In risposta all’aumento dei tassi di incidenza del cancro del colon-retto tra gli adulti di età inferiore ai 50 anni, nel 2021 la Task Force dei servizi preventivi degli Stati Uniti (USPSTF) ha aggiornato le sue linee guida per raccomandare che gli adulti a rischio medio inizino lo screening del cancro del colon-retto all’età di 45 anni. Ma quanti hanno effettivamente aderito alle raccomandazioni? La risposta è in uno studio pubblicato JAMA, frutto del lavoro di un team di ricercatori della Kaiser Permanente Northern California.
Gli scienziati hanno analizzato i dati di oltre 12mila adulti sottoposti alla loro prima colonscopia di screening tra il 2021 e il 2024 per capire se i soggetti tra i 45 e i 49 anni, oggi inclusi nelle nuove linee guida statunitensi per lo screening, presentino tassi di lesioni pre-cancerose e tumori simili a quelli osservati nei 50-54enni, finora considerati la fascia standard per l’avvio della prevenzione. Dopo un’analisi scrupolosa e stratificata per età i ricercatori hanno concluso che i dati relativi alle due fasce di età sono sorprendentemente allineati.
Gli adenomi, che rappresentano i segnali d’allarme più precoci, sono stati riscontrati nel 35,4% dei più giovani, contro il 40,8% dei più anziani. Gli adenomi avanzati – cioè quelli con maggior rischio evolutivo – sono comparsi nel 3,8% dei pazienti tra i 45 e i 49 anni, una percentuale praticamente sovrapponibile al 4,1% rilevato nei 50-54enni. Nessuna differenza significativa, inoltre, nella diagnosi di cancro colorettale conclamato, né nella presenza di altre lesioni clinicamente rilevanti.
“Questi risultati forniscono ulteriori evidenze a supporto delle attuali linee guida sullo screening a partire dai 45 anni – sottolinea il primo autore dello studio, Jeffrey K. Lee, gastroenterologo e ricercatore presso il Division of Research della Kaiser Permanente -. Sappiamo che la colonscopia è uno strumento efficace per prevenire il cancro del colon-retto, e ora sappiamo anche che il suo valore è pienamente confermato già nella fascia 45-49 anni”.
Il tumore del colon-retto, se intercettato in fase precoce, ha tassi di sopravvivenza superiori al 90%. Ma resta ancora una neoplasia subdola, che nella maggior parte dei casi cresce silenziosamente, senza dare sintomi. La colonscopia resta lo strumento diagnostico più efficace per intercettare e rimuovere precocemente le lesioni pericolose. “È fondamentale raggiungere gli adulti più giovani con messaggi chiari sull’importanza dello screening precoce – conclude Douglas A. Corley, coautore senior dello studio – Le nostre scoperte suggeriscono che se aspettiamo fino ai 50 anni, perdiamo un’opportunità significativa di intercettare lesioni avanzate e tumori in fase iniziale”.
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