Salute 23 Febbraio 2023 13:05

“Respiro d’inverno”, l’Ucraina al centro del documentario della Croce Rossa

A far da cornice alla narrazione, il lungo impegno della Croce Rossa Italiana, da subito al fianco
della Croce Rossa Ucraina, mentre le immagini sono accompagnate dall’emozionante musica del maestro Remo
Anzovino.

“Respiro d’inverno”, l’Ucraina al centro del documentario della Croce Rossa

La Croce Rossa Italiana dall’inizio del conflitto è stata al fianco delle comunità colpite e delle persone più fragili. «A un anno di distanza il racconto del nostro documentario narra la quotidianità di un Paese in cui la vita cerca di andare avanti nonostante le enormi difficoltà che hanno colpito persone inermi – dice Rosario Valastro, Presidente della CRI -. Così come  abbiamo raccolto la testimonianza di quei volontari della Croce Rossa che sono sul campo per soccorrere e aiutare».

Un viaggio nel conflitto

Attraverso un lungo viaggio nei luoghi simbolo del conflitto, gli autori del documentario “Respiro d’inverno”, i
filmmaker Annalisa Ausilio e Emiliano Albensi, trascinano lo spettatore dentro le vite stravolte dal conflitto.
Come la storia di Paolo, pensionato ligure che tre anni fa si è trasferito a Piski, piccolo villaggio del nord
dell’Ucraina, per raggiungere sua moglie Olga, e che da un anno sopravvive a questa “nuova normalità”. La stessa
normalità che cerca Larisa, infermiera sfollata di Mykolaiv, che ora vive a Vinnytsia e ha messo a disposizione le
proprie competenze dopo “l’incontro con la Croce Rossa”.

L’aiuto della Croce Rossa Italiana a quella Ucraina

A far da cornice alla narrazione, il lungo e inarrestabile impegno della Croce Rossa Italiana, da subito al fianco
della Croce Rossa Ucraina, mentre le immagini sono accompagnate dall’emozionante musica del maestro Remo
Anzovino. Questi i numeri che testimoniano lo sforzo della Croce Rossa Italiana verso l’Ucraina: 3.500 tonnellate
di aiuti umanitari inviati, 245 persone fragili messe in salvo in 3 missioni di evacuazioni da Leopoli, 27 ambulanze
consegnate alla Croce Rossa Ucraina e, ad oggi, utilizzate come cliniche mobili per garantire assistenza sanitaria
anche nei luoghi più remoti oltre al progetto per la costruzione di 120 alloggi per gli sfollati interni.

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