Lavoro e Professioni 15 Ottobre 2021 14:38

Carenza di infermieri, Costa promette: «Allineeremo offerta formativa a fabbisogno»

Il sottosegretario alla Salute: «L'infermiere di famiglia e comunità sarà una delle figure professionali di riferimento che assicurerà l'assistenza infermieristica ai diversi livelli di complessità in collaborazione con tutti i professionisti presenti nella comunità»
Carenza di infermieri, Costa promette: «Allineeremo offerta formativa a fabbisogno»

Quella dell’infermiere di famiglia sarà la figura di riferimento per l’assistenza infermieristica ai diversi livelli e il Ministero della Salute si impegnerà per allineare l’offerta formativa al fabbisogno del paese, in vista della riforma dell’assistenza territoriale. Lo ha affermato il sottosegretario alla Salute Andrea Costa in Commissione Affari Sociali, rispondendo a una domanda della deputata Elena Carnevali (PD).

Infermiere di famiglia

«Nell’ambito del nuovo modello organizzativo della rete di assistenza sanitaria territoriale previsto dalla Missione 6 del Piano nazionale di ripresa e resilienza emerge in modo significativo il ruolo dell’infermiere di famiglia e comunità, impegnato a promuovere proattivamente il contatto con la persona che presenta un bisogno di salute nell’ambito della comunità in cui opera ed a fornire prestazioni assistenziali in ambito ambulatoriale, domiciliare e a livello comunitario», ha detto.

«Sarà una delle figure professionali di riferimento che assicurerà l’assistenza infermieristica ai diversi livelli di complessità in collaborazione con tutti i professionisti presenti nella comunità, perseguendo l’integrazione interdisciplinare, sanitaria e sociale dei servizi, interagendo con le reti sociosanitarie, con le risorse della comunità (associazioni, volontariato, ecc.) e dei professionisti. Anche per questa ragione ribadisco il massimo impegno del Ministero della salute allo scopo di allineare l’offerta formativa al fabbisogno espresso, anche tenuto conto della prossima riforma della assistenza territoriale», è stata quindi la promessa.

Professioni sanitarie, numeri aumentati di 20 punti percentuali

Costa ha ricordato che negli ultimi quattro anni il numero dei posti per il corso di Professioni sanitarie all’università è cresciuto di 20 punti percentuali e l’aumento maggiore si è registrato nell’anno 2021/22, con 17.394 unità. D’altra parte «il fabbisogno espresso dalle Regioni, ai sensi dell’articolo 6-ter del decreto legislativo n. 502/1992, determinato con specifici Accordi Stato-Regioni, è aumentato di oltre 67 punti percentuali», ha spiegato. Aumento dovuto, seppur progressivo rispetto agli anni precedenti, alle esigenze che la pandemia ha reso ancora più chiare.

Capacità formativa non adeguata

«Mentre dall’a.a. 2017/2018 all’a.a. 2020/2021 il numero di posti definiti in base ai decreti del MUR, pari all’intera capacità formativa degli Atenei, è stato sempre superiore al fabbisogno espresso dalle Regioni, per il corrente anno accademico la capacità formativa delle Università non si è rivelata sufficiente a coprire interamente il fabbisogno determinato con l’Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano del 4 agosto 2021: a fronte di un fabbisogno espresso pari a 23.498 unità i posti disponibili, in ragione della capacità formativa degli Atenei, sono stati pari a 17.394 unità (con una differenza, tra fabbisogno e posti, pari a 6.104 unità)» ha ammesso Costa.

Il tavolo al MUR

Da qui la costituzione con il MUR di un tavolo che coinvolgesse le Federazioni degli ordini della professioni sanitarie, i rappresentati regionali e i presidenti dei corsi di laurea corrispondenti. «La metodologia previsionale elaborata dal Ministero della salute per la stima del fabbisogno formativo di professionisti sanitari nel lungo periodo sarà alla base dei lavori del Tavolo, allo scopo di allineare l’offerta formativa al fabbisogno espresso, anche nell’ottica di una diversa allocazione delle risorse tra corsi di laurea. Nelle more del costituendo Osservatorio delle professioni sanitarie, le associazioni di categoria potranno formulare le istanze e le proposte che riterranno opportune in vista della determinazione del fabbisogno per l’anno accademico 2022/2023».

Sulla necessità di mantenere un accesso programmato, nonostante l’aumento del fabbisogno, il sottosegretario ha affermato: «La ratio si fonda, peraltro, sulla necessità di garantire una formazione di qualità agli ammessi che consenta di seguire i corsi usufruendo di spazi laboratoriali, attrezzature adeguate anche sulla base della sussistenza di convenzioni con strutture ospedaliere e nel rispetto di tutti gli altri criteri e norme che regolano l’accreditamento delle istituzioni della formazione superiore».

 

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Andrea Costa torna al Ministero della Salute come esperto PNRR
«È un grande opportunità per la quale ringrazio il ministro della Salute Schillaci» ha affermato l'ex Sottosegretario alla Salute del governo Draghi
La quarta dose è obbligatoria?
La quarta dose di vaccino anti-Covid è importante per rafforzare l'immunità in vista della stagione invernale. Tuttavia, viene solo raccomandata e non c'è alcun obbligo per nessuno, neanche per gli operatori sanitari
Sanità al centro della II edizione del Decamerone delle Idee con il Sottosegretario Costa
Tra gli ospiti sono attesi il direttore dell’associazione dell’ospedalità privata lombarda (Aiop), Cristian Ferraris, e il rettore dell’università dell’Humanitas, Marco Montorsi
Il sottosegretario Costa incontra delegazione FNO TSRM PSTRP: «Coinvolgere i professionisti in analisi nuovi modelli organizzativi»
«Questi professionisti rappresentano un valore ed è importante che da parte delle Regioni e Province autonome ci sia il loro coinvolgimento per l’analisi e l’implementazione di nuovi e più efficaci modelli organizzativi» ha spiegato il Sottosegretario alla Salute Andrea Costa
Cittadinanzattiva, un piano per il futuro dell’oncologia. Da recupero ritardi a innovazione
È stato presentato questa mattina il documento "Insieme per l'oncologia del futuro" realizzato da Cittadinanzattiva. Nel documento vengono definite sia azioni e iniziative incentrate sulla persona da intraprendere nell'immediato, sia strategie che mirano a modificare entro il 2030 l’approccio all'oncologia su quattro macroaree: prevenzione, innovazione, equità e qualità di vita.
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

“Prevenzione è Salute”: educazione e controlli gratuiti per cittadini e comunità

La prevenzione come frontiera della salute pubblica: dalla prevenzione cardiovascolare, cardiometabolica e femminile, alla promozione di stili di vita sani e screening gratuiti. Con la campagna nazion...
di Isabella Faggiano
Advocacy e Associazioni

FoAIRC: via a “I Giorni della Ricerca”. Mattarella: “Nuove terapie hanno aperto strade alla vita”

Si è tenuta questa mattina a Roma, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella,  l’annuale cerimonia dedicata a I Giorni della Ricerca di Fondazione AIRC
di Redazione
Advocacy e Associazioni

Legge obesità, le Associazioni Pazienti: “Passo storico, ma ora servono azioni concrete”

Le Associazioni di Pazienti e Coldiretti accolgono con favore l’approvazione della Legge Pella, che riconosce l’obesità come malattia cronica, ma sottolineano l’urgenza di tr...
Sanità

GIMBE: Nonostante gli aumenti, il Fondo sanitario scende al 5,9% del PIL

Aggiunti alla sanità € 2,4 miliardi nel 2026 e € 2,65 miliardi nel 2027 e nel 2028. Nel 2028 il fondo sanitario arriverà a € 145 miliardi e secondo l'analisi indipendente ...
di Redazione
Advocacy e Associazioni

Manovra: Cittadinanzattiva e Carer, sui caregiver promesse tradite

Cittadinanzattiva e CARER denunciano la mancanza di una legge nazionale e dello stanziamento di un fondo irrisorio nella bozza di Legge di Bilancio dedicato ai caregiver
di Valentina Arcovio