One Health 18 Febbraio 2025 12:59

I profumatori rendono l’aria di casa più inquinata di quella all’esterno

Deodoranti per ambienti, cere da sciogliere, detergenti per pavimenti, profumatori etc. possono rendere più inquinata l’aria di casa di quella all’esterno. È quanto emerge da tre studi guidati dalla Purdue University e pubblicati rispettivamente su Environmental Science & Technology Letters, Building and Environment e ACS ES&T Air
I profumatori rendono l’aria di casa più inquinata di quella all’esterno

Deodoranti per ambienti, cere da sciogliere, detergenti per pavimenti, profumatori etc. possono rendere più inquinata l’aria di casa di quella all’esterno. È quanto emerge da tre studi guidati dalla Purdue University e pubblicati rispettivamente su Environmental Science & Technology LettersBuilding and Environment e ACS ES&T Air. I ricercatori hanno scoperto che questi prodotti rischiano di saturare l’ambiente domestico di particelle nanometriche sufficientemente piccole da penetrare in profondità nei polmoni. Per arrivare a questa conclusione hanno creato un piccolo ambiente residenziale dotato di sensori per monitorare da vicino l’impatto delle attività quotidiane sulla qualità dell’aria.

La formazione di nanoparticelle mette a rischio la salute polmonare

Anche se deve ancora essere determinato in che modo l’inalazione di sostanze chimiche volatili da questi prodotti influisca sulla salute, i ricercatori hanno ripetutamente scoperto che quando le fragranze degli stessi prodotti vengono rilasciate in ambienti chiusi, reagiscono rapidamente con l’ozono formando nanoparticelle. Queste nanoparticelle di nuova formazione sono particolarmente preoccupanti perché possono raggiungere concentrazioni molto elevate, potenzialmente mettendo a rischio la salute respiratoria.

Implicazioni sulla progettazione degli edifici e sui sistemi di ventilazione

Gli autori degli studi ritengono che queste scoperte evidenzino la necessità di ulteriori ricerche sulla formazione di nanoparticelle in ambienti chiusi innescata da prodotti chimici fortemente profumati. “La nostra ricerca – spiegano i ricercatori – dimostra che i prodotti profumati non sono solo fonti passive di profumi gradevoli, ma alterano attivamente la chimica dell’aria interna, portando alla formazione di nanoparticelle a concentrazioni che potrebbero avere implicazioni significative per la salute. Questi processi dovrebbero essere considerati nella progettazione e nel funzionamento degli edifici e dei loro sistemi di ventilazione per ridurre le nostre esposizioni”.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Malattie croniche: cala la mortalità in Italia, ma i progressi rallentano

Lo studio internazionale pubblicato su The Lancet mostra un calo del 30% della probabilità di morire prima degli 80 anni per un italiano a causa di patologie croniche tra il 2000 e il 2019
Sanità

La tempesta estiva del NITAG: agosto 2025 tra nomine, polemiche e revoche

Quello che avrebbe dovuto essere un normale atto amministrativo, la nomina dei nuovi membri del NITAG – il Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni – si è trasformato ...
Prevenzione

Pertosse, il ritorno inatteso: cosa ci insegna l’epidemia del 2024 in Toscana

Dopo anni di silenzio durante la pandemia, la pertosse è tornata con forza. Uno studio del Meyer di Firenze pubblicato su Eurosurveillance rivela come ritardi nei richiami e scarsa adesione all...
Salute

Disturbi mentali, ne soffre oltre un miliardo di persone. Oms: “Una sfida di salute pubblica”

Lo stato dell'arte nei due nuovi rapporti diffusi oggi dall’Oms: World mental health today e Mental health atlas 2024
di I.F.