Lavoro e Professioni 25 Ottobre 2021 11:35

Numero chiuso, Tortorella: «In futuro addio test? Ora pensiamo all’esercito degli esclusi»

«Sono contento che finalmente si prenda in considerazione seriamente la possibilità di cambiare le regole di un gioco tutt’altro che meritocratico»
Numero chiuso, Tortorella: «In futuro addio test? Ora pensiamo all’esercito degli esclusi»

Il Numero chiuso a Medicina va cambiato. Lo ha annunciato il nuovo Ministro dell’Università e della ricerca Maria Cristina Messa: «Noi lo sosteniamo da anni – dichiara Massimo Tortorella, presidente Consulcesi, storico network legale al fianco dei professionisti sanitari e degli studenti –: è ingiusto che a decidere la capacità di frequentare la facoltà di Medicina sia un test di soli novanta minuti e, per giunta, pieno di irregolarità. Quest’anno, infatti, oltre alle irregolarità che hanno riguardato l’utilizzo di cellulari nel corso della prova, la violazione dei tempi di consegna e dell’anonimato degli studenti, oltre il conflitto di interessi tra i rappresentanti degli Ordini dei medici che facevano parte della commissione con il ruolo di definire i posti disponibili, vi sono stati dei gravi errori nella prova stessa che hanno compromesso lo svolgimento del test e l’attribuzione dei punteggi».

«Sono contento che finalmente si prenda in considerazione seriamente la possibilità di cambiare le regole di un gioco tutt’altro che meritocratico – prosegue Tortorella –. Ma cosa sarà delle migliaia di ragazzi esclusi?  Sappiamo che molti di questi ritenteranno l’anno prossimo, magari entreranno all’Università e diventeranno dei validi professionisti. Da anni con Consulcesi seguiamo migliaia di medici e molti di questi sono entrati dopo vari tentativi oppure attraverso un ricorso e oggi sono illustri e stimati professionisti. Lo sportello informativo di Consulcesi riguardo al numero chiuso è stato inondato da subito di segnalazioni riguardo svolgimenti impropri della prova. A tal proposito, i nostri esperti stanno già lavorando per predisporre i diversi ricorsi nei tempi previsti dalla legge», conclude Tortorella.

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