio delinea la situazione del SSN e i prossimi punti per riportare i professionisti ad amare il proprio lavoro. Una categoria speciale, la defiscalizzazione, nuovi orari di lavoro, riorganizzazione del sistema emergenziale e un sistema di cause sempre più verso il no fault. Poi si rivolge alla politica: «Scenderemo in piazza!»
Menopausa, non solo vampate: la battaglia è contro lo stigma sociale e le patologie correlate
La neopresidente della IMS (International Menopause Society), prof. Rossella Nappi: «Oggi questa fase coincide sempre più con il momento di maggior realizzazione professionale delle donne: viviamolo al meglio»
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...