Salute 8 Maggio 2025 12:40

Trapianti del rene, nuovo Report del CNT: “Positivi i dati sulla riabilitazione post-trapianto degli ultimi 20 anni”

L’analisi del Centro nazionale trapianti su quasi 40mila interventi (34.484 da donatore deceduto e 4.599 da vivente) effettuati dal 2002 al 2022. Sopravvivenza: tutti i centri mostrano risultati omogenei rispetto alla media nazionale
Trapianti del rene, nuovo Report del CNT: “Positivi i dati sulla riabilitazione post-trapianto degli ultimi 20 anni”

Il Centro nazionale trapianti ha pubblicato la nuova edizione della valutazione di qualità dell’attività di trapianto di rene in Italia nel periodo 2002-2022. Attraverso l’analisi condotta dal Sistema informativo e di elaborazione dati del Cnt, questo rapporto fornisce un quadro dettagliato dell’attività dei 38 centri di trapianto di rene attivi nel nostro Paese e dell’intero percorso assistenziale dei pazienti: dall’iscrizione in lista d’attesa per ricevere l’organo alla probabilità di essere trapiantato e ai risultati del trapianto, fino alla fase post-trapianto e di follow-up. Tre i focus sui quali è incentrato il rapporto: l’attività dei centri nella fase di iscrizione in lista d’attesa dei pazienti (sezione I), l’attività di trapianto (sezione II) e la valutazione degli esiti nei pazienti seguiti nel follow-up post-trapianto (sezione III). Sono inoltre presenti due approfondimenti: uno sui trapianti da donatore vivente e un altro sui trapianti in età pediatrica. Le analisi prendono in considerazione sia complessivamente l’intero periodo 2002-2022, sia in particolare il più recente quinquennio 2018-2022. “Valutare la qualità dei trapianti è uno dei compiti più delicati e importanti del Cnt – sottolinea il direttore generale Giuseppe Feltrin – perché permette alla nostra Rete di analizzare nel dettaglio l’attività clinica e assistenziale, di individuare le criticità e risolverle, nell’ottica di garantire nel modo migliore possibile il diritto alla salute dei pazienti”. Dal 2002 al 2022 sono stati inseriti in lista d’attesa per trapianto di rene 45.066 pazienti. Il 64% degli iscritti in lista è uomo, il 36% donna, mentre i pazienti pediatrici sono il 3,4%. Per quanto riguarda le diagnosi al momento dell’iscrizione, quella prevalente è la nefropatia glomerulare (39% dei casi), seguita dalle nefropatie ereditarie (20%). Il 50% dei pazienti iscritti in lista viene trapiantato entro i primi 2 anni.

I numeri dei trapianti degli ultimi 20 anni

Nel ventennio osservato sono stati effettuati 34.484 trapianti da donatore deceduto e 4.599 da donatore vivente. La sopravvivenza dei pazienti trapiantati di rene raggiunge il 97,3% a un anno dal trapianto e il 91,5% a 5 anni, mentre quella a 10 anni è pari all’80,7%. In generale, tutti i centri trapianto italiani mostrano risultati omogenei rispetto alla media nazionale. Positivi i dati sulla riabilitazione post-trapianto: il 92,5% dei pazienti trapiantati lavora o è in condizione di farlo, mentre solo il 3% non riesce a tornare in attività a causa delle condizioni di salute. I 4.599 trapianti da donatore vivente sono eseguiti in 35 dei 38 centri di trapianto italiani. I donatori sono per il 62.6% consanguinei: le madri donatrici rappresentano il 29.1%, i padri il 12.5%, fratelli e sorelle il 17,9%. Nel 33,2% dei casi invece a donare il rene sono mogli, mariti o compagni. Nei trapianti da vivente i dati sugli esiti sono migliori rispetto agli interventi da donatore deceduto: la sopravvivenza a 1 anno dei pazienti adulti è pari al 98.7%, quella a 5 anni è al 96,8%. L’aggiornamento del rapporto sui trapianti di rene arriva a quattro anni dall’ultimo, pubblicato nel 2021, e segue quelli effettuati nel 2024 sulla qualità del trapianto di cuore, nel 2023 sul fegato e nel 2022 sul polmone. Il documento integrale è disponibile nell’area “Dati italiani ed europei” del sito istituzionale www.trapianti.salute.gov.it.

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