Formazione 15 Febbraio 2022 12:22

Numero chiuso, come cambierà l’accesso all’università. La maggioranza chiede un aumento dei posti del 10%

Nella risoluzione approvata in commissione Cultura alla Camera, che farà da cornice alla riforma, i deputati chiedono di rendere disponibili corsi di preparazione preliminari gratuiti. E nel lungo periodo si punta a un rapporto di uno a uno tra gli accessi alla facoltà di medicina e gli ulteriori percorsi di formazione post lauream

di Francesco Torre
Numero chiuso, come cambierà l’accesso all’università. La maggioranza chiede un aumento dei posti del 10%

La riforma dell’accesso alle facoltà universitarie a numero chiuso, attesa da tempo, prende forma dopo l’annuncio della ministra dell’Università Maria Cristina Messa. E piace alla maggioranza di governo che, su iniziativa del capogruppo M5S in commissione Cultura a Montecitorio Manuel Tuzi, ha elaborato e approvato una risoluzione che possa guidare questo processo di trasformazione della legge 264 del 1999, che ha introdotto il numero chiuso, che partirà già dal prossimo anno accademico 2022 – 2023 e in cui, tra le altre cose, e si propone di aumentare almeno del 10 per% del valore attuale il numero delle ammissioni ai corsi di laurea ad accesso programmato e di adottare idonee iniziative per programmare un rapporto di uno a uno tra gli accessi alla facoltà di medicina e gli ulteriori percorsi di formazione post lauream.

Dai test Tolc ai nuovi quiz, la risoluzione

La risoluzione, firmata anche dal leghista Daniele Belotti, dalla dem Maria Rosa Di Giorgi, dalla forzista Valentina Aprea, da Alessandro Fusacchia di Facciamo ECO, da Gabriele Toccafondi di Italia Viva e Francesco D’Uva del M5S, farà da cornice alla riforma elaborata da una commissione di professori universitari dopo tre mesi di lavoro.

«La modifica dei test di ingresso alla facoltà di Medicina e alle altre a numero chiuso renderà le università più accessibili a tutti i candidati. A questi ultimi, infatti, sarà data la possibilità di prepararsi a superare la prova già dal quarto anno delle scuole superiori grazie a corsi e simulazioni online gratuiti, e di poterla effettuare più volte, conservando il punteggio migliore» spiega Manuel Tuzi che in questa legislatura si è fatto promotore di una proposta di legge per modificare l’accesso alle facoltà di area sanitaria.

Nella risoluzione si sottolinea che il Tavolo tecnico ministeriale ha formulato alcune proposte di revisione dell’attuale meccanismo «che appaiono attuabili già a legislazione vigente, nel breve periodo (anno accademico 2022-23) e nel medio periodo (anni accademici 2023-24 e seguenti)».

I punti chiave

Nella risoluzione vengono ribaditi alcuni dei punti chiave dell’ipotesi di riforma: «Il test per l’accesso alle facoltà universitarie di area tecnica potrebbe essere composto, anche sulla base di altre esperienze qualificate internazionali, di una prima parte, non superiore al 15% del test, consistente in quiz di ragionamento logico, ragionamento numerico, humanities, e di una seconda parte consistente in quiz esclusivamente riferiti a materie di tipo disciplinare».

Successivamente, il riferimento ai cosiddetti Tolc test (test online Cisia): «Gli stessi potrebbero iniziare dal quarto anno della scuola secondaria superiore ed essere svolti almeno due volte l’anno, ai fini dell’ammissione, e potrebbe essere considerato il punteggio migliore nell’arco di un biennio. I Tolc test potrebbero essere differenziati purché ne venga mantenuto l’equilibrio in termini di difficoltà e selettività. Ai test TOLC si dovrebbe poter partecipare indipendentemente dall’anno di conseguimento del diploma di scuola secondaria di secondo grado».

All’esito dei risultati della sperimentazione, il Ministero dell’università e della ricerca, in collaborazione con gli Atenei, dovrebbe promuovere la revisione delle modalità di somministrazione, svolgimento e valutazione dei test».

«La nuova organizzazione – aggiunge Tuzi – prevede domande di ragionamento logico e sulle materie disciplinari: in questo modo si premiano davvero gli studenti più preparati, valutandoli sulla base di test strettamente connessi al primo anno di università. Questo cambiamento senza ombra di dubbio va a beneficio dei nostri giovani, incentivandoli e aiutandoli a seguire le loro ambizioni professionali».

Gli impegni nel breve periodo per il governo

Questa fase introduttiva della risoluzione è seguita da una seconda parte in cui si chiede al governo di agire su alcuni temi. In primo luogo, l’invito «ad adottare iniziative di competenza per avviare la revisione delle procedure di accesso alle facoltà di area tecnica, nonché l’estensione del procedimento, per medicina e chirurgia e per odontoiatria, anche alle altre professioni sanitarie»

I deputati chiedono quindi, nel breve periodo (ai fini dell’accesso ai corsi dell’anno accademico 2022-23) il miglioramento del test, anche se mantenuto in forma cartacea (e non ancora informatizzato), di rendere disponibili, in tempi rapidi, esercitazioni online, su test simili, per composizione tematica, al test che sarà erogato, di attivare Massive open online courses (Mooc) disciplinari, fruibili gratuitamente su piattaforme nazionali, su corsi sia specifici per il corso di laurea sia trasversali, rendendoli disponibili online in tempi ravvicinati e comunque tali da rendere utili tali corsi ai fini della preparazione dei candidati ai test erogati con le nuove modalità, definire materiali e informazioni da mettere a disposizione dei docenti e delle scuole secondarie superiori per aiutare le attività di orientamento degli studenti nella scelta degli studi universitari.

E poi ancora di predisporre test psicoattitudinali autosomministrati per l’autovalutazione cui gli studenti possano accedere online in autonomia, i cui risultati comunque non determinino effetti sui punteggi al fine della selezione degli studenti e di «rendere disponibili gratuitamente corsi di preparazione preliminari gratuiti online ed in presenza frequentabili nel mese di agosto, per l’anno accademico 2022/23 e a rendere detti corsi, sia online, sia in presenza, per gli anni accademici successivi disponibili fino a due anni precedenti al test in tutte le università sede dei corsi di laurea con accesso a numero chiuso, a cominciare dai corsi in medicina e chirurgia, su metodologie e struttura comuni e concordate a livello nazionale, assicurando il contributo economico da parte del Ministero dell’università e della ricerca per la loro realizzazione».

Gli impegni per il governo nel medio periodo

Nel medio periodo, invece, e dunque ai fini dell’accesso ai corsi dell’anno accademico 2023/24, per una sperimentazione, e poi, a regime, ai corsi degli anni accademici 2024/25 e seguenti), i deputati invitano l’esecutivo ad adoperarsi affinché siano erogati test online di orientamento e ingresso della tipologia Tolc, con una specifica declinazione, aventi le seguenti caratteristiche: la ripetibilità nel periodo precedente il concorso, la predeterminazione e pubblicizzazione dei giorni in cui i test saranno effettuati, l’utilizzo di postazioni informatiche dedicate e il rispetto dell’autonomia organizzativa delle sedi universitarie e secondo le altre modalità indicate in premessa.

Infine, chiedono di «adottare iniziative per garantire un incremento congruo, pari o superiore al 10 per cento del valore attuale, del numero delle ammissioni ai corsi di laurea di cui in premessa e di adottare idonee iniziative per programmare un rapporto di uno a uno tra gli accessi alla facoltà di medicina e gli ulteriori percorsi di formazione post lauream».

 

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