Salute, benessere e prevenzione i consigli quotidiani per vivere meglio.

Ricerca 10 Luglio 2018

Adolescenti e gioco d’azzardo: cosa occorre sapere

Dalla ricerca condotta dalla Caritas di Roma in scuole e parrocchie su 1.600 giovani romani, tra i 13 ai 17 anni, sulla conoscenza e il consumo di gioco d’azzardo, emergono dati inquietanti. Due ragazzi su tre (66,3%)  gioca d’azzardo almeno una volta all’anno e ben il 36,3% ha dichiarato di essere giocatore abituale attraverso scommesse sportive, […]

Immagine articolo

Dalla ricerca condotta dalla Caritas di Roma in scuole e parrocchie su 1.600 giovani romani, tra i 13 ai 17 anni, sulla conoscenza e il consumo di gioco d’azzardo, emergono dati inquietanti. Due ragazzi su tre (66,3%)  gioca d’azzardo almeno una volta all’anno e ben il 36,3% ha dichiarato di essere giocatore abituale attraverso scommesse sportive, gratta e vinci, slot machine, concorsi a premio. 
La ricerca «Adolescenti e azzardo: cresceranno dipendenti?» presenta una realtà allarmante: il gioco d’azzardo, vietato per legge ai minori, appartiene invece al loro universo, legittimato dalla pubblicità televisiva e anche dal comportamento di parenti e amici.

TUTTI CONOSCONO TUTTO

In Italia dalle indagini del CNR, il numero di coloro che gioca d’azzardo almeno una volta l’anno è ormai pari a oltre 17 milioni. Fra questi si contano oltre un milione di studenti (15-19 anni, pari al 44,2% degli studenti italiani).
Dalle statistiche Caritas su Roma emerge che i giochi d’azzardo sono conosciuti dalla quasi totalità degli adolescenti: il 94,8% dei ragazzi intervistati conosce il gratta e vinci, quasi il 90% il Lotto e il Superenalotto, l’89% conosce le Lotterie, l’87,5% le Scommesse sportive, l’86,8% le slot machine, l’84,1% il Bingo e così via.

TV MAESTRA DI AZZARDO
Nella conoscenza del gioco d’azzardo, l’influenza della famiglia ha un ruolo marginale. I ragazzi romani hanno saputo dell’esistenza del gioco d’azzardo dalla pubblicità in tv (80,6%), oppure dalla pubblicità online 67,3%, o si sono imbattuti nell’azzardo nel bar/tabacchi (64,8%).

I COETANEI E L’AZZARDO

Secondo gli intervistati, i giochi maggiormente praticati tra i minorenni sono le scommesse sportive l’88,3%. Segue il Gratta e vinci (48%), più praticato dalle ragazze. Subito dopo si situano le scommesse online (30,2%) che rappresentano una fetta importante e in costante aumento nell’universo del gioco d’azzardo dei minori, soprattutto attraverso degli smartphone. Al quarto, quinto e sesto posto con valori intorno al 25% troviamo i giochi con le carte con soldi, il poker e il Blackjack con soldi e le slot machine.

SECONDO ME, IL GIOCO D’AZZARDO…

Quasi il 90% definisce l’azzardo “un’attività in cui si utilizza del denaro per vincerne altro, affidandosi alla fortuna”. Nessuno o quasi ha citato termini come svago, abilità, competenze, rischio, pericolo. Tutto è centrato semplicemente sul denaro, quasi una metafora lucida del modello socioculturale in cui siamo immersi. Il 38,5% riconosce l’esistenza di rischi ma afferma che “stando attenti” non succede niente, il 16,1% sostiene che se si è fortunati non succede niente di male e si possono fare i soldi, quasi il 7% non pensa alcunché, il 5% ritiene l’azzardo un gioco come un altro. Insomma, un po’ di attenzione e un pizzico di fortuna dovrebbero, secondo i ragazzi intervistati, garantire vincite fantastiche e indolori.

GIOCATORI INCONSAPEVOLI?

I ragazzi non sono consapevoli del rischio per la salute: tra i ragazzi che si dichiarano a conoscenza di coetanei con problemi causati dall’azzardo (il 18%) la maggior parte parla di problemi di natura economica (59,8%) e solo il 14,6% è consapevole dell’esistenza di problemi di salute. In sostanza prevale l’idea tra i ragazzi di una certa normalità e innocuità dell’azzardo, qualcosa di socialmente accettato e legittimato, che richiede solo di essere monitorato attraverso una regolamentazione.

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Prevenzione

Malattie cardiovascolari, la principale causa di morte in Italia

Le malattie cardiovascolari causano oltre 230mila decessi ogni anno per infarto miocardico, ictus o scompenso cardiaco. Presentati i nuovi risultati dello studio BRING-UP Prevenzione
Advocacy e Associazioni

Papa Francesco è tornato alla Casa del Padre: la carezza della Chiesa ai malati

Il Pontefice, dopo un lungo ricovero al Policlinico Gemelli per una polmonite bilaterale da cui era stato dimesso il 23 marzo scorso, si è spento il 21 aprile alle 7.35. Con lui se ne va un aut...
Prevenzione

Settimana dell’Immunizzazione, Oms: “Vaccinare tutti è umanamente possibile”

L'edizione 2025 della Settimana mondiale dell'immunizzazione esaminerà non solo ciò che i vaccini fanno per migliorare la vita oggi, ma anche ciò si può ottenere nei prossi...
Prevenzione

Settimana Mondiale dell’Immunizzazione, Sin: “Proteggere il cucciolo d’uomo sin dalla nascita”

La SIN ribadisce le misure fondamentali di protezione per i neonati da virus e batteri per una crescita in salute e al riparo da rischi di infezioni