Salute 19 Gennaio 2024 15:30

Trapianti: nuove speranze da fegato di maiale attaccato esternamente al corpo umano

Un team del chirurghi dell’Università della Pennsylvania ha attaccato esternamente il fegato di un maiale a un corpo umano cerebralmente morto e lo hanno osservato filtrare con successo il sangue. Si tratta di un passo in avanti verso la possibilità di provare la stessa tecnica anche in pazienti con insufficienza epatica

Trapianti: nuove speranze da fegato di maiale attaccato esternamente al corpo umano

Un team del chirurghi dell’Università della Pennsylvania ha attaccato esternamente il fegato di un maiale a un corpo umano cerebralmente morto e lo hanno osservato filtrare con successo il sangue. Si tratta di un passo in avanti verso la possibilità di provare la stessa tecnica anche in pazienti con insufficienza epatica. Il nuovo esperimento, descritto sul quotidiano britannico The Guardian, potrebbe rappresentare una svolta per i trapianti di organi da animale a uomo. In questo caso, il fegato di maiale è stato utilizzato all’esterno del corpo, una tecnica che consente di creare un “ponte” per sostenere i fegati malati che fanno fatica a purificare il sangue, proprio come la dialisi per i reni.

Allo studio trapianti d’organo da maiali

I trapianti da animale a uomo, chiamati xenotrapianti, hanno fallito per decenni perché il sistema immunitario delle persone ha rifiutato il tessuto estraneo. Ora gli scienziati stanno riprovando con maiali i cui organi sono stati geneticamente modificati per essere più simili a quelli umani. Negli ultimi anni, i reni di maiali geneticamente modificati sono stati trapiantati in donatori cerebralmente morti per vedere come funzionavano, e due uomini hanno ricevuto trapianti di cuore di maiali, sebbene entrambi siano morti nel giro di pochi mesi. La Food and Drug Administration statunitense sta valutando se consentire a un piccolo numero di americani che necessitano di un nuovo organo di offrirsi volontari per studi rigorosi su cuori o reni dei suini.

Negli Stati Uniti ci sono circa 10mila persone in attesa di un trapianto di fegato

Alcuni ricercatori stanno anche cercando di utilizzare fegati di maiale. Un fegato ha complessità diverse rispetto ai reni e al cuore: filtra il sangue, rimuove i “rifiuti” e produce sostanze necessarie per altre funzioni corporee. Negli Stati Uniti, ci sono circa 10mila persone che sono attualmente in lista d’attesa per un trapianto di fegato. Nell’esperimento dell’Università della Pennsylvania, i ricercatori hanno collegato il fegato di un maiale – geneticamente modificato da eGenesis – a un dispositivo realizzato da OrganOx che di solito aiuta a preservare i fegati umani donati prima del trapianto.

Il fegato del maiale ha funzionato bene e non ha subito danni

La famiglia del defunto, i cui organi non erano idonei alla donazione, ha offerto il corpo per la ricerca. Le macchine mantenevano in circolazione il sangue del corpo. L’esperimento, condotto il mese scorso, ha filtrato il sangue attraverso il dispositivo per il fegato di maiale per 72 ore. Il team della Penn ha riferito che il corpo del donatore è rimasto stabile e che il fegato del maiale non ha mostrato segni di danni. C’è molto lavoro da fare per sviluppare macchine simili alla dialisi epatica e gli esperimenti che utilizzano fegati di maiale sono stati tentati anni fa, prima delle tecniche genetiche più avanzate di oggi. Ma il nuovo lavoro apre la strada a nuove ricerche.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Il CNT operativo compie 10 anni. In Italia 1 trapianto ogni 2 ore e mezza
Compie dieci anni il CNT operativo, la struttura del Centro nazionale trapianti attiva 24 ore su 24 che si occupa dell’assegnazione degli organi e del coordinamento dei prelievi per tutti i programmi nazionali di trapianti. Alla cerimonia ha preso parte il ministro della Salute Orazio Schillaci
Anche i malati rari possono donare gli organi. Lo studio italiano
È italiano il primo studio che analizza l’idoneità alla donazione d’organo per circa 500 malattie neurologiche rare. Dallapiccola (Opbg): «Nell’85% dei casi è possibile procedere al trapianto. Stilate le prime linee-guida in materia. Risultati importanti che permetteranno di ampliare il numero di donatori utilizzabili: in Italia sono circa 8 mila i pazienti in lista d’attesa per un trapianto»
Epatite Delta, la meno nota è anche la più aggressiva e pericolosa
L'epatite Delta è la più aggressiva fra tutte le epatiti. Con l’obiettivo di fare il punto sulla patologia e di descriverne l’impatto clinico e socioeconomico è stato costituito, in collaborazione con True News, un Gruppo di Lavoro multidisciplinare, composto da clinici, epidemiologi, economisti sanitari, esperti di HTA e di organizzazione sanitaria
Epatite misteriosa, virus solitamente «innocuo» all’origine dell’epidemia
Due studi britannici hanno individuato il virus adeno-associato 2 come possibile causa dell'epatite misteriosa che ha colpito oltre mille bambini in tutto il mondo. L'infezione Covid-19 viene scagionata
Epatite misteriosa, casi in aumento e ora spunta l’ipotesi post-Covid
Mentre i casi di epatite misteriosa aumentano nel mondo, gli scienziati stanno valutando l'ipotesi che la malattia sia legata a un effetto del Covid
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

XVIII Giornata europea dei diritti del malato. Contro la desertificazione sanitaria serve un’alleanza tra professionisti, cittadini e istituzioni

La carenza di servizi sul territorio, la penuria di alcune specifiche figure professionali , la distanza dai luoghi di salute in particolare nelle aree interne del Paese, periferiche e ultraperiferich...
Contributi e Opinioni

Giornata Infermieri. Testimonianze: “Chi va via, e chi ritorna…”

Rosaria ha accolto l’ordine di servizio arrivato a dicembre 2013. Ad accompagnarlo una frase: “Sono pazienti particolari, si prenda cura di loro”. Era il 2013 e Rosaria da allora non...
Politica

Diabete: presentate al Governo le istanze dei medici e dei pazienti

Dopo aver promosso gli Stati Generali sul Diabete, lo scorso 14 marzo, alla presenza del ministro della Salute, di rappresentanti dell’ISS e di AGENAS, FeSDI, l'Università di Roma Tor Ver...