One Health 20 Settembre 2024 13:19

Alluvione Emilia Romagna, Sima: “Da dissesto idrogeologico e terremoti in Italia danni da 360 miliardi in 80 anni”

Dal 2010 spesa per frane e alluvioni triplicata, da 1 a 3,3 miliardi di euro all’anno. Ma per ogni euro investito in prevenzione risparmio da 6 euro su spese di ripristino del territorio  
Alluvione Emilia Romagna, Sima: “Da dissesto idrogeologico e terremoti in Italia danni da 360 miliardi in 80 anni”

Dal 1944 al 2023 i danni prodotti da dissesto idrogeologico – come frane e alluvioni – e terremoti hanno raggiunto in Italia la maxi-cifra, ai valori correnti, di 360 miliardi di euro. A dirlo è la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), che ricorda come con i cambiamenti climatici in atto eventi estremi come quello che ha colpito nelle scorse ore l’Emilia Romagna risultano sempre più frequenti nel nostro Paese. Le alluvioni, che negli ultimi anni sono diventate più frequenti e intense, sono state attribuite a vari fattori, tra cui il cambiamento climatico e la cattiva gestione del territorio. “In Italia, il dissesto idrogeologico è una piaga ben nota: secondo i dati ISPRA il 91% dei comuni italiani è esposto al rischio di frane e alluvioni – spiega Sima –. Si stima che i danni prodotti in Italia dal dissesto idrogeologico, unitamente a quelli causati da eventi sismici, abbiano raggiunto i 360 miliardi di euro negli ultimi 80 anni. A fronte della maggiore frequenza di frane e alluvioni sul territorio italiano, la spesa nazionale per il dissesto idrogeologico risulta triplicata, passando nel periodo 2010-2023 da una media di 1 miliardo di euro all’anno a 3,3 miliardi annui. Secondo una relazione del 2023 della Corte dei Conti, tuttavia, per il solo rischio idrogeologico (frane e alluvioni) gli interventi necessari ammontano a 26,5 miliardi di euro”.

Prevenzione, pianificazione urbanistica sostenibile e creazione di infrastrutture  per ridurre i rischi

“Tra il 2010 e il 2020 il numero di alluvioni in Italia è raddoppiato rispetto al decennio precedente – afferma il presidente Sima, Alessandro Miani – Tuttavia esistono soluzioni praticabili per ridurre il rischio alluvionale e mitigarne gli effetti. Le buone pratiche includono l’adozione di infrastrutture verdi, come parchi fluviali e bacini di espansione, che permettono di assorbire le acque piovane in eccesso. La città di Bologna, ad esempio, ha investito in un sistema di drenaggio sostenibile che permette di ridurre il carico sulle fognature durante le forti piogge. In Olanda, il progetto ‘Room for the River’ ha creato zone alluvionali naturali che riducono la pressione sui sistemi di dighe, permettendo al fiume di espandersi in aree controllate. Questo ha ridotto notevolmente il rischio di alluvioni nelle aree urbane. Anche in Germania, lungo il fiume Reno, sono stati creati bacini di ritenzione che permettono di controllare il flusso delle acque e ridurre i danni durante le piene. La prevenzione, la pianificazione urbanistica sostenibile e la creazione di infrastrutture resilienti sono fondamentali per ridurre il rischio alluvionale. Investire in queste misure non solo salva vite, ma riduce anche i costi economici a lungo termine: secondo l’European Environment Agency, ogni euro investito in prevenzione può far risparmiare fino a sei euro in spese di riparazione dei danni – prosegue Miani – È quindi cruciale che l’Italia adotti un approccio più sistematico alla gestione del rischio idrogeologico, implementando politiche di prevenzione su larga scala e promuovendo la collaborazione tra governo, comunità locali e settore privato. Solo così sarà possibile evitare che tragedie come quelle che hanno colpito l’Emilia-Romagna si ripetano in futuro, riducendo non solo i rischi per la popolazione, ma anche le enormi ricadute economiche per il Paese”.

 

 

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

 

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

PNLA e PNE: due strumenti diversi, un’unica bussola per una sanità tempestiva e di qualità

Nel dibattito pubblico sulla sanità, le sigle PNLA (Piattaforma Nazionale Liste d’Attesa) e PNE (Piano Nazionale Esiti) avranno un peso sempre maggiore. Gestite entrambe da AGENAS, rappre...
Advocacy e Associazioni

Health4Europe: la società civile europea alza la voce

Il documento propone anche un nuovo modello di governance inclusiva, con la partecipazione strutturata di rappresentanti della società civile e delle associazioni di pazienti alle decisioni pol...
Advocacy e Associazioni

Disabilità, il Decreto Tariffe lascia le persone senza carrozzina. FISH: “Così lo Stato abbandona i più fragili”

Dal 1° gennaio 2025 non è più garantita la sostituzione delle parti essenziali delle carrozzine elettriche e manuali. La denuncia di un cittadino in Veneto accende i riflettori su un...
Advocacy e Associazioni

Nasce la Piattaforma Nazionale per le Liste di Attesa (PNLA): come orientarsi tra tempi, priorità e (domani) strutture sanitarie

E' online la prima versione della Piattaforma Nazionale per le Liste di Attesa (PNLA) che permette a cittadini e associazioni di conoscere i tempi di attesa per visite ed esami, prestazioni urgenti in...
Lavoro e Professioni

Medici ex specializzandi, approvata la Legge di Delegazione Europea. Ora tavolo tecnico ricognitivo interministeriale su sentenza CGUE

In studio gli effetti della storica sentenza della CGUE che ha accolto il ricorso promosso da Consulcesi: “Confermata la battaglia per il diritto”