Salute 3 Febbraio 2023 09:16

I traumi da sci e snowboard da evitare e i consigli dell’esperto per recuperare

Gli sport invernali come sci e snowboard possono nascondere molte insidie durante e dopo la pratica. Evitare traumi e dolori è possibile con alcuni semplici consigli

I traumi da sci e snowboard da evitare e i consigli dell’esperto per recuperare

Gli italiani amano lo sci. Il più praticato è lo sci alpino, infatti il  12% della popolazione lo pratica regolarmente e oltre il 23% ha sciato almeno dieci volte. Secondo le statistiche negli ultimi anni, il anche il numero di chi pratica snowboard e sci di fondo è aumentato. Sarà l’effetto pandemia, ma il desiderio di stare all’aria aperta e di praticare un’attività sportiva è in costante crescita. Gli sport invernali  – più diffusi nelle regioni del nord, dove, tra l’altro, uno sciatore su tre è esperto o quasi, al pari di tedeschi e francesi – possono nascondere però molte insidie durante e dopo la pratica, in particolare tra chi non è adeguatamente preparato.

I traumi da sci e snowboard da evitare

Esistono diversi tipi di traumi da sport invernali che si differenziano a seconda dell’energia impiegata, del livello di preparazione e dell’utilizzo di sci o snowboard.  «Nello sci amatoriale, siccome le cadute sono più frequenti, c’è un buon bilancio tra infortuni agli arti superiori, in particolare alla spalla, e agli arti inferiori, al ginocchio – spiega Paolo Torneri, fisioterapista e cofondatore di FisioScience, la più grande community di professionisti del settore -. Il peggiore degli infortuni a cui può incorrere uno sciatore è la lesione del legamento crociato anteriore che si determina con un eccessivo movimento di torsione del ginocchio. Lo snowboard, invece, si differisce perché le cadute avvengono a carico degli arti superiori, in particolare polso, gomito e spalla».

La prevenzione inizia in palestra

La cura di ginocchia e spalla, che rappresentano gli organi più a rischio nello sci e nello snowboard, inizia in palestra, tenendo conto del livello di preparazione, di abilità e di resistenza alla fatica. «La prevenzione è necessaria perché la maggior parte degli infortuni avvengono nello stato di fatica – rimarca il fisioterapista – quindi anche per i principianti e gli sciatori casuali, tonificare i muscoli e  rafforzare l’apparato cardiovascolare è fondamentale. Più tardi arriva lo stato di fatica, e minore risulta essere la possibilità di incorrere in un infortunio».

Un allenamento per tutti i tipi di sciatori

L’allenamento prevede un rinforzo muscolare, il cosiddetto allenamento con i pesi, e una parte di sviluppo della potenza che si fa lavorando su velocità e cambi di direzione. Nessuna differenza di allenamento tra uomo o donna, mentre più alto è il livello dello sciatore, maggiore è la richiesta di preparazione da fare in ambito preventivo in palestra. «Se si tratta di uno sciatore amatoriale che va sulla neve una volta alla settimana -riprende lo specialista – non servirà arrivare ad un alto livello di potenziamento, invece il professionista deve riservare molta attenzione alla preparazione in palestra».

Perché nello sci sono importanti le protezioni

Un ruolo fondamentale rivesta poi l’equipaggiamento. In particolare, Torneri suggerisce di scegliere sempre protezioni adeguate, soprattutto per i principianti. «Studi scientifici hanno dimostrato che l’utilizzo delle protezioni e il rispetto delle regole sono fondamentali, ancor più dell’allenamento. Tanti infortuni, infatti, avvengono perché gli sciatori sono stanchi ma decidono di continuare ad andare sulle piste, mettendo a rischio la propria e l’altrui incolumità. Anche la velocità può diventare un elemento di pericolo, quando per spericolatezza uno sciatore affronta le piste ad una velocità eccessiva o dopo aver bevuto alcolici. Oltre al casco, che non deve mai mancare – sottolinea – così come il para polsi, in particolare per lo snowboard, e la conchiglia coccigea che viene utilizzata per la protezione del bacino».

Gli acciacchi dopo sci, come affrontarli

Al termine di una giornata sulla neve i muscoli in particolare delle gambe risultano essere indolenziti, a volte doloranti. Per recuperare le forze e la tonicità è opportuno eseguire alcuni esercizi defaticanti tra cui l’utilizzo della cyclette a bassa intensità, una passeggiata di almeno 20 minuti e una giusta dose di stretching «Sono sufficienti 5 o  10 minuti di esercizi statici agli arti inferiori, superiori e ai muscoli del tronco per ridurre l’indolenzimento muscolare percepito», spiega Torneri.

Benessere e alimentazione per affrontare i dolori post sciata

Chi fa la settimana bianca e ha dunque in prospettiva diversi giorni di sci è opportuno invece che, al termine della giornata, esegua anche una compressione con un bendaggio dei muscoli delle gambe.  «Questa tecnica, che può essere fatta con delle fasce elastiche, permette  di stimolare la circolazione sanguigna  e recuperare uno stato di forma ideale, nel breve periodo, tale da poter affrontare l’attività nei giorni successivi».  Tra i suggerimenti per recuperare prima la condizione ideale per tornare sulla neve, il fisioterapista consiglia anche la Spa «In particolare,  i percorsi caldo freddo sono ideali per il recupero» e una corretta alimentazione per il reintegro di carboidrati e proteine.

Quando occorre rivolgersi ad un esperto

Nel caso in cui un acciacco post sciata persista per più di 48 ore, però, è opportuno rivolgersi ad un medico o a un fisioterapista. Gli esperti, in questo modo, saranno in grado di consigliare e indirizzare i pazienti verso la terapia e l’allenamento più adatto. «Se dopo 72 ore si avvertono ancora dolori a livello muscolare o articolare è possibile che ci sia una piccola lesione o un trauma distorsivo a una delle articolazioni, allora è meglio rivolgersi ad uno specialista per indagare», conclude Torneri.

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