Salute 13 Giugno 2025 12:56

Sla, c’è un legame con ansiolitici e antidepressivi?

Un nuovo studio pubblicato su JAMA Network Open accende il dibattito su un possibile legame tra l’uso di farmaci psichiatrici e lo sviluppo della Sclerosi Laterale Amiotrofica
Sla, c’è un legame con ansiolitici e antidepressivi?

Usare ansiolitici, ipnotici, sedativi e antidepressivi  prima di ricevere la diagnosi di ansia o depressione sarebbe associato ad un rischio più elevato di sviluppare la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA). A indagare su questa relazione è uno studio condotto in Svezia, pubblicato su JAMA Neurology, che ha coinvolto quasi 9mila persone tra pazienti con SLA, loro familiari e controlli. La domanda di partenza era semplice, ma cruciale: l’assunzione di comuni psicofarmaci – come ansiolitici, ipnotici, sedativi e antidepressivi – è associata a un aumentato rischio di sviluppare SLA? E può influenzarne la progressione?

La SLA

La sclerosi laterale amiotrofica (SLA) è una malattia neurodegenerativa che colpisce i motoneuroni, ma è sempre più riconosciuta anche per la sua complessa interazione con disturbi psichiatrici. Ansia, depressione e perfino schizofrenia sembrano intrecciarsi con la SLA ben prima dell’esordio clinico. Ma questa correlazione ha qualcosa da dirci sul rischio di ammalarsi? E che ruolo giocano i farmaci usati per curare questi disturbi?

Lo studio

Per rispondere a queste domande i ricercatori hanno analizzato le prescrizioni di ansiolitici, ipnotici, sedativi e antidepressivi nei cinque anni precedenti la diagnosi di SLA. L’uso prediagnostico di questi farmaci è risultato associato a un aumento significativo del rischio di sviluppare la malattia. In particolare: +34% per gli ansiolitici, +21% per ipnotici e sedativi,  +26% per gli antidepressivi. Il rischio appariva tanto più elevato quanto più ci si avvicinava alla diagnosi. Anche l’assunzione da uno a cinque anni prima restava significativamente associata al rischio, mentre l’assunzione oltre i cinque anni mostrava un’associazione più lieve ma comunque rilevante. Non solo: chi aveva fatto uso di ansiolitici o antidepressivi prima della diagnosi mostrava una sopravvivenza più breve rispetto agli altri pazienti.

Un segnale precoce, non una causa?

Cosa significano questi dati? Che i farmaci causano la SLA? I ricercatori sono cauti: più che una causa, l’uso di questi farmaci potrebbe rappresentare un segnale precoce della malattia, una sorta di campanello d’allarme invisibile. Alcuni sintomi psichiatrici – come depressione, ansia, disturbi del sonno – potrebbero infatti essere le prime manifestazioni di un processo neurodegenerativo in corso, ancora silente sul piano motorio. Non è la prima volta che si ipotizza un “prodomo psichiatrico” per la SLA. Studi precedenti hanno segnalato come disturbi mentali o del comportamento aumentino il rischio futuro di SLA. Questa ricerca aggiunge un tassello importante, suggerendo che anche l’esposizione farmacologica ai trattamenti di quei disturbi potrebbe aiutare a identificare precocemente soggetti a rischio.

Farmaci o fragilità psichica?

Un altro dato interessante riguarda il confronto tra pazienti e loro familiari: confrontando i malati con i fratelli e i coniugi (che condividono geni e ambiente), l’associazione tra uso di psicofarmaci e SLA si attenuava, ma non scompariva del tutto. Questo lascia ipotizzare che una vulnerabilità psichiatrica preesistente, genetica o ambientale, possa essere un terreno comune su cui SLA e disturbi psichiatrici si sviluppano. Inoltre, l’assunzione degli psicofarmaci, da sola, non spiega tutto: i ricercatori hanno tenuto conto anche della diagnosi formale di disturbi psichiatrici, e l’associazione persisteva. Questo rafforza l’ipotesi che i farmaci siano un marcatore utile, ma non l’unico elemento in gioco.

Il significa della ricerca per i clinici

La domanda diventa ora clinica: i medici dovrebbero considerare l’uso cronico di questi farmaci come un fattore di rischio per la SLA? La risposta non è ancora definitiva, ma lo studio svedese apre un fronte interessante. Se ansia, depressione e insonnia precedono l’esordio motorio della SLA, un’attenzione più mirata – soprattutto nei soggetti più anziani, che iniziano improvvisamente ad assumere psicofarmaci – potrebbe contribuire a diagnosi più tempestive, fondamentali per avviare precocemente il supporto multidisciplinare.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

 

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Disabilità, il Decreto Tariffe lascia le persone senza carrozzina. FISH: “Così lo Stato abbandona i più fragili”

Dal 1° gennaio 2025 non è più garantita la sostituzione delle parti essenziali delle carrozzine elettriche e manuali. La denuncia di un cittadino in Veneto accende i riflettori su un...
Advocacy e Associazioni

Nasce la Piattaforma Nazionale per le Liste di Attesa (PNLA): come orientarsi tra tempi, priorità e (domani) strutture sanitarie

E' online la prima versione della Piattaforma Nazionale per le Liste di Attesa (PNLA) che permette a cittadini e associazioni di conoscere i tempi di attesa per visite ed esami, prestazioni urgenti in...
Lavoro e Professioni

Medici ex specializzandi, approvata la Legge di Delegazione Europea. Ora tavolo tecnico ricognitivo interministeriale su sentenza CGUE

In studio gli effetti della storica sentenza della CGUE che ha accolto il ricorso promosso da Consulcesi: “Confermata la battaglia per il diritto”