Salute 25 Novembre 2024 12:13

Mindfulness: “Agisce sul cervello come un analgesico”. Lo studio

I ricercatori: "La mindfulness e l'uso di placebo inducono risposte nel cervello completamente distinte. I nostri dati sostengono l'uso di questa meditazione come intervento diretto contro il dolore cronico"
Mindfulness: “Agisce sul cervello come un analgesico”. Lo studio

La mindfulness ha benefici reali sul controllo del dolore e può rappresentare una valida alternativa all’uso dei farmaci molto più di altri tipi di meditazione. Ne sono certi i ricercatori dell’Università di California che, in uno studio, hanno dimostrato la potenza ‘analgesica’ della mindfulness, usata da decenni in diverse culture. La ricerca è basata sull’osservazione delle reazioni neurologiche ai diversi tipi di intervento per il controllo di stimoli dolorosi. Gli scienziati della California hanno analizzato, avvalendosi del supporto della risonanza magnetica cerebrale, le reazioni del cervello di 115 volontari, mentre veniva loro applicato un sensore caldo e molto doloroso, sia pure non pericoloso, su una gamba.

Lo studio delle risonanze magnetiche

I partecipanti erano divisi in quattro gruppi, ognuno dei quali seguiva attività diverse durante il test: uno praticava la meditazione mindfulness, uno veniva guidato ad altre tipologie di meditazione, su un altro è stato utilizzato un gel teoricamente ‘analgesico’ ma in realtà placebo, il quarto ascoltava un audiobook per distrarsi dal malessere. I volontari  che praticavano la mindfulness hanno riportato le più lievi sensazioni di dolore. Ma è stata l’analisi delle immagini ad alta risoluzione e con tecniche avanzatissime a mostrare che solo questa meditazione – caratterizzata dal concentrarsi sul momento presente senza ‘giudicare’ le proprie percezioni – a indurre meccanismi del tutto unici a livello neurologico.

I risultati

La mindfulness ha ridotto il complesso meccanismo del ‘segnale del dolore a livello neurologico’, bloccando la sincronizzazione tra le due aree del cervello coinvolte nella ricezione delle sensazioni sgradevoli. Nel rapporto pubblicato su ‘Biological Psychiatry’, Fadel  Zeidan, autore della ricerca e professore di anestesiologia all’Università di California, ha ricordato come sinora la scienza ritenesse che l’effetto della meditazione e quello placebo fossero in pratica la stessa cosa. Ma il placebo, pur potendo teoricamente smorzare le sensazioni dolorose a livello individuale, non ha effetti evidenziabili a livello neurologico.  “La mindfulness e l’uso di placebo inducono risposte nel cervello completamente distinte – spiega Zeidan – e i nostri dati sostengono l’uso di questa meditazione come intervento diretto contro il dolore cronico”, conclude.

 

 

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