Le cause secondo la psicologa: «Equilibri familiari saltati, esposizione costante al cibo, instabilità continua tra chiusure e riaperture. La DAD? Un trigger pericoloso per i soggetti a rischio»
L’esperto: «Già nel mese di maggio l’Iss aveva stimato un aumento del 30% dei disturbi del comportamento alimentare come conseguenza diretta del lockdown. Nei mesi successivi, nonostante l’allentamento delle restrizioni, le richieste di assistenza nei centri di cura specializzati sono aumentate in modo esponenziale e continueranno a crescere»