Contributi e Opinioni 1 Giugno 2021 12:46

Cure Domiciliari Covid, domenica 6 giugno seconda Conferenza nazionale a Milano

Durante la conferenza si parlerà del lavoro svolto dai medici, sarà data voce ai pazienti curati a domicilio e a tutti coloro che da marzo si battono perché la medicina territoriale torni ad essere centrale e proattiva nella lotta all’emergenza Coronavirus

«Le cure domiciliari restano ancora oggi la prima trincea di lotta al Covid 19. Tante, troppe le richieste di aiuto che ancora oggi i medici del gruppo #terapiadomiciliarecovid19 in ogni regione continuano a ricevere, a fronte delle indicazioni del Ministero della Salute di perseverare con la vigile attesa per far fronte alla malattia. Nonostante i ripetuti tentativi di un ottenere un incontro/confronto con lo stesso Ministero, il voto del Senato dello scorso 8 aprile con il quale è stato espressamente chiesto al Governo di lavorare alle linee guida tenendo conto il prezioso lavoro sul campo dei medici di medicina generale e specialisti che dal marzo 2020 hanno curato e continuano a curare ‘in scienza e coscienza’ migliaia di persone”, non vi è stato alcun coinvolgimento del nostro Comitato». È quanto si legge in un comunicato diramato dal Comitato Cure Domiciliari Covid 19 presieduto dall’avvocato Erich Grimaldi.

A questo proposito il Comitato Cura Domiciliare ha organizzato una Conferenza Nazionale per il prossimo 6 giugno, alle ore 15 in piazza del Duomo a Milano, durante la quale si parlerà del lavoro svolto dai medici, sarà data voce ai pazienti curati a domicilio e a tutti coloro che da marzo si battono perché la medicina territoriale torni ad essere centrale e proattiva nella lotta all’emergenza Coronavirus, che non è ancora finita. In piazza Duomo a Milano sarà possibile firmare una petizione per chiedere al Ministro della Salute di coinvolgere i medici del Comitato Cura Domiciliare Covid 19 nella stesura di linee guida che tengano conto della loro esperienza sul campo. Il Comitato Cure Domiciliari Covid-19 tornerà a chiedere un confronto con il Ministero della Salute, confidando che le voci dei medici e dei cittadini non possano continuare a rimanere inascoltate.

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