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Prevenzione 3 Gennaio 2019

Sei obeso? Attenzione a quei chili di troppo: potrebbero essere la spia di patologie endocrine

Diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari, ipertensione, patologie respiratorie e alcune forme di cancro sono solo le più comuni conseguenze dell’obesità. Un accumulo eccessivo di grasso corporeo può infatti essere la spia anche di malattie endocrine: «Non molto frequentemente, ma può accadere – ha confermato Giorgio Borretta, direttore di Endocrinologia, Diabetologia e Metabolismo dell’ospedale S. Croce […]

di Isabella Faggiano

Diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari, ipertensione, patologie respiratorie e alcune forme di cancro sono solo le più comuni conseguenze dell’obesità. Un accumulo eccessivo di grasso corporeo può infatti essere la spia anche di malattie endocrine: «Non molto frequentemente, ma può accadere – ha confermato Giorgio Borretta, direttore di Endocrinologia, Diabetologia e Metabolismo dell’ospedale S. Croce e Carle di Cuneo -. L’obesità può essere conseguenza di disfunzioni endocrine importanti come la sindrome di Cushing (o ipercortisolismo), una malattia grave, caratterizzata da complicanze severe di varia natura, sia metaboliche che cardiovascolari. L’aumento di peso, soprattutto nei soggetti giovani, può essere la spia di un eccesso di ormone surrenale, cioè di cortisolo». Un’obesità di questo tipo è facilmente riconoscibile: «Una delle sue caratteristiche principali è la distrettualità. L’ accumulo adiposo avviene prevalentemente a livello del tronco e meno sugli arti».

Oltre alla sindrome di Cushing esistono altre disfunzioni endocrine che possono causare obesità: «Nella donna giovane – ha aggiunto Borretta –  è abbastanza frequente che alla sindrome dell’ovaio policistico sia associato, oltre che un’irregolarità mestruale, pure una disfunzione del metabolismo».

Anche un cattivo funzionamento della tiroide può influire sul peso corporeo «ma – ha sottolineato l’endocrinologo – molto meno di quanto normalmente si creda.  È vero che l’ipotiroidismo può favorire l’aumento di peso, ma nell’ordine di pochi chilogrammi. Quindi, non è corretto dar credito alle voci che attribuiscono alla disfunzione tiroidea un ruolo importante nell’obesità».

E se l’obesità può essere spia di patologie endocrine, ci sono casi in cui, invece, perdere quei chili di troppo può avere un vero e proprio effetto terapeutico: «L’obesità – ha spiegato lo specialista – si associa anche a disfunzioni di tipo sessuale, sia nel maschio che nella femmina. E spesso – ha concluso Borretta – trattando questa obesità si possono ottenere ripercussioni favorevoli sulla fertilità di entrambi i generi e sulla loro funzione sessuale».

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