Salute 19 Aprile 2024 11:13

Miopia: ne soffre un giovane su tre. Un effetto collaterale dell’istruzione?

Nucci (Siso): “Oggi si stima che circa il 35% dei ragazzi di età inferiore ai 14 anni sia miope. Non è una proporzione che possiamo definire normale. Le cause? È paradossale, ma la miopia sembra una sorta di effetto collaterale dell’istruzione”

di I.F.
Miopia: ne soffre un giovane su tre. Un effetto collaterale dell’istruzione?

Tra i giovani che ancora non hanno compiuto 14 anni è esplosa una vera e propria “miopidemia”. Il numero dei giovani miopi, rispetto a dieci anni fa, è più che raddoppiato: “Oggi si stima che circa il 35% dei ragazzi di età inferiore ai 14 anni sia miope, in pratica uno su tre. Non è una proporzione che possiamo definire normale – spiega Paolo Nucci, Ordinario di Oculistica all’università Statale di Milano, in occasione del Congresso Nazionale della Società Italiana di Scienze Oftalmiche (Siso). È così perché negli ultimi dieci anni il numero dei bambini e degli adolescenti miopi è raddoppiato, con una accelerazione improvvisa negli ultimi due anni. Le cause? È paradossale, ma la miopia sembra una sorta di effetto collaterale dell’istruzione”.

Necessaria una sorveglianza epidemiologica

Per contrastare il problema, gli esperti suggeriscono una sorveglianza epidemiologica, al di là delle cinque diottrie, infatti, “si associa a conseguenze patologiche sulla retina, una maggiore incidenza di glaucoma e cataratta“, ma anche più tempo all’aria aperta, dove il sole stimola la produzione di dopamina. “Stando all’aria aperta, gli occhi si sforzano meno perché devono guardare lontano – continua Nucci – non sono costretti all’iperaccomodazione continua come accade davanti a un display. Ma c’è di più: sembra anche che i raggi del sole stimolino la produzione di dopamina, sostanza in grado di inibire le metalloproteasi, un enzima che rendendo la sclera più elastica favorisce l’allungamento del bulbo oculare e quindi la miopia”.

Visite di screening obbligatorie a partire dai tre anni

In termini di prevenzione, occorre però una strategia: visite di screening obbligatorie a partire dai tre anni e un più largo uso di terapie, ottiche e farmacologiche, in grado di frenarne l’evoluzione. “Infatti, quando la prevenzione e i comportamenti adatti a evitare l’insorgere della miopia o il suo peggioramento non bastano – conclude Scipione Rossi, Segretario Siso e direttore dell’Unità Complessa di Oculistica dell’Ospedale S.Carlo di Nancy di Roma – possiamo ricorrere a speciali lenti da occhiale che servono per bloccare la progressione della miopia: in associazione a un collirio a base di atropina molto diluita  possono bloccarne la progressione e, in qualche caso, anche bloccarla. Ma se non si fa nulla, se il difetto non viene scoperto e curato – conclude -, diventerà miopia degli adulti, con tutti i costi sociali che comporta”.

 

 

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