Lavoro e Professioni 15 Novembre 2018 13:27

Contratto medici, il pressing di Guido Quici (CIMO) sulle istituzioni: «Intasiamo i social dei politici»

Un tweetmob per puntare i riflettori sulla protesta della categoria: «Ci sono strumenti che stanno facendo la fortuna di alcuni, utilizziamoli anche noi». Ma il presidente della CIMO si dice «moderatamente ottimista» per lo sblocco della RIA
Contratto medici, il pressing di Guido Quici (CIMO) sulle istituzioni: «Intasiamo i social dei politici»

C’è un misto di ottimismo e paura nelle parole che Guido Quici, presidente della CIMO, ha utilizzato per raccontare l’incontro con la Commissione Affari Sociali sull’annosa questione del rinnovo del contratto di medici, veterinari e dirigenti sanitari. Ottimismo per la «disponibilità dimostrata» e l’intenzione della presidente Marialucia Lorefice (M5S) di intervenire per sbloccare la Retribuzione Individuale di Anzianità. Paura, anzi, «terrore» che le Regioni si oppongano allo sblocco, poiché «la RIA è un avanzo di amministrazione in prima istanza per le aziende, e in seconda istanza per le Regioni».

LEGGI ANCHE: CONTRATTO MEDICI, SPIRAGLIO NELLA TRATTATIVA. PALERMO (ANAAO): «C’È APERTURA DI COMMISSIONE AFFARI SOCIALI PER SBLOCCO»

L’intenzione di incrociare le braccia il 23 novembre dunque rimane e, anzi, in assenza di cambiamenti concreti Quici si augura che «sia l’inizio di una serie di iniziative. Se fosse per me – ci ha rivelato Quici a margine dell’assemblea pubblica in cui i sindacati si sono confrontati con esponenti di diversi partiti politici – farei uno sciopero a scacchiera, bloccando tutti i servizi con cadenza periodica. Se fosse per me – ha continuato – intaserei i social di tutti i parlamentari e degli assessori regionali. Ci sono strumenti che stanno facendo la fortuna di alcuni, non vedo per quale motivo non possiamo utilizzarli anche noi».

Un tweetmob per puntare i riflettori social sulle lotte della categoria, quindi, che vanno al di là del rinnovo del contratto di lavoro: tra i temi che hanno portato i sindacati a proclamare lo stato di agitazione ci sono infatti anche lo smantellamento del Servizio Sanitario Nazionale, il peggioramento delle condizioni di lavoro, la mancanza delle assunzioni, l’incertezza del futuro dei giovani lasciati fuori dalla formazione post laurea. È il possibile sblocco della RIA, però, a catalizzare l’attenzione di chi è intervenuto agli incontri.

«La RIA, oggi – ha spiegato Quici -, rimane nella pancia delle aziende e delle Regioni e viene utilizzata per tanti scopi, tranne che per la progressione di carriera di medici e dirigenti sanitari. Da un lato quindi non c’è nessun risparmio; dall’altro si preclude la carriera dei dirigenti, e quindi si impedisce al medico di lavorare con maggiore stimolo, che sarà poi facilmente portato ad uscire dalla struttura pubblica e andare nella struttura privata».

LEGGI ANCHE: AUTODIMISSIONI DEGLI OSPEDALIERI E FUGA DAL SSN, LE REAZIONI DEI LETTORI AL RACCONTO DI UNA VITA SOFFOCANTE

«Sbloccarla è una questione politica – ha proseguito – e con un emendamento si può risolvere la questione. Al Ministero per la Pubblica Amministrazione stanno lavorando nell’ottica di inserire un emendamento all’interno del decreto Concretezza e rimettere così la RIA in gioco. Ci consentirebbe di retribuire il disagio, quindi tutto quello che riguarda, ad esempio, il lavoro straordinario, le guardie o le reperibilità. In un contesto in cui gli ospedali sono gravemente sotto organico, è normale che queste risorse, stimate in diversi milioni di euro, siano vitali».

C’è anche una questione di tempistica, da tenere in considerazione: «La gobba pensionistica sta iniziando adesso e proseguirà nei prossimi anni – ha spiegato il presidente della CIMO -. Tutti i colleghi che andranno in pensione hanno una RIA elevata che poi scomparirà, visto che fu bloccata nel 1993 e i neo assunti, quindi, non ce l’hanno proprio. Se non si interviene adesso, tutte queste risorse verranno riassorbite dalle aziende e non verranno impegnate per la progressione di carriera. Significa che un medico andrà in pensione con lo stesso stipendio di quando ha iniziato la sua attività, 30 anni prima. E questo la dice lunga sulla predisposizione dei più giovani e dei più bravi ad andare a lavorare nel privato. Poi, se Governo e Regioni vogliono che le strutture pubbliche chiudano, basta dirlo».

LEGGI ANCHE: CONTRATTO MEDICI, QUICI (CIMO): «MANCATO RINNOVO ACCENTUERÀ FUGA CAMICI BIANCHI. DA POLITICA DISINTERESSE TOTALE»

Articoli correlati
«Diritto alle cure a rischio senza personale», le richieste dei medici in piazza a Roma. E Schillaci convoca i sindacati
A Roma significativa adesione per la manifestazione dell’intersindacale medica convocata per denunciare le sempre più difficili condizioni di lavoro dei camici bianchi stretti tra turni massacranti e stipendi tra i più bassi d’Europa. Ben 8mila camici bianchi hanno lasciato il SSN tra il 2019 e il 2021
Task shifting da medici a personale sanitario? I sindacati: «Rischio contenziosi»
ANAAO-ASSOMED e CIMO-FESMED scrivono alla Corte dei Conti. I due sindacati della dirigenza medica intendono chiedere un interpello all’ARAN
Ospedalità privata, l’appello dei medici al prossimo Governo: «Non dimenticatevi di noi»
Quici (CIMO-FESMED): «Intollerabili le discriminazioni tra medici del pubblico e medici del privato convenzionato». De Rango (CIMOP): «Introdurre contratto quadro per sanare ingiustizia»
In Veneto 100 euro l’ora per gli straordinari in Pronto soccorso. CIMO-FESMED: «Estendere accordo in tutta Italia»
Un accordo, quello raggiunto tra la Regione e le organizzazioni sindacali, che prova a rendere nuovamente attrattiva l’area di Emergenza-Urgenza
Senato, la sanità perde la sua Commissione ad hoc. La protesta di CIMO-FESMED
A partire dalla prossima legislatura le competenze dell'attuale dodicesima Commissione Igiene e Sanità del Senato confluiranno nella nuova decima Commissione “Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale”. Una scelta che non convince la Federazione CIMO-FESMED
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Legge obesità, le Associazioni Pazienti: “Passo storico, ma ora servono azioni concrete”

Le Associazioni di Pazienti e Coldiretti accolgono con favore l’approvazione della Legge Pella, che riconosce l’obesità come malattia cronica, ma sottolineano l’urgenza di tr...
Sanità

GIMBE: Nonostante gli aumenti, il Fondo sanitario scende al 5,9% del PIL

Aggiunti alla sanità € 2,4 miliardi nel 2026 e € 2,65 miliardi nel 2027 e nel 2028. Nel 2028 il fondo sanitario arriverà a € 145 miliardi e secondo l'analisi indipendente ...
di Redazione
Advocacy e Associazioni

Manovra: Cittadinanzattiva e Carer, sui caregiver promesse tradite

Cittadinanzattiva e CARER denunciano la mancanza di una legge nazionale e dello stanziamento di un fondo irrisorio nella bozza di Legge di Bilancio dedicato ai caregiver
di Valentina Arcovio