One Health 1 Luglio 2025 16:40

Iss: da inizio anno 68 casi di Dengue e 22 di Chikungunya

In occasione del convegno "Preparazione e Contrasto alle arbovirosi endemiche ed epidemiche in Italia", l'Istituto superiore di sanità fa il punto sulle infezioni registrate dall'inizio dell'anno in Italia
Iss: da inizio anno 68 casi di Dengue e 22 di Chikungunya

Dal 1 gennaio al 30 giugno 2025, sono stati registrati in Italia 68 casi di Dengue in Italia, tutti associati a viaggi all’estero. Sono invece 22 i casi confermati di Chikungunya in Italia, in aumento rispetto agli scorsi anni e tutti associati a viaggi all’estero. Sono inoltre stati segnalati 4 casi confermati di virus Zika tutti importati. Tra le arbovirosi endemiche, al 30 giugno 2025, sono stati segnalati 12 casi di TBE (tutti autoctoni, nessun decesso) e 5 casi di infezione da Toscana virus (nessun decesso). Sebbene sia stati segnalato un caso sporadico confermato di West Nile in mesi di bassa trasmissione, iniziano le prime segnalazione di circolazione virale in pool di zanzare con attivazione delle misure di controllo trasfusionali nelle province di Oristano e Venezia. Sono alcuni dei dati dell’Istituto superiore di sanità (Iss) al centro del convegno “Preparazione e Contrasto alle arbovirosi endemiche ed epidemiche in Italia”, che oggi e domani riunisce gli esperti nazionali e delle Regioni.

Un approccio One Health per la prevenzione e il controllo

La possibilità che si sviluppino in diversi paesi europei, inclusa l’Italia, focolai di malattie che prima erano solo importate, come quelle causate da virus Dengue e Chikungunya, è in aumento negli ultimi anni, soprattutto per effetto della ripresa dei viaggi internazionali, della diffusione degli insetti vettori, soprattutto della cosiddetta “zanzara tigre“, e per l’aumento delle epidemie in paesi a clima tropicale e sub-tropicale. “Le arbovirosi rappresentano un gruppo di malattie importanti per la sanità pubblica – spiega Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento di malattie Infettive dell’Iss – e necessitano di un vero approccio One Health per la prevenzione ed il controllo”.

I casi di arbovirosi nel mondo

A livello internazionale, secondo le mappe messe a disposizione dall’Ecdc, i casi di Dengue (oltre tre milioni da inizio anno, con 1400 morti) si concentrano prevalentemente in America, soprattutto del Sud, Asia, Oceania e in alcuni paesi africani. La mappa per la Chikungunya (220mila casi con 80 morti) vede invece i casi concentrati in America del Sud, specialmente in Brasile, e in India. Sono invece stati segnalati dall’inizio dell’anno al 25 giugno 2025 otto casi autoctoni di infezione umana da virus Chikungunya in sei regioni della Francia continentale. Tra le arbovirosi emergenti è stata inoltre segnalato a ECDC nel 2025 un caso di infezione umana autoctona causata dal virus della febbre emorragica Crimea Congo, trasmesso da zecche del genere Hyalomma, in Spagna (nella Regione della Salamanca).

Le misure di prevenzione contro l’esposizione ai vettori

Per il momento il principale strumento preventivo contro la diffusione delle arbovirosi è la riduzione dell’esposizione ai vettori durante il periodo favorevole alla trasmissione. Per quanto riguarda le zanzare è consigliabile proteggersi dalle punture ed evitare che possano riprodursi facilmente:

  • usando repellenti e indossando pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe, quando si è all’aperto, soprattutto all’alba e al tramonto;
  • usando delle zanzariere alle finestre e soggiornando in ambienti climatizzati;
  • svuotando di frequente i contenitori con acqua stagnante (per esempio, secchi, vasi per fiori e sottovasi, catini, bidoni, ecc.) e coprendo quelli inamovibili;
  • trattando tombini e griglie di raccolta delle acque in giardini privati e spazi condominiali con larvicidi a partire da aprile-maggio, per tutta la stagione favorevole alle zanzare, con cadenza indicata sull’etichetta del prodotto;
  • cambiando spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali;
  • svuotando le piscinette per i bambini quando non sono usate;
  • evitando le ore di maggiore attività: molte zanzare sono più attive all’alba e al tramonto, quindi è consigliabile evitare di esporsi all’aperto in queste ore o utilizzare maggiori precauzioni.

Consigli per chi viaggia, sia prima che dopo la partenza

Prima:

  • informarsi sui rischi: verificare quali arbovirosi sono endemiche o epidemiche nell’area di destinazione, consultando il sito del ministero della Salute o dell’Istituto Superiore di Sanità;
  • consultare il medico: se si hanno dubbi o si rientra in categorie a rischio (es. bambini, anziani, donne in gravidanza, persone con patologie preesistenti), è consigliabile consultare il proprio medico curante per valutare eventuali precauzioni aggiuntive o vaccinazioni specifiche;
  • verificare la necessità di vaccinazioni: per alcune aree e patologie (es. encefalite da zecche) potrebbe essere consigliabile o obbligatoria la vaccinazione, specialmente per chi svolge attività all’aperto o soggiorna in zone rurali.

Al rientro:

  • continuare a prestare attenzione alla comparsa di eventuali sintomi, come febbre, dolori articolari, eruzioni cutanee;
  • se si notano sintomi, consultare immediatamente il proprio medico curante, fornendo informazioni dettagliate sul viaggio e sulle eventuali punture di insetti subite;
  • segnalare al medico la comparsa di febbre, soprattutto se accompagnata da dolori articolari.

 

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