Spesso nei pazienti con fibrillazione atriale non vengono prescritti gli anticoagulanti per il rischio sanguinamento, ma ora si aprono nuovi scenari. È in corso lo studio registro internazionale ETNA AF che valuta l’impiego di edoxaban nella pratica clinica in più di 26mila pazienti affetti da fibrillazione atriale. De Caterina (Università di Pisa): «Non è stato osservato un aumento degli eventi emorragici intracranici in funzione dell’età»
Il professor Perrone Filardi (Università di Napoli Federico II): «C’è assolutamente spazio e necessità per un altro farmaco da somministrare per via orale in aggiunta o in sostituzione alle statine per i pazienti intolleranti o che non riescono a raggiungere i target raccomandati»
Secondo uno studio presentato al Congresso ESC, riposini troppo lunghi aumentano del 30% il rischio di morte e del 35% il rischio cardiovascolare