Salute 9 Marzo 2017 19:14

Onu: l’Italia non è un Paese a misura di persona disabile. E all’estero qual è la situazione?

Come funziona l’assistenza sanitaria all’estero? Nel resto del mondo gli spazi sono più confacenti alle loro necessità? «In Italia prevale la diffidenza…», ecco il punto di vista delle famiglie…

I disabili in Italia sono circa 4 milioni. Nell’ultimo rapporto delle Nazioni Unite, l’Onu sostiene che l’Italia non è un Paese a misura di disabile. Tra le ragioni: i fondi scarsi, il clima discriminatorio e soprattutto le barriere architettoniche.

La strategia europea sulla disabilità 2010-2020 proposta dalla Commissione europea interviene in alcuni settori prioritari. Fra i più importanti, l’uguaglianza, l’occupazione, la salute e l’accessibilità. Per quest’ultima in particolare, l’obiettivo primario è rendere beni e servizi accessibili a tutti e promuovere il mercato dei dispositivi assistenziali. In questo contesto specifico, in Italia, si è distinta per la propria attività, la Onlus FIABA, un’organizzazione senza scopo di lucro che ha come obiettivo quello di favorire la rimozione di tutte le barriere fisiche, culturali, psicologiche e sensoriali per la diffusione della cultura delle pari opportunità. Nonostante gli sforzi dell’organizzazione, in ogni caso, in Italia i diversamente abili hanno ancora una vita difficile, soprattutto in termini di accessibilità.

Ma all’estero qual è la situazione? In Francia, per esempio, la vita dei disabili e delle loro famiglie è probabilmente di migliore qualità rispetto al nostro Paese. Infatti, la Maison Départementale des Personnes Handicapées (MDPH) lavora in stretta collaborazione con i genitori per l’orientamento e la definizione di un progetto personalizzato di scolarizzazione. Mentre nel campo professionale, la  Commissione dei Diritti e dell’Autonomia dei Disabili (Commission des droits et de l’autonomie des personnes handicapées, CDAPH) permette di usufruire di vantaggi per trovare un lavoro o per conservarlo.

Anche in Inghilterra il governo risulta essere efficace nel sostenere le persone con disabilità, infatti una buona percentuale di diversamente abili è impiegata in attività lavorative e, secondo i dati, i programmi di supporto sono in crescita. Inoltre Londra in particolare risulta essere una città ampiamente predisposta per le persone con difficoltà motorie: i mezzi pubblici, dalla metro, agli autobus ai taxi sono accessibili per chi si muove in carrozzina, aeroporti e stazioni sono facilmente raggiungibili e dal punto di vista infrastrutturale, i luoghi pubblici hanno poche scale e rampe per consentire il libero accesso a tutti. A questo proposito ascoltiamo l’opinione di Marco Perrone, autore televisivo con un figlio disabile che ci racconta le sue esperienze di viaggio istituendo un confronto fra l’Italia e l’estero:

«Quello delle barriere architettoniche è un problema grave in Italia, questo è innegabile, ma ritengo che la barriera architettonica più forte e difficile da abbattere siano le persone».

«In realtà – prosegue – mi è capitato di viaggiare all’estero con mio figlio, e non ho potuto fare a meno di notare che l’approccio in generale delle persone nei confronti di chi ha delle problematiche di salute, è diverso rispetto al mio Paese. Anche il concetto di ‘normalità’ all’estero è completamente diverso dal nostro. Le persone ti guardano con il sorriso e vedi disponibilità nei loro occhi, qui invece si respira ancora diffidenza, purtroppo capita che le persone ti evitino, le vedi in difficoltà, non sanno come comportarsi».

«Mi consola il pensiero che questo approccio fortunatamente stia cambiando. Stanno nascendo nuove sensibilità – conclude Perrone -, i ragazzi che hanno problemi non rimangono più nascosti dentro casa come avveniva tempo fa. In quest’ottica un grande supporto, per quanto riguarda la mia esperienza, è stato lo sport. Tutto quello che si fa nello sport è utile per rendere il più possibile ‘normale’ la vita di chi ha problemi fisici, lo sport sta portando un cambiamento e qualsiasi cosa riusciamo a fare per accelerare questo cambiamento è importante».

 

Articoli correlati
ONU: il Covid ha riportato il pianeta indietro di 5 anni
Una serie di crisi senza precedenti, tra cui principalmente il Covid, ha riportato indietro il progresso umano di 5 anni e ha alimentato un'ondata globale di incertezza. Lo rivela un nuovo rapporto dell'ONU
Le politiche future per la disabilità, l’appello di FISH per la nuova legislatura
In un documento la FISH chiede politiche e servizi inclusivi, strumenti normativi ed interventi normativi adeguati, il tutto in linea con i principi valoriali della Convenzione Onu sui diritti per le persone con disabilità
Lovegiver: ecco chi è e cosa fa
Maximiliano Ulivieri, nel 2013, ha fondato il Comitato Lovegiver, per promuovere la professione dell’O.E.A.S., l’operatore per l’assistenza emotiva, affettiva e sessuale di persone con disabilità fisico e/o cognitiva
Università: migliora l’accesso agli studenti con disabilità
Diffuso il nuovo report dell'Anvur su accesso alle università da parte degli studenti disabili. Registrati importanti miglioramenti
di Redazione
Xe in Inghilterra viaggia veloce con nuovi sintomi, ma non fa paura
Un cardiologo italiano a Londra racconta come viene affrontata la nuova variante: «È più contagiosa di Omicron, ma simile ad una influenza. Obiettivo arrivare ad avere una immunità di gregge e convivere con il virus»
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Tutti pazzi per il farmaco che fa dimagrire. Aifa: possibili carenze per diabetici e obesi

Promosso dalla scienza come «svolta» contro l'obesità, ma acquistato e osannato da numerosi vip sui social come strategia per dimagrire, ora il farmaco semaglutide rischia di divent...
Covid-19, che fare se...?

Il vaccino anti-Covid-19 può avere effetti collaterali anche se è passato molto tempo?

È una domanda «ritornata in voga» nei giorni scorsi, quando il celebre attore italiano, Jerry Calà, è stato costretto a lasciare il set per un malore che poi si &egrav...
Covid-19, che fare se...?

Quali sono le caratteristiche della variante Bythos arrivata in Italia?

Spunta una nuova «sorella» di Omicron, che è stata già rintracciata in alcuni casi in Italia. Si tratta della variante XBF, soprannominata comunemente con il nome di Bythos c...