Salute 26 Marzo 2025 11:54

Le reti perineuronali sono un nuovo bersaglio per il trattamento del dolore cronico

Le strutture che avvolgono specifici neuroni e regolano la loro attività possono diventare un nuovo bersaglio per combattere il dolore cronico. Ad aprire la strada a nuove possibili terapie è uno studio italiano pubblicato su Pain
Le reti perineuronali sono un nuovo bersaglio per il trattamento del dolore cronico

Le strutture che avvolgono specifici neuroni e regolano la loro attività possono diventare un nuovo bersaglio per combattere il dolore cronico. Ad aprire la strada a nuove possibili terapie è uno studio condotto dal Laboratorio di Neurofarmacologia e dal Laboratorio di Neurobiologia Cellulare e Molecolare dell’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli (IS), in collaborazione con il Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia dell’Università Sapienza di Roma. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Pain e sono stati accompagnati da un editoriale che ne sottolinea la rilevanza.

Modificare le reti perineuronali può migliorare le soglie del dolore

Il dolore neuropatico è una condizione cronica complessa, causata da un danno o un malfunzionamento del sistema nervoso, e si manifesta con sintomi debilitanti come dolore bruciante, ipersensibilità o scosse elettriche, spesso difficili da trattare con le terapie convenzionali. “Abbiamo scoperto – dice Giada Mascio, prima firmataria dello studio – che l’aumento della densità delle reti perineuronali in alcune regioni chiave del cervello è direttamente collegato alla sensibilizzazione al dolore nei modelli murini di neuropatia e che il progressivo incremento di queste strutture nel circuito talamocorticale stabilizza meccanismi maladattativi che portano a processi disfunzionali sensoriali e quindi di conseguenza alla persistenza del dolore. Modificando queste strutture, ad esempio attraverso enzimi degradanti, siamo riusciti a migliorare le soglie del dolore, suggerendo un nuovo approccio per trattare condizioni croniche difficili da gestire”.

Individuati i specifici circuiti neuronali coinvolti nella percezione del dolore

L’indagine si è concentrata in particolare sui circuiti neuronali che coinvolgono la corteccia somatosensoriale e i nuclei reticolari del talamo, regioni strettamente legate alla percezione e alla modulazione del dolore. “Questi circuiti – spiega Mascio – rappresentano veri e propri snodi chiave nel controllo del dolore, e intervenire su di essi può fare la differenza. Nel dolore cronico, quindi, la rimozione delle reti perineuronali potrebbe riattivare uno stato di plasticità simil-giovanile e l’inibizione della plasticità potrebbe ridurre lo sviluppo del dolore”.

Una sfida scientifica con potenziali applicazioni su numerose patologie

“Questo lavoro – commenta Ferdinando Nicoletti, responsabile del Laboratorio di Neurofarmacologia del Neuromed e professore ordinario di Farmacologia all’Università Sapienza di Roma – dimostra quanto sia cruciale il ruolo delle reti perineuronali nella regolazione delle reti nervose e nella plasticità neuronale. Queste scoperte non solo ampliano la nostra comprensione dei meccanismi del dolore, ma aprono nuove possibilità per lo sviluppo di trattamenti mirati e personalizzati. Intervenire sulla matrice extracellulare rappresenta infatti una sfida scientifica molto promettente, con potenziali applicazioni in numerose condizioni patologiche”.

Possibili nuovi trattamenti grazie alla ricerca di farmaci sistemici

“La farmacologia dei perineuronal nets è ancora agli albori – commenta Valeria Bruno del Laboratorio di Neurobiologia Cellulare e Molecolare del Neuromed e professoressa ordinaria di Farmacologia all’Università Sapienza di Roma, ultimo nome del lavoro scientifico – ma esiste l’interessante possibilità che essi siano regolabili da bersagli farmacologici. La ricerca di farmaci sistemici che abbiano un impatto diretto sulla plasticità dei PNN potrebbe aprire la strada a nuovi trattamenti per il dolore cronico“.

 

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