Salute 30 Agosto 2023 11:54

Covid: l’efficacia del vaccino dura meno se c’è carenza di vitamina D

Uno studio ha dimostrato che la carenza di vitamina D si associa ad una meno duratura risposta anticorpale alla vaccinazione anti Covid
Covid: l’efficacia del vaccino dura meno se c’è carenza di vitamina D

Il comitato per i medicinali ad uso umano (CHMP) dell’Agenzia europea del farmaco (EMA) ha appena raccomandato l’approvazione del primo vaccino anti-Covid aggiornato sulla variante a XBB.1.5 di Pfizer. A breve dovrebbe seguire l’ok ufficiale dell’EMA, a cui seguirà l’approvazione da parte dell’Agenzia italiana del farmaco. Nel frattempo, qualche giorno fa, è stato pubblicato sulla rivista Endocrine uno studio dell’Istituto di Scienze Endocrine e Metaboliche del San Raffaele di Milano, il quale ha dimostrato che la carenza di vitamina D si associa ad una meno duratura risposta anticorpale alla vaccinazione anti Covid.

I valori di vitamina D prima della vaccinazione influiscono sulla concentrazione degli anticorpi dopo

La ricerca condotta su una coorte di più di 100 operatori sanitari ha infatti evidenziato come chi aveva valori di vitamina D nel sangue inferiori a 20 ng/ml, cioè la soglia comunemente utilizzata per definire la carenza ormonale di vitamina D, mostrava un calo significativo rispetto ai soggetti con normale vitamina D dei valori anticorpali tra il quinto e il nono mese dalla fine del primo ciclo vaccinale anti-Covid. A conferma di questi dati i ricercatori del San Raffaele hanno riscontrato che i valori di vitamina D prima della vaccinazione correlavano significativamente e indipendentemente da altre variabili con la concentrazione degli anticorpi anti-Covid al nono mese dopo la seconda dose del vaccino anti-Covid.

Giustina (San Raffaele): «Bassi livelli di vitamina D si associano al Covid severo»

«La vitamina D – afferma Andrea Giustina, direttore dell’Istituto di Scienze Endocrine e Metaboliche del San Raffaele di Milano, presidente Gioseg e coordinatore della ricerca – è un ormone con azioni pleiotropiche fondamentali per il nostro organismo. Tra esse l’importanza della sua azione immunomodulante è emersa chiaramente nel corso della pandemia! Infatti bassi di livelli di vitamina D si associano al Covid severo e come da noi recentemente dimostrato allo sviluppo di Long Covid. Il nostro studio evidenzia come la mancanza di vitamina D e quindi della sua azione immunomodulante, abbia conseguenze rilevanti non tanto nell’ottenimento del picco anticorpale post vaccino ma nella minor persistenza nel tempo di tale risposta!».

Prima del vaccino è opportuno valutare i livelli di vitamina D

«I nostri dati – afferma ancora Giustina – suggeriscono che in Paesi ad altra prevalenza di ipovitaminosi D come il nostro soprattutto nella fascia di età in cui la vaccinazione è raccomandata sia opportuno misurare i valori di vitamina D ed eventualmente integrarla se insufficiente prima della vaccinazione per ottimizzare i livelli anticorpali a lungo termine! In alternativa, potrebbe essere utile almeno effettuare la vaccinazione prima dell’autunno quando i valori di vitamina D iniziano fisiologicamente a calare nella popolazione».

 

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