Salute 17 Maggio 2021 12:42

Pfizer, il parere del dermatologo: «Meglio evitare filler per almeno un mese»

Dopo che Ema ha segnalato gonfiore anomalo del volto tra i possibili effetti collaterali del vaccino, il dottor Marconi, medico specialista in dermatologia e medicina estetica ha spiegato perché accade e come si può evitare
di Federica Bosco
Pfizer, il parere del dermatologo: «Meglio evitare filler per almeno un mese»

«Il vaccino Pfizer se preso in concomitanza con i filler estetici può causare un gonfiore anomalo al volto, ma nessun pericolo per il paziente e questo spiacevole effetto collaterale si può evitare distanziando vaccino e filler di almeno un mese uno dall’altro». Le parole di Marco Marconi, medico specialista in dermatologia e medicina estetica a pochi giorni dalla dichiarazione di Ema vanno a fugare dubbi e preoccupazioni di quanti hanno effettuato trattamenti estetici ed ora sono in procinto di sottoporsi alla vaccinazione. Per ridurre i rischi di questo effetto collaterale segnalato dalla stessa Ema, l’Agenzia europea del farmaco dopo la riunione del Prac, il comitato di farmacovigilanza, dunque, è sufficiente distanziare i tempi tra il trattamento antirughe e l’inoculazione della dose di Pfizer.

Il rischio esiste, ma si può evitare

«Il filler dermico è una tecnica con la quale si inietta acido ialuronico e può causare edema e gonfiore – spiega Marconi, responsabile dei riparti di dermatologia generale adulti e pediatrica del Fatebenefratelli Sacco di Milano -. È evidente che ci possa essere una relazione tra il trattamento estetico e la somministrazione del vaccino Pfizer, perché il filler nel viso modifica, anche se temporaneamente, quello che è il microcircolo vascolare e il vaccino può quindi andare ad evidenziare l’edema che il filler ha generato». In sostanza, il vaccino di Pfizer, se preso in concomitanza con dei filler estetici, può portare a un gonfiore anomalo della faccia, perché i trattamenti estetici vanno a interagire con quelli del vaccino scatenando una reazione. «C’è da sottolineare che non esiste alcun rischio per il paziente, anche nel momento in cui l’effetto compare, ma si può evitare. Chi deve sottoporsi al vaccino, quindi, è opportuno che valuti bene i tempi di somministrazione che non siano troppo ravvicinati all’impiego di filler – conclude -. Meglio attendere almeno un mese tra i trattamenti estetici e l’inoculazione del vaccino per non avere spiacevoli effetti collaterali».

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Vaccini, Oms e Unicef: “Oltre 120mila bambini a ‘dose zero” tra Europa e Asia Centrale”
La specialista regionale dell'UNICEF per le vaccinazioni in Europa e Asia Centrale: "Non c’è ragione per cui i bambini debbano correre il rischio di morire per malattie prevenibili con un vaccino. Dare priorità ai finanziamenti e investimenti sui programmi di immunizzazione e sistemi sanitari”
Dagli igienisti della SItI una Guida alle buone pratiche vaccinali
La Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) ha presentato il documento "Guida alle buone pratiche vaccinali", con l'obiettivo di promuovere e garantire servizi vaccinali di eccellenza in tutto il territorio nazionale
di V.A.
Il Nobel per la Medicina ai «genitori» dei vaccini a mRNA contro il Covid e non solo
Drew Weissman, 64 anni, e Katalin Karikò, 68 anni, sono i due nuovi vincitori del Nobel per la Medicina 2023. I due scienziati hanno sviluppato la tecnologia che ha permesso, nel giro di pochissimi mesi, di sviluppare i vaccini anti-Covid a mRNA, che hanno salvato milioni di vite umane nel mondo
Covid: alta adesione degli over 60 ai vaccini ridurrebbe fino al 32% i ricoveri, le raccomandazioni nel Calendario per la Vita
Il board del Calendario per la Vita, costituito da diverse società scientifiche, ha redatto delle raccomandazioni per la campagna di vaccinazione anti-Covid per l’autunno-inverno 2023
di V.A.
Covid: pericolo scampato? Non per i pazienti fragili: l’appello di AIP OdV
Le infezioni da Sars-CoV-2, così come le altre malattie virali, rimangono un elemento di allerta. In Italia, infatti, si contano ancora circa 30 morti al giorno per infezioni Sars-CoV-2, molti dei quali fanno parte dei cosiddetti «pazienti fragili» (sono 1 su 5 in Italia)
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

“Prevenzione è Salute”: educazione e controlli gratuiti per cittadini e comunità

La prevenzione come frontiera della salute pubblica: dalla prevenzione cardiovascolare, cardiometabolica e femminile, alla promozione di stili di vita sani e screening gratuiti. Con la campagna nazion...
di Isabella Faggiano
Advocacy e Associazioni

FoAIRC: via a “I Giorni della Ricerca”. Mattarella: “Nuove terapie hanno aperto strade alla vita”

Si è tenuta questa mattina a Roma, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella,  l’annuale cerimonia dedicata a I Giorni della Ricerca di Fondazione AIRC
di Redazione
Advocacy e Associazioni

Legge obesità, le Associazioni Pazienti: “Passo storico, ma ora servono azioni concrete”

Le Associazioni di Pazienti e Coldiretti accolgono con favore l’approvazione della Legge Pella, che riconosce l’obesità come malattia cronica, ma sottolineano l’urgenza di tr...
Sanità

GIMBE: Nonostante gli aumenti, il Fondo sanitario scende al 5,9% del PIL

Aggiunti alla sanità € 2,4 miliardi nel 2026 e € 2,65 miliardi nel 2027 e nel 2028. Nel 2028 il fondo sanitario arriverà a € 145 miliardi e secondo l'analisi indipendente ...
di Redazione
Advocacy e Associazioni

Manovra: Cittadinanzattiva e Carer, sui caregiver promesse tradite

Cittadinanzattiva e CARER denunciano la mancanza di una legge nazionale e dello stanziamento di un fondo irrisorio nella bozza di Legge di Bilancio dedicato ai caregiver
di Valentina Arcovio