Salute 11 Ottobre 2022 10:37

Sesso dopo il cancro: nasce il primo sportello di ascolto gratuito

Un team di medici e professionisti a disposizione di tutti, pazienti e familiari. Accedere è semplicissimo: è sufficiente collegarsi al sito e compilare un brevissimo questionario. Seguirà, poi, una piccola seduta di una ventina di minuti nella quale la paziente verrà guidata ed aiutata a comprendere qual è il percorso più adeguato alle sue personali esigenze

La sessualità dopo il cancro è possibile. Ne sono convinti i medici, gli specialisti e i professionisti sanitari che, insieme, hanno dato via allo sportello d’ascolto Sex and Cancer, nato dall’omonimo progetto promosso dall’associazione Mamanonmama, guidata da Amalia Vetromile. «Circa una donna su quattro sperimenta una sessualità molto negativa dopo aver combattuto e vinto la battaglia contro il cancro al seno – racconta Vetromile che, prima di essere ideatrice del progetto Sex and Cancer, ha affrontato la sua personale lotta contro questa malattia -. Inoltre, quasi una donna su due, circa il 49%, ha disturbi dell’immagine corporea (dati estratti da un’indagine pubblicata su Clin Ter 2022; 173 (4):242-346 What hides beneath the scar: sexuality and breast cancer what women don’t say: A single-center study, da E. Gozzi, A.R. La Manna, L. Rossi et al)».

Uno sportello per tutta la famiglia

Lo sportello d’ascolto Sex and Cancer è unico nel suo genere: «Il primo di orientamento psicologico e medico dedicato al tema della sessualità dopo il cancro – spiega Diletta Tomaselli, psicosessuologa e volontaria dello sportello -. Accedere è semplicissimo: è sufficiente collegarsi al sito e compilare un brevissimo questionario. Seguirà, poi, una piccola seduta di una ventina di minuti nella quale la paziente verrà guidata ed aiutata a comprendere qual è il percorso più adeguato alle sue personali esigenze. È fondamentale sottolineare che questo sportello non è dedicato unicamente alle donne, ma anche a tutti coloro che si trovano accanto ad un malato oncologico e sentano la necessità di essere supportati da un team di specialisti», aggiunge la psicologa.

Quello che le donne non dicono

In Italia, le persone che vivono dopo una diagnosi di tumore sono circa 3,6 milioni, più di 1,9 milioni sono donne, cioè oltre il 6% della intera popolazione femminile italiana. Per 7 donne su 10 il sesso dopo il cancro è un problema, una difficoltà che inevitabilmente si ripercuote anche sul partner. «Queste donne, spesso anche molto giovani – commenta Vetromile – oltre a dover affrontare una patologia oncologica e le relative cure, subiscono un nuovo modo di vivere la propria femminilità da molti punti di vista. Uno di questi attiene alla sfera della sessualità, e si chiama sindrome uro genitale, con patologie a carico dell’apparato uro-genitale quale effetto collaterale delle cure oncologiche».

Lo sportello Sexandthecancer: gli obiettivi

Lo Sportello d’Ascolto non è un percorso terapeutico, né diagnostico: si colloca tra le terapie oncologiche e i percorsi di cura possibili per alleviare gli effetti della sindrome urogenitale e il disagio psicologico ad essa connessa. Lo sportello offre supporto e orientamento di tipo psicologico e medico gratuito per affrontare il disagio dell’impatto che le terapie oncologiche hanno avuto (o iniziano a presentarsi) sull’apparato uro-genitale, la sfera sessuale e di relazione con il/la propria partner, comprendere meglio la natura e le origini del proprio disagio fisico e psichico, districarsi nel complesso mondo dell’offerta clinica disponibile al fine di meglio affrontare le possibili problematiche inerenti la sfera uro-genitale e psicologica in conseguenza delle terapie oncologiche.

La sindrome uro genitale

«I medici – spiega Maddalena Mallozzi, specialista in Ginecologia e Ostetricia, responsabile del Centro Menopausa della Clinica Paideia di Roma e volontaria dello sportello di ascolto – troppo spesso non preparano le donne a questi risvolti delle cure oncologiche e le pazienti non ne parlano, perché hanno spesso vergogna a confidarlo al proprio medico, al partner e persino alle amiche più intime. Spesso, sono proprio le terapie aggressive o gli interventi chirurgici, necessari per sconfiggere il cancro, a generare effetti collaterali a danno della sfera intima. La mastectomia, la chemioterapia e le terapie adiuvanti, infatti, possono essere causa di modificazioni corporee, come la menomazione del seno ma anche disturbi uro genitali come irritazione, prurito, ricorrenti infezioni vaginali e urinarie, scarsa lubrificazione, vaginite e dolore alla penetrazione, calo della libido. Molte donne affette da cancro sono in età fertile, quindi all’insoddisfazione sessuale si aggiunge il rischio di non riuscire a concepire un figlio».

Il team clinico

Un team di medici e esperti di cancro e sessualità è a disposizione di chi si rivolge allo sportello Sexandthecancer. Tra questi, Donatella Caserta, Ordinario Ginecologia e Direttrice UOC Ginecologia A.O.U. Sant’Andrea-Sapienza Università di Roma,  Vitaliana De Sanctis, Medico specialista in radioterapia oncologica, A.O.U. Sant’Andrea-Sapienza Università di Roma e Patrizia Pellegrini, Medico specialista in oncologia A.O.U. Sant’Andrea-Sapienza Università di Roma. E poi, della squadra dell’area psicologica guidata da Emanuela De Chicchis, Psicologa e psicoterapeuta, Annalisa Sarrecchia Psicologa. A completare il gruppo, Maria Laura Bongiovanni, Fisioterapista Francesca Simonelli, Medico Specialista in cardiologia-Ospedale San Camillo Roma e Brunella Vercelli. Medico internista, Medico legale e nutrizionista. Lo sportello nasce anche grazie al lavoro di Anna Rosaria Forno, che oltre ad essere una paziente oncologica, lavora in Solving Team, sponsor dello sportello, si occupa anche di marketing per le attività legate alla telemedicina, come la piattaforma ADiLife.

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