Ambiente 2 Maggio 2023 15:50

Dallo shampoo ai detersivi, studio rivela le sostanze tossiche nascoste che minacciano la salute

Composti organici volatili o semplicemente Cov. E’ il nome con cui vengono definite le sostanze chimiche tossiche a cui siamo esposti ogni giorno incosapevolmente. Uno studio del Silent Spring Institute e dell’Università della California, Berkeley

Dallo shampoo ai detersivi, studio rivela le sostanze tossiche nascoste che minacciano la salute

Composti organici volatili o semplicemente Cov. E’ il nome con cui vengono definite le sostanze chimiche tossiche a cui siamo esposti ogni giorno inconsapevolmente. Uno studio del Silent Spring Institute e dell’Università della California, Berkeley, ha concluso che sono oltre 5mila le tonnellate di Cov a cui siamo esposti e che vengono rilasciati sotto forma di gas, che si accumula nell’aria degli ambienti al chiuso, come in casa e in ufficio. Gli effetti possono essere devastanti per la salute, causando ad esempio il cancro. I risultati, pubblicati sulla rivista Environmental Science & Technology , potrebbero aiutare le agenzie statali e federali a rafforzare le normative sulle sostanze chimiche e guidare i produttori a realizzare prodotti più sicuri.

Molti prodotti di uso comune contengono Cov

Molti prodotti comuni come shampoo, lozioni per il corpo, detersivi, naftalina e vernici contengono Cov. Poiché le aziende, per la maggior parte, non sono tenute a rivelare cosa c’è nei loro prodotti o quanto, è difficile sapere a cosa le persone potrebbero essere esposte e i potenziali effetti sulla loro salute. «Questo studio è il primo a rivelare la misura in cui i Cov tossici vengono utilizzati in prodotti di tutti i giorni, di tutti i tipi che potrebbero portare a gravi problemi di salute», afferma l’autrice principale Kristin Knox, scienziata del Silent Spring Institute. «Rendere pubbliche queste informazioni potrebbe incentivare i produttori a riformulare i loro prodotti e utilizzare ingredienti più sicuri», aggiunge.

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I Cov reagiscono con altri inquinanti atmosferici formando ozono

Per lo studio Knox e i suoi colleghi si sono rivolti a un’improbabile fonte di dati: il California Air Resources Board (Carb). Per più di 30 anni, il Carb ha monitorato i Cov nei prodotti di consumo nel tentativo di ridurre lo smog. In presenza di luce solare, i Cov reagiscono con altri inquinanti atmosferici formando ozono, l’ingrediente principale dello smog. Nell’ambito del Consumer Product Regulatory, il Carb esamina periodicamente le aziende che vendono prodotti in California, raccogliendo informazioni su una vasta gamma di articoli, dalla lacca per capelli al liquido per i tergicristalli. I dati includono informazioni sulla concentrazione di Cov utilizzati in vari tipi di prodotti e sulla quantità di ciascun tipo di prodotto venduta nello stato.

Sostanze tossiche nei prodotti aumentano il rischio cancro e di difetti alla nascita

I ricercatori hanno analizzato i dati più recenti, concentrandosi su 33 Cov associati al rischio cancro, difetti alla nascita o ad altri danni riproduttivi. La legge californiane richiede alle aziende che vendono prodotti in California di avvisare gli utenti se i loro prodotti potrebbero esporli a quantità significative di queste sostanze chimiche dannose. Dai risultati è emerso che i prodotti utilizzati sul posto di lavoro sono particolarmente preoccupanti perché i lavoratori spesso utilizzano molti diversi tipi di prodotto, ognuno dei quali probabilmente contiene almeno una sostanza chimica pericolosa. Ad esempio, i parrucchieri e o chi si occupa di unghie usano smalti e solventi, adesivi, piastre per capelli e altri cosmetici. Secondo l’analisi, questi tipi di prodotti combinati contengono fino una decina di Cov diversi. Gli operatori scolastici potrebbero utilizzare una combinazione di detergenti generici, sgrassanti, detesivi e altri prodotti per la manutenzione, che potrebbero esporli a decine e decine di Cov.

Servono prodotti più sicuri, a riparo dagli effetti delle sostanze tossiche sulla salute

«La stessa cosa vale per i lavoratori dell’edilizia e del settore automobilistico», afferma il coautore Meg Schwarzman, medico e scienziato della salute ambientale presso la UC Berkeley School of Public Health. «Tutte queste esposizioni si sommano e potrebbero causare gravi danni. A livello più elementare, i lavoratori meritano di sapere a cosa sono esposti. Ma, alla fine, meritano prodotti più sicuri – continua – e questo studio dovrebbe costringere i produttori ad apportare cambiamenti significativi per proteggere la salute dei lavoratori». Infine, il team di ricerca ha utilizzato i dati di Carb per calcolare la quantità totale di Cov emessi dai prodotti di consumo per ambienti chiusi più di 5.000 tonnellate di sostanze chimiche volatili sono state rilasciate da prodotti nello stato della California nel 2020. Quasi 300 tonnellate dei quali proveniva solo dalla naftalina. Anche se lo studio è stato condotto su prodotti in uso in California, i risultati potrebbero essere estesi anche al nostro paese.

 

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