One Health 22 Aprile 2025 17:31

Terra dei fuochi. “Avvelenate anche le piante”. L’allarme in un nuovo studio

Gli scienziati hanno infatti posizionato dei “moss bag”, piccole sacche contenenti muschio vivo, in 6 siti distribuiti su due aree di studio, considerate non contaminate. I dati raccolti sono allarmanti: già dopo soli 21 giorni, i campioni provenienti da Carditello e Giugliano mostravano livelli significativi di contaminanti.
Terra dei fuochi. “Avvelenate anche le piante”. L’allarme in un nuovo studio

La Terra dei fuochi avvelena anche la vegetazione che “respira” l’aria inquinata della zona. E anche le zone considerate meno a rischio, all’interno della tristemente zona campana, non è esente da danni. È quanto emerge da un nuovo studio scientifico pubblicato sulla rivista Science of the Total Environment da un team internazionale guidato dall’Università Federico II di Napoli e dallo Sbarro Health Research Organization (SHRO) di Philadelphia, diretto dal professor Antonio Giordano. La ricerca, svolta con la collaborazione dell’Università di Siena e di Temple University (USA), ha utilizzato un bioindicatore vegetale – il muschio Scorpiurum circinatum – per monitorare i livelli di contaminazione atmosferica in alcune zone della Campania, inclusi territori considerati “non a rischio”.

Gli scienziati hanno infatti posizionato dei “moss bag”, piccole sacche contenenti muschio vivo, in 6 siti distribuiti su due aree di studio: una zona industriale nel comune di Giugliano in Campania, storicamente al centro dello smaltimento illecito di rifiuti, e la foresta che circonda la Reggia di Carditello, contesto rurale apparentemente immune da fonti dirette di inquinamento. Come punto di controllo, è stata scelta un’area montuosa remota e non antropizzata, il Monte Faito. I muschi sono rimasti esposti per tre periodi differenti: 21, 42 e 63 giorni. Successivamente, sono stati analizzati per rilevare la presenza di sette metalli e metalloidi tossici – tra cui arsenico, mercurio, piombo, cadmio e rame – e per verificare eventuali danni cellulari e segni di stress ossidativo nei tessuti vegetali.

I dati raccolti sono allarmanti: già dopo soli 21 giorni, i campioni provenienti da Carditello e Giugliano mostravano livelli significativi di contaminanti. In particolare, l’arsenico ha raggiunto concentrazioni di circa 2,2 mg per kg di tessuto, il rame 17 mg/kg, e il mercurio 0,06 mg/kg. Valori che, secondo i ricercatori, sono sufficienti a innescare risposte biologiche gravi nel muschio, come l’attivazione di meccanismi di difesa antiossidante e danni cellulari osservabili al microscopio. Ma il dato più drammatico è un altro: le differenze tra l’area industriale e quella rurale sono minime. “Anche dove pensavamo che l’ambiente fosse integro, il livello di contaminazione è comparabile a quello delle zone più compromesse”, sottolinea la co-autrice della ricerca, la dottoressa Adriana Basile. “Non esiste più un luogo sicuro nella Terra dei Fuochi”.

I risultati dello studio trovano riscontro anche nella recente sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che ha condannato l’Italia per la cattiva gestione del territorio, riconoscendo un rischio ‘imminente’ per la salute della popolazione residente. La dottoressa Iris Maria Forte, già impegnata in progetti di ricerca nella Terra dei Fuochi (tra cui il progetto Veritas dello SHRO), commenta così: “Questo studio fornisce una conferma scientifica alla gravità dell’inquinamento che da anni la popolazione locale denuncia. Serve un intervento immediato e sistemico”. Il fatto che il muschio abbia mostrato segni di sofferenza dopo un’esposizione così breve è infatti un segnale allarmante: indica che respirare l’aria di queste zone, anche per periodi limitati, può causare stress a livello cellulare negli organismi viventi.

L’impatto dello studio non riguarda solo l’ambiente, ma anche la salute pubblica. Non a caso l’approccio One Health, promosso da organizzazioni come l’OMS e la FAO, sostiene l’interconnessione tra salute umana, animale e ambientale. “Se un organismo statico come il muschio sviluppa segni di stress biologico in poche settimane — spiegano i ricercatori — cosa accade agli esseri umani che da anni respirano la stessa aria?”. Il muschio, quindi, diventa metafora e misura dell’emergenza sanitaria: un segnale biologico concreto del danno sistemico che i roghi tossici stanno infliggendo all’intero ecosistema. “Questa ricerca – conclude il professor Antonio Giordano, da anni in prima linea nella denuncia del disastro ambientale in Campania – conferma scientificamente ciò che denunciamo da anni: la Terra dei Fuochi è un disastro ambientale in corso con gravi ripercussioni sulla salute pubblica. È allarmante constatare che persino un’area considerata incontaminata sia in realtà contaminata e sottoposta a stress biologico. Non vi è più alcun dubbio che i fumi tossici degli incendi di rifiuti stiano permeando l’intero ambiente. Alla luce di questi risultati e della recente sentenza della Corte Europea dei Conti, dobbiamo adottare un approccio One Health, riconoscendo che proteggere l’ambiente significa proteggere la salute umana. Sono necessarie azioni immediate e concrete per bonificare le aree inquinate e prevenire ulteriori scarichi e incendi illegali. La salute delle nostre comunità e il futuro del nostro ecosistema dipendono da un’azione rapida”.

Articoli correlati
Inquinamento: l’Emilia Romagna investe 154 milioni nel prossimo Piano dell’Aria
Malgrado le osservazioni critiche dell'opposizione, disco verde della commissione Politiche per la Salute dell'Emilia-Romagna al prossimo Piano dell'Aria (Pair 2030) proposto dalla giunta regionale per ridurre gli effetti dell'inquinamento
di V.A.
Clima pazzo e inquinamento aumentano il rischio di maculopatie senili
La crisi climatica e l’inquinamento atmosferico ad essa legato rappresentano un’urgenza anche per la salute dei nostri occhi,  che va ben oltre quella finora considerata di congiuntiviti e occhio secco. Uno studio canadese, il più ampio mai realizzato, pubblicato il mese scorso su Ophthalmic Epidemiology e condotto su 1,7 milioni di americani over 65, ha evidenziato una correlazione significativa tra maggiore probabilità di gravi problemi alla vista e temperature più elevate
di V.A.
Il traffico aumenta la pressione sanguigna, un effetto che dura fino a 24 ore
Uno studio dell'Università di Washington, pubblicato sulla rivista Annals of Internal Medicine, ha rilevato che l'aria non filtrata proveniente dal traffico delle ore di punta aumenta significativamente la pressione sanguigna dei passeggeri, sia mentre si trovano in automobile che fino a ben 24 ore dopo
Inquinamento: la Corte Europea dei diritti dell’Uomo condanna l’Italia
Massimo Tortorella, presidente Consulcesi: “Sentenza storica: da Europa diritto a vivere in un ambiente salubre anche senza danno alla salute. Forti analogie con la nostra azione collettiva Aria Pulita, nn messaggio positivo anche per i 600 mila richiedenti"
I fattori ambientali influenzano il 24% delle malattie
In tutto il mondo il 24% delle patologie è determinato dall'esposizione a fattori ambientali. Da qui l'esigenza di coniugare sempre più l'educazione alla salute della popolazione e, in particolare dei giovani, con la promozione di interventi mirati per limitare i pericoli causati dall'inquinamento. È questo l'appello lanciato dagli esperti in occasione della Giornata globale della salute del pianeta, One Health Day, che si celebra oggi in tutto il Pianeta
di V.A.
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

MICI, ‘Voci di pancia. Dalle emozioni alle azioni’: “Accogliamo un bisogno per trasformarlo in diritto”

Al via la seconda edizione della campagna di sensibilizzazione promossa da Lilly con il patrocinio di AMICI Italia, IG-IBD e IFCCA che, a partire dall’ascolto dei pazienti, propone soluzioni ai ...
Advocacy e Associazioni

PNLA e PNE: due strumenti diversi, un’unica bussola per una sanità tempestiva e di qualità

Nel dibattito pubblico sulla sanità, le sigle PNLA (Piattaforma Nazionale Liste d’Attesa) e PNE (Piano Nazionale Esiti) avranno un peso sempre maggiore. Gestite entrambe da AGENAS, rappre...
Advocacy e Associazioni

Disabilità, il Decreto Tariffe lascia le persone senza carrozzina. FISH: “Così lo Stato abbandona i più fragili”

Dal 1° gennaio 2025 non è più garantita la sostituzione delle parti essenziali delle carrozzine elettriche e manuali. La denuncia di un cittadino in Veneto accende i riflettori su un...
Advocacy e Associazioni

Nasce la Piattaforma Nazionale per le Liste di Attesa (PNLA): come orientarsi tra tempi, priorità e (domani) strutture sanitarie

E' online la prima versione della Piattaforma Nazionale per le Liste di Attesa (PNLA) che permette a cittadini e associazioni di conoscere i tempi di attesa per visite ed esami, prestazioni urgenti in...
Lavoro e Professioni

Medici ex specializzandi, approvata la Legge di Delegazione Europea. Ora tavolo tecnico ricognitivo interministeriale su sentenza CGUE

In studio gli effetti della storica sentenza della CGUE che ha accolto il ricorso promosso da Consulcesi: “Confermata la battaglia per il diritto”