L’Ordine guidato da Alessandro Beux ha dato vita al gruppo di lavoro che si è dato 24 mesi di tempo per raggiungere l’obiettivo. «Se c’è un unico Ordine deve esserci anche un unico Codice etico. Perché si possa passare davvero dal disordine all’ordine tutte le 19 professioni sanitarie devono avere un unico “comandamento” e essere garantite dalle medesime regole», sottolinea la coordinatrice Perciballi
Il piccolo Davide è nato con tetraparesi distonica e deficit comunicativo: ora il tribunale della Capitale ha riconosciuto l’errore dell’equipe medica. L’avvocato della famiglia Laila Perciballi: «Non abbiamo mai pensato di prendercela con i professionisti della salute che, impegnati a ritmi serrati ed in condizioni spesso estenuanti, possono sbagliare. Ma bisogna sistemare ciò che avviene dopo quell’errore e, ovviamente, cercare di evitarlo quanto più possibile»
L’avvocato sottolinea come l’obbligo formativo sia «un impegno morale ed etico prima ancora che un obbligo» ma evidenzia anche i rischi in sede legale del mancato rispetto della formazione continua: «Il paziente può rivalersi per danno alla salute o per danno per la lesione del diritto di autodeterminazione di ogni individuo». Poi sottolinea: «Serve disciplina organica che aiuti gli Ordini professionali»
L’associazione apartitica è nata l’estate scorsa su iniziativa del professore di Diritto Privato dell’Università di Trieste. Laila Perciballi (Movimento Consumatori e membro di Diritti in Movimento ): «Serve informare i cittadini dei loro diritti ed, ove possibile, realizzare un intesa tra tutte le associazioni che si occupano delle persone fragili». Anche il Presidente della Simedet Fernando Capuano manifesta il suo impegno nel progetto
La referente del Movimento Consumatori ha partecipato alle celebrazioni per i 20 anni della legge 42 del 1999. «Aver raggiunto la possibilità di avere degli ordini professionali è un punto di partenza, adesso informiamo i cittadini» sottolinea a Sanità Informazione
L’avvocato, volto noto in tv, sottolinea le potenzialità della legge Lorenzin: «Finalmente cittadini sanno come poter riconoscere un professionista». Sulle liste di attesa: «Sono migliaia le lamentele che arrivano ai nostri call center. Lesi principi costituzionali»