Un registro regionale, un logo per promuovere e sostenere bar, ristoranti e attività commerciali gluten free e screening pediatrici. Sono solo alcune delle misure contenute nella legge ‘Norme per il riconoscimento della rilevanza sociale della celiachia‘, approvata all’unanimità dal Consiglio regionale della Lombardia, nel corso della Settimana mondiale della celiachia.” Questa patologia è un’infiammazione cronica dell’intestino dovuta all’ingestione di glutine”, sottolinea una nota della Regione. Si stima che in Italia ne soffrano 700mila persone, mentre in Lombardia oltre 150mila con circa 3mila nuove diagnosi ogni anno e un aumento del 20% in cinque anni. Numeri sottostimati perché si presume che solo un celiaco su tre sa di esserlo. La legge regionale integra la legge nazionale sulla celiachia del 4 luglio 2005, n.123, al fine di potenziare gli strumenti di diagnosi, cura e attenzione ai pazienti celiaci, fornendo maggiori strumenti anche ai ristoratori e, in generale, alle mense, comprese quelle scolastiche. Intende inoltre valorizzare la rete dei negozi e delle farmacie che offrono prodotti per celiaci e creare un maggiore collegamento fra ospedali e territori.
La legge è composta da 10 articoli e prevede in sintesi:
L’Aula ha approvato anche un ordine del giorno presentato da Davide Casati (Pd), con cui si invita la Giunta a prevedere dei corsi Haccp obbligatori per tutti gli operatori del settore alimentare, l’introduzione di uno specifico aggiornamento per la celiachia sulla preparazione e la somministrazione di alimenti senza glutine. Il provvedimento mette a disposizione 1 milione di euro nel triennio 2025-2027, a cui si aggiungeranno i fondi per gli screening pediatrici che saranno attivati in Lombardia come prima Regione italiana.
Quella lombarda è “una legge fortemente innovativa”, si legge nella nota consiliare, che nasce con un obiettivo chiaro come sottolinea il presidente della Commissione Sostenibilità sociale, primo firmatario e relatore del provvedimento, Emanuele Monti (Lega): “Riconoscere l’importanza della celiachia sulla vita sociale delle persone e delle comunità”. La legge, approvata oggi dall’Aula dopo il via libera delle Commissioni Sanità e Sostenibilità sociale, è per Monti “uno strumento normativo di coordinamento che si occupa, per la prima volta in Italia, della rilevanza sociale della patologia e del rischio di isolamento dei pazienti, soprattutto dei bambini. Con questa normativa intendiamo promuovere la partecipazione attiva del Terzo settore a percorsi di informazione e coinvolgere tutti gli ambiti che hanno un impatto sulla vita del celiaco, dalla ristorazione alla distribuzione alimentare, il mondo della scuola e le società sportive. L’obiettivo è garantire una società capace di includere tutte le persone con celiachia e contenere le ricadute sociali della patologia, limitando i costi diretti e indiretti della malattia”.
“Questo testo normativo – afferma il Presidente del Consiglio regionale, Federico Romani – è uno strumento in grado di aggiornare la strategia regionale contro la celiachia migliorando la conoscenza della malattia e sensibilizzando l’opinione pubblica al fine di garantire maggiori servizi e ridurre la discriminazione dei celiaci, specialmente dei bambini a scuola e nel mondo dello sport. Ma voglio aggiungere un altro elemento: oltre all’impatto sanitario, è necessario riconoscere l’importanza della celiachia sulla vita sociale delle persone e delle comunità. Ed è quello che fa questa legge. Si tratta di una legge ambiziosa perché l’obiettivo è garantire una società capace di includere tutte le persone con celiachia, contenere le ricadute sociali della patologia e limitare i costi diretti e indiretti della malattia. Ma sono convinto che di fronte alle grandi sfide socio sanitarie che la nostra società ci pone serva il coraggio di innovare. E il coraggio è proprio la misura di questa legge”, conclude.
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