Salute 2 Settembre 2024 12:30

Tumore del colon-retto, identificati più di 250 geni coinvolti nello sviluppo della malattia

Lo studio, pubblicato su Nature, apre la strada a terapie sempre più personalizzate ed efficaci

di I.F.
Tumore del colon-retto, identificati più di 250 geni coinvolti nello sviluppo della malattia

Completato il più esaustivo identikit genetico del tumore del colon-retto: ha permesso di identificare più di 250 geni coinvolti nello sviluppo della malattia, quattro nuovi sottotipi di tumore che rispondono in modi diversi alle terapie e alcuni meccanismi genetici che colpiscono soprattutto i pazienti più giovani. Il risultato, frutto del sequenziamento di oltre 2mila tumori intestinali – condotto nell’ambito del ‘Progetto 100mila genomi’ nel Regno Unito, è pubblicato su Nature da un gruppo di ricerca internazionale guidato dall’Università di Oxford e da quella di Manchester insieme all’Istituto di ricerca sul cancro di Londra.

Verso terapie sempre più personalizzate ed efficaci

Allo studio, che apre la strada a terapie sempre più personalizzate ed efficaci, ha partecipato anche il ricercatore italiano Andrea Sottoriva, prima all’Istituto di ricerca sul cancro di Londra e da tre anni allo Human Technopole di Milano, dove dirige il Centro di biologia computazionale.  “Grazie alla lettura massiva del Dna tumorale di grandi gruppi di pazienti – spiega Sottoriva – siamo riusciti a trovare nuove mutazioni genetiche che contribuiscono alla crescita del tumore al colon-retto e che potrebbero rappresentare un nuovo bersaglio per le terapie. Molto importante è stato anche identificare dei profili genetici particolari in sottogruppi rari di pazienti, uno dei quali il sottogruppo di pazienti giovani,  che potrebbero essere associati allo stile di vita come dieta e fumo”.

Prevenzione: l’esempio virtuoso della Toscana

Anche alla luce di queste nuove evidenze scientifiche resta cruciale il ruolo della prevenzione che, a partire dal 2025, in Toscana sarà centralizzato su Ispro (l’istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica). Sarà compito dell’Istituto inviare gli inviti a partecipare agli screening per il tumore del colon-retto ai cittadini che ne hanno i requisiti, sulla base delle informazioni anagrafiche messe a disposizione delle aziende sanitarie. Sarà sempre Ispro ad eseguire i test di laboratorio, utilizzando un unico applicativo a livello regionale. A deciderlo è stata la Giunta toscana che ha appena definito le linee e i piani di azione del progetto preliminare per la prevenzione oncologica, che nella versione definitiva andrà a regime nel 2025. Tra le novità anche l’obiettivo di estendere il più possibile, già nel corso del 2024, la possibilità di ritirare i kit per l’esame, che consiste nel controllo di un campione di feci alla  ricerca di sangue occulto, anche in farmacia. In vista del progetto definitivo, spiega ancora la Regione, è stata anche  istituita un’apposita cabina di regia composta da professionisti  di tutte le aziende.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Pandemie

Pandemie del futuro, dall’Oms l’elenco dei 32 patogeni che ci mettono a rischio

L'elenco di virus e batteri passa da nove a 32: compaiono patogeni come il vibrione del colera o la salmonella, batteri con alte percentuali di resistenza agli antibiotici come la Klebsiella pneumonia...
Prevenzione

Vaiolo delle scimmie, primo caso a Malta. In Europa oltre 20mila contagi: le raccomandazioni della SItI

Lo scorso 14 agosto l'Oms ha dichiarato l'emergenza sanitaria internazionale. Al momento il rischio di contrarre il Mpox è considerato “basso/molto basso” per i soggetti residenti n...
Advocacy e Associazioni

In Italia quasi 1,5 milioni di italiani con demenza. Nel mondo nessuna diagnosi per il 75%

In occasione del XIII Mese Mondiale di settembre Federazione Alzheimer Italia e Alzheimer’s Disease International lanciano un appello per aumentare la consapevolezza sulla demenza e combattere l...