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Cuore 21 Ottobre 2022

Calò: «Sport è piacere, relax, rilascio endorfine. Allunga la vita, fa bene al cuore e alla testa»

Il professor Leonardo Calò a Sanità Informazione: «La miglior cura per la demenza è fare sport, anche camminare. Fare attività fisica a contatto con la natura e osservando il mondo circostante è la miglior cura per avere dai 6 agli 8 anni in più di vita»

Lo sport fa bene e non solo al cuore. In occasione del congresso PLACE che si è svolto di recente a Roma, il professor Leonardo Calò, Direttore UOC Cardiologia Policlinico Casilino e responsabile scientifico del corso FAD “Scompenso cardiaco: diagnosi e trattamento” del provider ECM Sanitàin-formazione, descrive i benefici dell’attività fisica, soprattutto all’aria aperta.

Lo sport riduce le possibilità di sviluppare demenza

«Lo sport – spiega – apre e allarga i contesti neuronali. Se una persona di 70-80 anni cammina riduce le possibilità di sviluppare demenza. La miglior cura per la demenza è camminare e questo spesso non viene detto. Il motivo è semplice: ti porta, necessariamente, a osservare le persone che incontri, alle cose che vedi, alla natura, a tanti aspetti».

Sport e attività fisica miglior cura per avere da 6 a 8 anni in più di vita

«Il cervello – prosegue – è fatto di neuroni che hanno tutta una serie di collegamenti che sono fortemente potenziati dalla vita, dalle emozioni e non da un mondo virtuale digitale. Se tu vivi crei contesti, collegamenti, network neuronali. Il camminare, il passeggiare velocemente, il fare attività fisica osservando il mondo circostante è la miglior cura per avere da 6 a 8 anni in più di vita».

Quello di cui parla il professore è molto diverso dalla palestra, dai tapis roulant «con la gente che ti urla sopra. Lo sport è: piacere, relax, rilascio di endorfine». E ognuno deve seguire le proprie passioni, ciò che più gli piace: andare in bicicletta, giocare a calcio, nuotare.

I colori del cielo e del mare creano benessere e abbassano la pressione sanguigna

Ma anche andare al parco, in un prato o nel bosco, camminare nella natura è tutta salute. «Le piante comunicano con noi rilasciando delle resine che sono ferormoni che noi respiriamo, sostanze che ci allungano la vita. Se osserviamo il verde e l’azzurro, la pressione sanguigna scende. La sensazione di benessere che ci trasmette contemplare i colori del mare e della natura è tutt’altra cosa della luce artificiale. Siamo affetti dalla sindrome degli edifici malati – azzarda – viviamo sempre in contesti fortemente distruttivi. Prodotti chimici, polveri, sostanze nocive provocate dai pc, tablet, smartphone».

«Un’ora al giorno per sé stessi facendo allunga la vita, aiuta il cuore, la testa, e contrasta i tumori

«Dobbiamo riappropriarci del nostro destino – aggiunge il professore – cercando di vivere quanto più possibile all’aria aperta. Magari lontano dalla città, coltivando un piccolo orto. Si abbassano i livelli di ansia e stress, nella vita bisogna fare le cose che ci fanno stare bene. Recuperare e dedicare un’ora di tempo per sé stessi facendo cose che ci piacciono al giorno allunga la vita aiuta il cuore, la testa, contrasta i tumori. Aiuta anche nelle relazioni interpersonali: una delle principali difficoltà che noi abbiamo è essere talmente sotto pressione da non aver tempo da trascorrere con gli altri. Un dramma per la salute: nevrosi, aritmie, palpitazioni, infarti, disturbi psicologici. Noi abbiamo molto tempo, ma molto ne sprechiamo, diceva Seneca. È inclusivo nel concetto di salute avere tempo per sé stessi, è un fatto di scelte» conclude.

 

 

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