Sanità 23 Maggio 2017 16:41

Consiglio Regionale: tetto massimo per le cure ai pazienti non lombardi

E’ quanto previsto da una decisione del Pirellone, prevedendo 30 milioni di euro di tagli che incideranno sulle prestazioni per i pazienti che provengono dal resto d’Italia. Verrà infatti fissato un tetto massimo di pazienti non lombardi che potranno usufruire dei servizi delle strutture private convenzionate con il sistema sanitario pubblico della regione. Il provvedimento riguarda in particolare quei pazienti che vengono visitati dai professori lombardi nei loro studi privati nelle altre regioni d’Italia e che poi vengono ricoverati nelle cliniche di Milano, Brescia o Pavia. La Regione quindi darà agli ospedali privati massimo 129 milioni, a fronte dei 142 riconosciuti lo scorso anno, e se le spese sostenute dalle strutture saranno di più, non verranno rimborsate. Discorso simile viene fatto per i prossimi anni: nel 2018 il tetto sarà di 116 milioni, nel 2019 e negli anni successivi di 104. In queste cifre non rientrano le cure altamente specialistiche, come quelle per i malati oncologici.

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Disabilità, il Decreto Tariffe lascia le persone senza carrozzina. FISH: “Così lo Stato abbandona i più fragili”

Dal 1° gennaio 2025 non è più garantita la sostituzione delle parti essenziali delle carrozzine elettriche e manuali. La denuncia di un cittadino in Veneto accende i riflettori su un...
Advocacy e Associazioni

Nasce la Piattaforma Nazionale per le Liste di Attesa (PNLA): come orientarsi tra tempi, priorità e (domani) strutture sanitarie

E' online la prima versione della Piattaforma Nazionale per le Liste di Attesa (PNLA) che permette a cittadini e associazioni di conoscere i tempi di attesa per visite ed esami, prestazioni urgenti in...
Lavoro e Professioni

Medici ex specializzandi, approvata la Legge di Delegazione Europea. Ora tavolo tecnico ricognitivo interministeriale su sentenza CGUE

In studio gli effetti della storica sentenza della CGUE che ha accolto il ricorso promosso da Consulcesi: “Confermata la battaglia per il diritto”