«Riduce gli effetti collaterali e aumenta l’effetto ipocolesterolemizzante rispetto alla monoterapia. È la risposta più corretta dal punto di vista farmacologico utilizzando meccanismi d’azione diversi e complementari»
The lower the better ma anche The earlier the lower the better. Dobbiamo ridurre anche precocemente i valori di LDL nel paziente a rischio molto alto»
Tanti pazienti a rischio alto e molto alto non riescono a raggiungere i loro obiettivi terapeutici. Vediamo perché con Mario Arieti, cardiologo dell’ospedale Carlo Poma di Mantova
Le statine giocano un ruolo sostanziale nella gestione del colesterolo ma la terapia di combinazione con farmaci ipolipemizzanti rappresenta un’importante opzione terapeutica
«Quanto più si riduce il valore del colesterolo LDL tanto più si abbassa l’incidenza degli eventi cardiovascolari – spiega la dottoressa Rosanna Pes a Sanità Informazione -. L’obiettivo è scoprire quelle molecole che, spesso in associazione, ci permettono di raggiungere i target terapeutici»
Le nuove linee guida hanno abbassato al massimo i livelli target di colesterolo LDL da raggiungere: sotto ai 55 mg/dl per i pazienti a rischio molto alto e sotto ai 70 per quelli a rischio alto
L’intervista al professor Claudio Ferri, Direttore del centro per l’ipertensione arteriosa e prevenzione cardiovascolare dell’Università de L’Aquila