Lavoro 23 Marzo 2018 16:50

Bari, arrestato un molestatore seriale di dottoresse. Sono almeno 10 le vittime

Andava di notte ai servizi di guardia medica con dottoresse in servizio. Lamentava dolori addominali e dopo essersi spogliato cercava il contatto fisico. Le dottoresse della zona avevano creato un gruppo WhatsApp per scambiarsi informazioni

Dal 2011, ha molestato dieci dottoresse di guardia medica in 17 diversi episodi. I Carabinieri di Monopoli lo hanno individuato e arrestato. È un quarantanovenne di Modugno (Bari), incensurato e sposato, il presunto molestatore seriale, che dovrà rispondere di violenza sessuale continuata aggravata e false dichiarazioni sulla propria identità.

Le indagini sono partite nel novembre 2017 da una denuncia presentata ai Carabinieri da una dottoressa in servizio a Castellana Grotte che ha raccontato di aver ricevuto di notte la visita di un paziente che accusava dolori addominali. Rimasto solo con la dottoressa, si era denudato completamente e l’aveva costretta a toccargli le parti intime, dandosi alla fuga quando la donna è riuscita a chiamare il 112.

LEGGI LO SPECIALE DI SANITA’ INFORMAZIONE #BASTAGGRESSIONI

Le ricerche dei Cc hanno accertato che il paziente non solo aveva molestato altre dottoresse, ma aveva seguito sempre lo stesso modus operandi: nelle ore notturne, dopo aver contattato telefonicamente i servizi di guardia medica per accertarsi che vi fossero medici di sesso femminile, il molestatore si presentava negli ambulatori e, approfittando del fatto che non vi erano altri pazienti in attesa, con la scusa di accusare dolori addominali si denudava e cercava il contatto fisico.

Fra le guardie mediche si era creata un’autentica psicosi, tanto che le dottoresse in servizio presso gli ambulatori di Castellana Grotte, Noicattaro, Bitritto, Casamassima, Triggiano, Conversano, Putignano e Acquaviva delle Fonti avevano deciso di creare un gruppo WhatsApp in cui si scambiavano informazioni sul molestatore e dove condividevano le proprie storie.

LEGGI ANCHE: LE AGGRESSIONI AI MEDICI SI COMBATTONO ANCHE SU FACEBOOK. “NESSUNO TOCCHI IPPOCRATE”, O A RIMETTERCI SARANNO I PAZIENTI

In tutti questi anni, l’uomo è riuscito a nascondere la propria identità soprattutto perché si presentava sempre sotto falso nome ed era riuscito a “riconoscere” le proprie vittime. Infatti, se dalla voce si accorgeva che si trattava di una dottoressa già molestata, automaticamente riagganciava e digitava il numero di un’altra sede. I Carabinieri hanno sono riusciti ad identificare l’uomo risalendo ad un numero telefonico che corrispondeva ad un apparecchio pubblico installato presso un distributore di benzina dove, è stato poi accertato, il molestatore lavorava.

Articoli correlati
No vax sempre più aggressivi: nel mirino medici, giornalisti e politici
Intimidazioni, minacce e aggressioni: sale la tensione. L'assessore alla Sanità del Lazio: «Chi finisce in terapia intensiva e ha rifiutato il vaccino si paghi il ricovero»
Aggressioni, l’allarme di Consulcesi: «Accendere riflettori anche su violenza operatori sanitari. Il 70% sono donne»
Il Presidente Massimo Tortorella: «Tutelare gli operatori sanitari sempre in prima linea». Telefono Rosso: la linea dedicata che risponde al numero 800.620.525
«Un medico donna? No, voglio un vero dottore». Un racconto di ordinaria violenza in un ospedale italiano
La testimonianza è tratta dal volume “Stop alla violenza a danno degli operatori della salute. Prevenire e gestire la violenza sul lavoro” scritto dalla dottoressa Marina Cannavò: «Ancora oggi è molto diffusa la tendenza maschilista a non considerare un medico donna altrettanto capace del suo collega uomo»
Atti vandalici contro medici e sanitari. Tortorella (Consulcesi): «Fatti gravissimi, non lasciamoli soli»
Consulcesi & Partners attiva assistenza Legale gratuita per medici e operatori sanitari
Giornata contro la violenza sugli operatori sanitari. FNOMCeO: «Legge contro aggressioni sia primo passo»
Dal 24 settembre a proteggerli una legge contro le aggressioni. La giornata annuale contro la violenza sugli operatori sanitari continua a sensibilizzare. La Federazione dei medici: «Ora salto culturale che veda la sicurezza, a 360 gradi, come un diritto degli operatori sanitari e medico come alleato»
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

XVIII Giornata europea dei diritti del malato. Contro la desertificazione sanitaria serve un’alleanza tra professionisti, cittadini e istituzioni

La carenza di servizi sul territorio, la penuria di alcune specifiche figure professionali , la distanza dai luoghi di salute in particolare nelle aree interne del Paese, periferiche e ultraperiferich...
Advocacy e Associazioni

Un ponte con medici e istituzioni, l’evoluzione delle associazioni dei pazienti sta cambiando la sanità

Nel corso degli anni il ruolo delle associazioni dei pazienti si è evoluto, così come si è evoluto il ruolo del paziente, oggi considerato in misura maggiore (seppure non ancora s...