Salute 17 Gennaio 2023 15:02

Glaucoma, il mese della prevenzione: screening automatico e contactless con l’Intelligenza Artificiale

Quaranta (oculista): «Nell’ambito del glaucoma esistono due principali fronti di applicazione dell’IA. L’analisi della testa del nervo ottico e l’analisi della progressione del danno del campo visivo. Con il nostro progetto, invece, stiamo cercando di “sfruttare” l’IA per individuare il prima possibile la patologia oculare»

Glaucoma, il mese della prevenzione: screening automatico e contactless con l’Intelligenza Artificiale

Un sistema automatico contactless sarà presto disponibile per la diagnosi precoce della forma di glaucoma ad angolo chiuso. Attraverso il progetto “Velux: NACA estimator”, finanziato dalla fondazione svizzera Velux Stiftung, i ricercatori del Centro Oculistico Italiano di Brescia, l’Università di Modena e Reggio Emilia e l’IRCCS Fondazione Bietti di Roma sono al lavoro per creare un algoritmo che possa consentire di fare non solo lo screening ambulatoriale, ma anche il monitoraggio da remoto.

Come gli algoritmi sostituiscono l’uomo

«Grazie all’intelligenza artificiale i sistemi informatici sono in grado di eseguire attività che normalmente richiedono l’intelligenza umana, come il rilevamento delle alterazioni indotte dal glaucoma a livello della testa del nervo ottico o la progressione del danno del campo visivo – spiega Luciano Quaranta, direttore scientifico del Centro Oculistico Italiano, professore ordinario in malattie dell’apparato visivo -. I metodi di Intelligenza Artificiale vengono sviluppati applicando delle specifiche competenze tecniche, note anche come competenze algoritmiche».

L’Intelligenza Artificiale in oftalmologia

L’Intelligenza Artificiale, già utilizzata per la valutazione dei tumori, per rilevare la fibrillazione atriale e calcolare i tempi di insorgenza dell’ictus, è stata di recente utilizzata anche in oftalmologia per individuare la retinopatia diabetica. «Nell’ambito del glaucoma, invece, – prosegue Quaranta – esistono due principali fronti di applicazione dell’IA: l’analisi della testa del nervo ottico e l’analisi della progressione del danno del campo visivo. Con il nostro progetto, invece, stiamo cercando di “sfruttare” l’IA per individuare il prima possibile la patologia oculare. La diagnosi precoce e la gestione preventiva della degenerazione è fondamentale – sottolinea il professore -. Le persone con glaucoma, o a rischio di svilupparlo, devono sottoporsi a controlli periodici durante il corso della loro vita e proprio per questo con il progetto italiano che stiamo portando avanti speriamo di poter mettere a punto un sistema automatico per la diagnosi precoce». Secondo l’OMS, nel mondo, sono affette da glaucoma circa 80 milioni di persone e 25 milioni sono quelle che hanno perso la vista del tutto o in parte. Solo in Italia i glaucomatosi sono circa un milione, ma una persona su due non sa di esserne affetta.

L’IA sostituirà l’uomo

Nonostante gli ottimi risultati che è possibile ottenere con l’intelligenza artificiale, la cautela resta d’obbligo. «Il glaucoma è una malattia multifattoriale e per questo motivo risulta difficile pensare che allo stato attuale un algoritmo di IA possa sopperire completamente alla capacità di discernimento clinico dell’uomo – dice Quaranta -. La diagnosi non è sempre semplice anche per un oculista esperto e per tale motivo si rende sempre più necessario avere a disposizione degli strumenti che consentano di eseguire una diagnosi corretta e precoce, anche in condizioni di scarsa accessibilità al sistema di diagnosi e cura». I ricercatori stanno provando ad “addestrare” la macchina e a farla ragionare correttamente in modo che abbia tutte le informazioni che occorrono per un rilevamento accurato del glaucoma. «Al momento – precisa l’oculista – abbiamo dimostrato che esiste una buona correlazione tra clinico esperto e sistema collegato ad Intelligenza Artificiale e reti neurali. Ad oggi, sebbene il dataset sia ancora limitato, abbiamo un grado di concordanza superiore al 80% per tutti i gradi di profondità della camera anteriore periferica».

Le varie forme di glaucoma

Un altro aspetto cruciale è la capacità dell’IA di distinguere o meno le varie forme di glaucoma. «Fino ad ora abbiamo parlato di glaucoma in generale, sia nella sua forma ad angolo aperto che in quella ad angolo chiuso, ma per poter impostare una terapia efficace è fondamentale poterle diagnosticare in maniera corretta. Ancora oggi il “gold standard” clinico per diagnosticare le due forme è la gonioscopia, un esame moderatamente invasivo per il paziente ed altamente variabile sia per le condizioni di esecuzione che per l’interpretazione del dato clinico da parte del medico oculista. Perciò, si rende necessario avere a disposizione un sistema semplice a basso costo e possibilmente operatore-indipendente che possa fare diagnosi o quantomeno allertare sulla possibilità di sviluppare un glaucoma ad angolo chiuso». Il progetto internazionale Velux va proprio in questa direzione ed è volto alla realizzazione di un sistema automatico contactless per lo screening e la diagnosi precoce della forma di glaucoma ad angolo chiuso. I primi risultati della ricerca sono stati presentati in occasione della conferenza internazionale SPIE Photonics West tenutasi a San Francisco e gli ulteriori sviluppi delle ricerche saranno presentati al prossimo congresso AISG di marzo e poi a giugno 2023 al World Glaucoma Congress.

 

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